𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞𝐬.
❝Quei maledetti occhi mi fottevano sempre. Ci facevo l'amore solo a guardarli. Mi sfuggivano sempre, eppure non smettevo di rincorrerli. Scuri come la notte, seducenti come serpenti. Tentavano perfino le più piccole fibre de...
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Mi svegliai di soprassalto con il respiro pesante e gli occhi spalancati mentre mi guardavo intorno. Quando realizzai che si trattava solo di un brutto incubo mi tranquillizzai facendo un sospiro di sollievo, mentre portavo una mano al cuore che in quel momento batteva all'impazzata. E mi resi conto che la mia fronte era leggermente imperlata di sudore nel momento in cui mi passai una mano tra i capelli. Notai anche dalla finestra della mia stanza che fuori era buio ancora e quindi controllai l'orario dal mio orologio sul comodino, erano le 4:07 del mattino.
Era raro che mi svegliassi durante la notte, se non per qualche incubo che invadeva il mio sonno ogni tanto. Di incubi c'era stato un periodo dove ne facevo davvero tanti, ma non era di certo quello il periodo, ormai li avevo superati.. Anche se non del tutto.
Mi alzai afferrando un elastico dalla scrivania e mentre stavo legando i miei capelli in una coda, mi diressi in bagno a sciacquarmi la faccia per riprendermi del tutto.
Subito dopo scesi le scale per dirigermi in cucina. Ma qualcosa, o meglio, qualcuno mi fece fermare sull'ultimo gradino della scalinata. E quel qualcuno era Harry che era rimasto a passare la notte da me. La cosa che più mi sconvolse non fu tanto trovarlo a casa mia, perché ero consapevole della sua presenza, ovviamente l'avevo invitato io... Ma era il fatto di averlo trovato ancora sveglio. Erano le quattro del mattino, quale essere vivente restava sveglio fino alle quattro?
Notai che fosse seduto nel divano con la testa rivolta verso il pavimento e le sue mani stringevano leggermente i suoi ricci. Mi dava le spalle e non si accorse della mia presenza. Mi morsi il labbro non sapendo che fare, una piccola parte di me voleva risalire le scale e tornare a dormire, l'altra parte di me aveva necessità di bere un bicchiere d'acqua fresca, ma non voleva disturbarlo.. Magari voleva stare da solo ed essendo che era mio ospite non sarebbe stato giusto invadere il suo spazio.
Ma prima ancora che prendessi una decisione e prima ancora che potessi fare un passo, il suo cellulare iniziò a squillare e se fino a poco prima ero turbata dal fatto di averlo trovato ancora sveglio, in quel momento ero più che turbata. Chi era quella persona che chiamava alle quattro di mattina? Quale persona sana di mente disturberebbe a quell'ora? Se fosse stata Emily o chiunque altro a chiamarmi alle quattro di mattina, come minimo l'avrei insultato.
Lui afferrò il telefono e appena lesse il nome della persona che lo stava chiamando iniziò a sbuffare, però rispose ugualmente con un tono più che scocciato. E in tutto ciò non si era reso conto della mia presenza.
«Che c'è?» chiese passandosi una mano tra i capelli.
Non mi mossi di un centimetro per evitare di farmi notare. Non volevo restare lì ad origliare perché non volevo passare per l'impicciona, però se avessi fatto anche un minimo rumore mi avrebbe colta in flagrante e lo avrebbe certamente pensato.
«Senti, la risposta già la sai, ok?» disse iniziando ad alzare ancor di più il tono di voce e dei brividi mi pervasero per tutta la spina dorsale. Mi metteva molta soggezione. «No, cazzo! Non me ne frega niente.» continuò.