Capitolo 17

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Un mormorio mi fece svegliare a malincuore, stirai i muscoli delle gambe e della braccia causando uno scricchiolio. Quando socchiusi le palpebre notai subito la stanza in cui mi trovavo e un flashback della notte scorsa mi invase la mente, ricordandomi di Harry, ma voltandomi verso il lato del letto dove era disteso accanto a me non c'era e mi chiesi se rimasto tutta la notte con me o se fosse andato via poco dopo essermi addormentata.

Scostai le coperte mettendomi seduta con un sospiro. Avrei dovuto avvisare Emy, sicuramente mi stava cercando e sarebbe stata incazzata con me, nonché avrebbe avuto torto in fin dei conti. Mi alzai assumendo una smorfia di dolore quando un capogiro si presentò facendomi quasi cadere sui miei stessi passi. Avevo davvero esagerato con il bere e forse sarebbe stato meglio prendere qualche pastiglia per alleviare il mio dolore, ma prima che potessi uscire da quella stanza, notai una porta socchiusa e la mia curiosità prese il sopravvento facendomi avvicinare e spalancare la porta. Era solo un bagno, cos'altro doveva essere?

Entrai e svuotai la mia vescica che stava scoppiando, lavai le mani e il viso e gemetti frustrata osservando il mio riflesso. Facevo proprio schifo, il mio aspetto era orribile con quelle occhiaie scure e il trucco colato. Per non parlare dei capelli, la coda alta che mi aveva fatto Emy era ormai bassa e alcune ciocche ribelli erano scappate via dal mio elastico.

Cercai di sistemarmi un po' per non far venire un infarto a nessuno quando sarei scesa di sotto, una volta uscita dal bagno vidi con la coda dell'occhio i miei tacchi accanto ad un angolo del letto e li afferrai indossandoli. Non ricordai nemmeno di averli tolti, il pensiero di Harry la notte prima quando mi lanciò sul letto con la delicatezza di un elefante mi fece sorridere, probabilmente in quel momento mi aveva anche fatto cadere le scarpe.

Uscii subito da lì e iniziai a dirigermi verso le scale, ma dei mormorii mi fecero fermare, gli stessi che mi svegliarono.

«Tra una settimana? Amico, non puoi essere serio.» capì subito che si trattava della voce di Louis e cercai di sbirciare senza farmi accorgere da nessuno.

Non volevo stare lì ad origliare, ma non mi andava nemmeno di interrompere la conversazione tra Louis e probabilmente uno dei ragazzi.

«Fatti i cazzi tuoi, Louis.» ringhiò Harry e alzai gli occhi al cielo quando mi ricordai che la sera precedente mi aveva detto che ero una testa di cazzo.

Notai subito la sua testa riccioluta e la sua figura che mi dava le spalle non facendomi capire che espressione avesse in quel momento, mentre di Louis avevo una visuale migliore essendo che fosse davanti ad Harry, e non c'era solo lui. Notai anche Zayn seduto nel divano con le braccia conserte mentre si godeva il piccolo teatrino dei due con un piccolo sorriso ad incorniciare il suo viso. Lui sembrava quello un po' più simile ad Harry in confronto al resto del gruppo, anche se devo ammettere fosse più simpatico di quest'ultimo, ma chiunque sarebbe più simpatico del ragazzo dalle iridi verdi. Zayn sembrava essere molto taciturno e stava molto sulle sue, però quella volta in cui vennero tutti al Prestigious scambiò qualche parola con me e non sembrava male.

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