Capitolo 38

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Harry's Pov.

Scossi la testa contrariato a quella sua proposta assurda, era la cosa più stupida e imbarazzante che io abbia mai sentito. Quella ragazza continuava a stupirmi giorno dopo giorno, ma non avrei mai accettato una cosa del genere, era fin troppo per me e non ero il tipo che faceva quelle cose.

«Scordatelo.» mi limitai a dire, cercando di farla smettere di farneticare, quando provò più volte a convincermi.

Mi voltai per rientrare dentro, l'aria era diventata troppo fredda e lei aveva addosso solo un vestitino. E a proposito di quel vestitino, dovevo ammettere che le stava un incanto, ma le aveva recato dei guai, come sempre d'altronde.
Sentii afferrarmi il braccio quando stavo per varcare la soglia della porta, così piantai i piedi per terra e mi voltai incontrando le sue iridi azzurre. Tirai un sospiro di frustrazione e alzai gli occhi al cielo, se pensava che avrebbe funzionato si sbagliava di grosso.

«T-ti supplico...» mise il labbruccio, proprio come una bambina, terribilmente capricciosa oserei aggiungere. «Non ti darò fastidio, lo prometto.» continuò a dire, ridacchiando per qualche assurdo motivo mentre barcollava e, se non fosse stata per la sua presa sul mio braccio, si sarebbe ritrovata nuovamente con il culo per terra.

I miei occhi andarono a finire sul suo corpo e notai che il suo vestito si era alzato un po' troppo per i miei gusti. Con una mossa veloce, afferrai l'orlo e lo tirai un po' giù sistemandolo in modo tale che non si alzasse più, anche se sapevo bene che si sarebbe rialzato, considerando quanto si muovesse per fare qualsiasi cosa. Lei continuava a ridere e non percepii nemmeno una nota di disagio nella sua risata, era proprio andata e fuori controllo.

«Non sono bravo a ballare.» risposi alla sua precedente supplica.

Ed era la verità in parte, ero negato per quel genere di cose e nemmeno mi piaceva ad essere sincero. Ma non era l'unico motivo per cui non volessi ballare con lei; era fin troppo ubriaca per capire anche dove fosse in quel momento, figuriamoci per reggersi in piedi e ballare!
La osservai mentre incrociava le braccia al petto indispettita, e ridacchiai tra me e me, forse era anche peggio di una bambina. Se ripensavo a quel bastardo di Jeremy con quelle sue luride mani, sentivo la rabbia ripresentarsi nel mio corpo.
Il pensiero che avesse potuto approfittarsi di lei, se solo non fossi intervenuto in tempo, mi fece serrare la mascella e irrigidire tutto il corpo. Aveva sbagliato, era stato avvisato più volte, proprio come quella volta a casa di Louis. E avrei tanto voluto fargli saltare la testa con quel proiettile che purtroppo lo scansò di pochi centimetri. Jeremy era un essere viscido, mi dava il voltastomaco, e forse era anche peggio di testa arrugginita, e ce ne voleva parecchio.

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