Capitolo 41

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Cammina con la schiena. Cos'è?

Ps.: Buona caccia al tesoro a tutti, è il vostro caro Louis che vi parla... Anzi, dovrei dire "che vi scrive".
Confido che tutti voi vi divertiate in questa nuova avventura, a meno ché non siate Harry, in questo caso mi dispiace molto.
In bocca a lupo e che vincano i migliori!

Aggrottai le sopracciglia confusa sul suo indovinello senza senso. Insomma, cosa potrebbe mai camminare con la schiena? Si trattava di un animale, per caso? O magari era solo una specie di metafora per mandarci fuori strada?

Iniziai a riflettere guardando un punto fisso dietro la figura divertita di Louis. Gli altri concorrenti erano già partiti con le loro golf cars, il ché mi sorprese molto. Sapevano già dove andare? E soprattutto, i posti erano uguali per tutti?
Se così fosse, sarebbe stato un po' azzardato da parte del moro: si sa che in questi giochi non tutti rispettano le regole, e avrebbero perfettamente potuto nasconderci il prossimo indizio per far sì di aggiudicarsi il premio tutto per loro. Tuttavia, la spensieratezza di Louis mi fece rendere conto che mi sbagliavo di grosso. Poteva anche sembrare uno sciocco a volte, ma non lo era per davvero. Tutti lo davano quasi per scontato, mentre io lo ammiravo e credevo che fosse una persona con una mente brillante, sotto sotto.

Sbattei le palpebre più volte, scacciando via i pensieri quando al mio fianco Harry mise in moto la nostra golf car. Non sembrava sentirsi molto a suo agio, ma per fortuna non disse nulla a riguardo. Il fatto di iniziare la nostra ricerca mi fece pensare che forse lui sapeva già il posto in cui andare, se così fosse sarebbe stato fin troppo facile.

«Hai capito di cosa si tratta?» chiesi nascondendo un pizzico di stupore, mentre ci allontanavamo lentamente dall'abitazione di Louis.

«No.» rispose secco, distaccato, quasi come se avessi sbagliato ad infierire in qualsiasi cosa avesse in mente di fare.

Restai in silenzio rispettando il suo stato d'animo. Se c'era una cosa che avevo capito, era quella che Harry fosse un tipo solidario e molto riservato, la maggior parte delle volte era anche molto scontroso, quindi preferivo tacere per non farlo imbestialire ancor di più.

I minuti passavano lentamente come la golf car che guidava Harry con il suo solito sguardo scocciato, sembrava fossero passate ore, ma dando un'occhiata al mio orologio da polso mi resi conto che erano passati solo dieci lunghissimi minuti.
Sospirai afflitta, credevo che l'idea di Louis fosse stata geniale, non avrei mai pensato che si sarebbe rivelata una perfetta perdita di tempo.

Ma dopo un po' mi dovetti ricredere. I miei occhi focalizzarono un paesaggio mozzafiato: c'era verde ovunque, di prato, alberi, colline, eravamo in un posto completamente ricoperto di verde e qualche margherita sparsa qua e là. Un posto ideale dove passare un pomeriggio a fare pic-nic in compagnia di amici o, più semplicemente, rilassarsi con la schiena contro un tronco a leggere un buon libro accompagnata dal suono leggero e melodioso degli uccellini che ginguettavano. Uno di quei posti che si preferiscono, decisamente, al mare.

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