Capitolo 32

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Quando Liam annunciò di essere finalmente arrivati a destinazione, ci affrettammo tutti a scendere e la scena che mi si presentò davanti mi spiazzò completamente.
Ci trovamo in un'ampia strada, sembrava deserta dall'aspetto mal ridotto e dalle poche abitazioni sull'orlo di essere frantumate per via dei vecchi muri sgretolati e spogli. Ma non si poteva dire lo stesso per il casino di gente lì presente, e la musica assordante mi sembrò quasi quella di una discoteca. Ballavano, fumavano, bevevano e se ne stavano accerchiati ad alcune macchine, probabilmente quelle dei gareggianti.

«Voglio qualcosa da bere.» annunciò Emy facendola sembrare una novità.

Alzai gli occhi al cielo e sbuffai divertita, anche se dentro di me ero tutto tranne felice di essere in quel posto. Volevo solo assicurarmi che Harry stesse bene e che non gli fosse successo nulla. Buffo da dire, ma ero seriamente preoccupata per lui, nonostante tutto.

«Wow, uno spettacolo da brividi...» disse Luke con le mani in tasca. «Dove sono gli altri?» chiese a Liam corrucciando la fronte.

Quest'ultimo si limitò ad indicare un punto indefinito della strada e, seguendo il suo dito, arrivai a scorgere la figura di Louis mentre fumava una sigaretta in compagnia di Zayn. Entrambi erano appoggiati ad una Range Rover nera che conoscevo fin troppo bene, sospirai per farmi coraggio e chiedere a Luke se volesse avvicinarsi. Quando lui mi rispose con un perché no, iniziai a torturarmi il labbro sapendo di dover incontrare anche Harry.
Emy strattonò Liam in un punto della strada dove servivano da bere in una specie di chiosco, e mi raccomandò soltanto di stare attenta.

Mio fratello strofinò una mano sul mio braccio e mi sorrise dolcemente prima di incamminarci nella direzione dove si trovavano quei due.

«Oh, oh! Chi si rivede...» Louis batté il pugno a Luke, e dopo rivolse la sua attenzione sulla mia figura e ghignò. «Qual buon vento porta la dolce e innocente Ashley in un posto come questo?» sorrise beffardo facendo uscire dalla sua bocca il fumo della sigaretta ormai quasi finita.

«Ciao anche a te.» sbuffai, ma un sorriso scappò lo stesso dalle mie labbra prima ancora di provare a trattenerlo. «Sono qui perché tu non sai tenere a freno la tua parlantina.» misi le braccia conserte con aria di sfida.

«Beh, sai che novità!» rise Zayn scuotendo la testa e contagiando anche me. Era simpatico, dopotutto.

Louis calpestò la sigaretta con il piede in un modo che mi fece rizzare i peli, e poi mi guardò confuso e divertito.

«Credevo sapessi delle nostre gare clandestine.» alzò le mani in segno di resa facendomi accigliare.

Mi morsi l'interno guancia non sapendo più come controbattere o cosa dire, così loro ne approfittarono per scambiare due chiacchiere con Luke. Non prestai molta attenzione al loro blaterare, ero ancora pensierosa sulle parole di Louis, non potevo fare altrimenti di chiedermi come potesse pensare che io potessi sapere una cosa simile se loro non avevano mai accennato nulla a riguardo, e in più non era mai uscito quell'argomento prima d'ora. Se il moro non si fosse ubriacato così tanto da spifferare tutto a mio fratello, avevo i miei dubbi che me l'avessero raccontato prima o poi. Come se non bastasse, la notizia di quale fosse il vero lavoro di Liam e Niall mi aveva devastata più del dovuto, non li stavo giudicando per niente, solo... Emy mi aveva sempre detto altro sul conto del suo ragazzo, ma potevo capirla, non doveva essere così tanto facile per lei parlare di una cosa del genere. E ancora, erano tutti all'oscuro della mia conoscenza su quello che facevano realmente, e mi ero ripromessa di parlarne prima o poi con lei, si poteva fidare di me ciecamente e non si doveva sentire per niente a disagio. Certo, io non condividevo il loro lavoro di Hackers, come non condividevo nemmeno il lavoro di Harry, Louis e Zayn... Ma non potevo giudicarli, in fondo nemmeno li conoscevo ancora e non sapevo il perché lo facessero realmente, al posto di trovarsi un lavoro normale.

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