La mattina seguente non avevo avuto uno dei migliori risvegli, in quanto Louis non fece altro che irrompere nella stanza con un mestolo in una mano e una padella nell'altra, gridando e facendo tanto baccano.
«Sveglia! Il sole brilla in cielo e gli uccellini cantano!» gridò talmente forte da farmi sussultare.
Ma ciò che mi turbò maggiormente non fu di certo il suo essere chiassoso ed esuberante, anzi. Fu il fatto di essermi svegliata praticamente addosso ad Harry, il quale era girato ancora di spalle ed io gli abbracciavo quest'ultime con tanto di gamba sopra la sua. Quando realizzai tutto ciò, mi allontanai bruscamente spalancando gli occhi, non sarebbe dovuto succedere. Mi alzai dal letto e indossai le pantofole prima di sorpassare Louis, che non smetteva un attimo di ghignare in modo inappropriato, e mi catapultai in bagno a sciacquarmi la faccia con acqua fredda. Non sarebbe dovuto succedere, continuavo a ripetermi. Presi l'asciugamano asciugandomi il viso e quasi non mi venne un infarto quando notai in quali condizioni penose mi ritrovavo, mi guardai allo specchio e assunsi una smorfia, avevo le occhiaie più brutte di sempre.
Uscii dal bagno e scesi di sotto recandomi in cucina, dove trovai una Emily con i capelli arruffati e un'espressione in viso che non augurerei di vedere a nessuno, e un Liam assonnato, ma sorridente nonostante tutto.«Buongiorno.» mormorai ancora scossa dal mio risveglio. «Che ore sono?» sbadigliai il meno rumorosamente possibile e presi una tazza dallo scaffale.
Mi salutarono entrambi e mi riferirono che erano le sei del mattino, cercai di reprimere la voglia di fare fuori Louis. Perché cavolo ci aveva svegliati? Avremmo potuto dormire un altro po', inoltre nemmeno quando andavo a lavoro mi svegliavo così presto. La mora concordava pienamente con me, fumava di rabbia e quando il diretto interessato fece la sua comparsa in cucina, tutti e tre gli rivolgemmo uno sguardo assassino, ottenendo solo una sua risata fastidiosa. Harry, invece, scese dopo qualche minuto, era ancora a petto nudo e dalla sua espressione potei notare non fosse così tanto elettrizzato all'idea di dover anche solo condividere l'aria con noi.
«La prossima volta prendo quel fottuto mestolo e te lo ficco su per il culo!» sbraitò la riccia contro Louis, il quale se la rideva di gusto.
Morsi il mio labbro per reprimere un sorrisetto divertito, e continuai a prepararmi la colazione. Latte freddo e cereali, non mi entusiasmava molto, ma qualcosa dovevo pur metterla nello stomaco.
«E tu prova ancora a dire che le mie barzellette sono stupide e vedrai quante cose ti potranno accadere!» minacciò lui, con lo scopo di irritarla ancora di più, e ci stava riuscendo.
«Basta ragazzi, ho un mal di testa atroce.» disse Liam portandosi le mani alle tempie, mi affrettai subito a chiedergli se volesse un'aspirina e lui accettò.
Andai al piano di sopra prendendo la pillola nel contenitore dei medicinali, il quale tenevo in bagno, e scesi nuovamente porgendogliela. Mi ringraziò subito e sorrisi tornando alla mia colazione.
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Love me in secret.
Fanfiction𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞𝐬. ❝Quei maledetti occhi mi fottevano sempre. Ci facevo l'amore solo a guardarli. Mi sfuggivano sempre, eppure non smettevo di rincorrerli. Scuri come la notte, seducenti come serpenti. Tentavano perfino le più piccole fibre de...