𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞𝐬.
❝Quei maledetti occhi mi fottevano sempre. Ci facevo l'amore solo a guardarli. Mi sfuggivano sempre, eppure non smettevo di rincorrerli. Scuri come la notte, seducenti come serpenti. Tentavano perfino le più piccole fibre de...
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Harry's Pov.
Salii in macchina sbattendo la portiera violentemente, ero troppo nervoso per colpa di quella ragazzina ficcanaso, non riuscivo proprio a capire come avesse saputo delle gare clandestine, il suo comportamento da mocciosa mi aveva stancato. E la cosa peggiore era che nonostante tutto, continuava a non voler scomparire dalla mia vista e nemmeno dalla mia mente. Per quanto ci avessi provato, era un pensiero fisso per me. Uno di quelli fastidiosi, che ti gironzolano nella testa e non se ne vanno più. Tutta quella situazione mi stressava parecchio, per non parlare poi delle sue stupide parole.
Ero solo preoccupata per te.
Così aveva detto, facendomi pesare ancor di più la situazione in cui mi trovavo. Quella ragazza era in grado di farmi perdere le staffe e allo stesso modo riusciva a farmi girare la testa, per poi farmela perdere totalmente.
Girai la chiave nel quadro e mi posizionai al punto di partenza, affiancato da Jeremy con la sua auto blu elettrica. In confronto, la mia era una discarica, e pensai che con la sua ci avrei ricavato un bel po' di denaro. Picchiettai le dita nel volante aspettando impazientemente che la ragazza davanti a noi si decidesse a dare il via. Mentre quel razza di imbecille continuava a farsi lo spaccone premendo il piede nell'acceleratore, ancora non aveva capito che giocare con la mia pazienza non era di certo il massimo e che, di sicuro, gli avrei fatto il culo senza nemmeno impegnarmi più di tanto. Si, aveva un'auto nuova di zecca, e avrebbe anche potuto avere ottime probabilità di vincere con una di quelle, ma io tenevo sempre un asso nella manica. Di certo, non mi sarei fatto battere da quell'ammasso di cespuglio. Mi interessava la sua auto e i soldi che ci avrei potuto ricavare, vincere o meno non mi interessava più di tanto.
«Forza Harry, fagli il culo a quel coglione!» urlò Louis facendomi contrarre la mascella, ero troppo infastidito e la sua voce squillante accentuava la mia rabbia ancor di più.
Quando quella ragazza, che aveva tanto l'aspetto di una prostituta, sventolò le bandiere dando il via libero, non persi tempo a schiacciare a fondo il pedale dell'acceleratore sfrecciando alla stessa velocità di Jeremy. Il percorso era sempre lo stesso, correre per tre quarti di miglio fino ad arrivare ad uno spiazzale come quello della partenza, per poi tornare indietro e aggiudicarsi la vittoria. C'erano poche curve in quel percorso, ma erano fin troppo pericolose e strette.
Ero poco più avanti di quell'idiota, quando però, ad un tratto, mi superò lentamente con un ghigno in faccia e un dito medio alzato. Sorrisi sfacciatamente lasciandolo fare, altrimenti non c'era gusto. La mia auto poteva anche far schifo, ma ne aveva vinte fin troppe di quella merda di gare. E non era una Range Rover qualsiasi, in quanto le avevo apportato delle modifiche negli anni.