Capitolo 14

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Harry's Pov.

Quella festa era così noiosa, non c'era proprio niente di nuovo, di diverso. Stesse facce, stessi alcolici e stesse puttane. Era davvero una situazione frustrante, se non fosse stato il compleanno di Louis al quale per mia sfortuna non potevo mancare, me ne sarei già andato da lì.
Non mi dispiaceva andare alle feste di questo genere, semplicemente mi annoiavo nel vedere sempre le solite cose.

«Ragazzi, ho appena scoperto una barzelletta divertentissima!» annunciò Louis, alzai gli occhi al cielo esasperato. Ci mancava solo che iniziasse con il raccontare quelle sue barzellette più stupide di lui.

Sentii un leggero lamento da parte di Zayn e Niall che erano comodamente seduti in un divanetto di fronte al mio. Zayn aveva il braccio attorno a quella sottospecie di ragazza che si ritrovava, ovvero Xenia, la quale non parlava mai con nessuno e quando si permetteva di aprire bocca usciva solo veleno.
Niall, invece, stava con Piper e non c'era coppia più strana e bizzarra di quei due: l'unica cosa che pensavano era il cibo. Non si pigliano se non si assomigliano.

«Sputa il rospo, Tomlinson.» squittì Paige, sorella di Piper, la quale mi fece alzare nuovamente gli occhi al cielo.

Era così evidente la sua cotta per Louis che anche un bambino se ne sarebbe accorto, non capivo come lui non riuscisse a notarlo. Tutti odiavano le sue barzellette squallide e senza senso, ma quando lui annunciava di raccontarne una, l'unica ad incuriosirsi e a ridere come se non ci fosse un domani era Paige.

«Okay, tenetevi pronti!» esclamò super eccitato all'idea e in quel momento esatto notai Gemma avvicinarsi a noi con un bicchiere di qualche alcolico in mano. «Cosa fa uno sputo in una scala?» chiese il fenomeno da baraccone a Paige, considerando che nessuno gli stesse dando retta oltre lei.

«Saliva!» urlò Gemma cercando di reprimere un sorrisetto divertito mentre Louis le comunicava che gli aveva rovinato il momento.

Non diedi più ascolto a quei due nel momento in cui si avvicinò la persona che non avrei mai voluto vedere stasera: capelli bianchi, ciglia finte, vestitino che si potrebbe definire più un costume da bagno che altro, sigaretta in una mano e un drink nell'altra.

Molly.

Sbuffai irritato al suo sorrisetto provocante, avanzava verso di me ed una volta che fu davanti alla mia figura sdraiata comodamente sul divanetto, si sedette sulle mie gambe senza neanche chiedere. Era una sua fottutissima abitudine che mi mandava in bestia.

«Ti ho già detto un milione di volte di non sederti su di me.» dissi a denti stretti e la mia espressione perennemente incazzata la fece ridacchiare facendomi irritare ancora di più.

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