Uscii dal supermercato con due buste strapiene di cibo e schifezze varie, e goffamente presi il mio cellulare dalla tasca, componendo velocemente il numero di Emy, ormai lo conoscevo a memoria. Dopo due squilli rispose.
«Ehilà Ash! Ti sono mancata oggi?» la sentii ridacchiare e alzai gli occhi al cielo con un sorriso.
«Come sempre.» sistemai il telefono tra l'orecchio e la spalla, cercando di non farlo scivolare a terra. «Avevo in mente un'idea per stasera.» annunciai.
«Non mi dire che vorresti andare in una festa... non ti riconosco più, Ash! Che ne hai fatto della mia amica?» urlò dall'altro capo del telefono e socchiusi gli occhi, stordita dalla sua voce squillante.
«No, certo che no!» risi immaginando la sua espressione delusa quando tirò un sospiro sconfitto. «Avevo pensato semplicemente che tu e gli altri potevate venire a cena da me stasera, magari potremmo ordinare una pizza e guardare un film tutti insieme..» scalciai un sassolino e feci attenzione a non perdere l'equilibrio con quelle buste pesanti.
«È un'ottima idea, io e Liam ci saremo per certo! Adesso chiedo anche agli altri e ti faccio sapere.» sorrisi e staccammo la chiamata.
Con fatica, afferrai il telefono e lo infilai nella tasca del jeans e continuai a percorrere la piccola stradina per raggiungere casa mia. Non avevo ancora pranzato e il mio stomaco iniziava a brontolare, in più il tempo non era uno dei migliori. Sollevai lo sguardo verso il cielo osservando le nuvole grigie che promettevano pioggia in arrivo, e non avevo nemmeno un ombrello. Fortunatamente, ero quasi arrivata a casa.
«Ashley?» sentii una voce richiamarmi e mi girai incontrando un paio di occhi azzurri e un ciuffo rossastro.
Quel ragazzo mi era molto familiare, ma non ricordavo dove l'avessi visto. Subito dopo, le parole di Harry rimbombarono nella mia mente. Testa arrugginita. Ma certo, era il ragazzo della festa di Louis, con cui avevo ballato e scherzato per un po' di tempo, prima che Harry potesse rovinare tutto con la sua arroganza quando mi afferrò dal polso e mi trascinò fino al retro della casa. Se la memoria non mi giocava brutti scherzi, il suo nome doveva essere Jack. Risi mentalmente al soprannome buffo che gli etichettò il riccio, e ammettevo che fosse abbastanza divertente, ma non gli avrei mai dato questa soddisfazione.
«Si, sono io.» posai le buste per terra per salutarlo e subito dopo portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Come va? Non ti ho più vista quella volta alla festa di Tomlinson, dove ti eri cacciata? Per caso, stavi scappando da me?» disse subito dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia e ridacchiò abbastanza divertito, facendomi arrossire di poco.
«N-no, certo che no.» mi schiarii la voce imbarazzata. «Mi ero ricordata che il giorno dopo avrei dovuto svegliarmi presto per il lavoro. Mi dispiace molto non averti avvisato.» mentii, era vero che il giorno dopo lavoravo, ma non mi sembrava il caso di raccontargli che c'era di mezzo Harry con la mia scomparsa improvvisa.
STAI LEGGENDO
Love me in secret.
Fanfiction𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞𝐬. ❝Quei maledetti occhi mi fottevano sempre. Ci facevo l'amore solo a guardarli. Mi sfuggivano sempre, eppure non smettevo di rincorrerli. Scuri come la notte, seducenti come serpenti. Tentavano perfino le più piccole fibre de...