𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞𝐬.
❝Quei maledetti occhi mi fottevano sempre. Ci facevo l'amore solo a guardarli. Mi sfuggivano sempre, eppure non smettevo di rincorrerli. Scuri come la notte, seducenti come serpenti. Tentavano perfino le più piccole fibre de...
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Il mattino seguente mi alzai di fretta e furia. Erano le 7:40 del mattino e avevo solo venti minuti a disposizione per prepararmi e andare a lavoro. Così iniziai a vestirmi subito dopo essere andata in bagno e scesi le scale così velocemente che a momenti inciampavo sui miei stessi passi. Arrivata al piano di sotto non trovai Harry, probabilmente se n'era andato già da un po', ma non mi soffermai molto a pensarci. Non avevo nemmeno tempo per fare colazione, figuriamoci per pensare a lui. Così, afferrai le chiavi di casa e uscii correndo.
Avrei voluto prendere un taxi, ma non potevo permettermelo. Mi maledissi mentalmente per non aver sentito la sveglia e nel frattempo che correvo notai un autobus sorpassarmi. Diamine, ci mancava solo questa, pensai.
Controllai velocemente l'orario dal mio cellulare ed erano le 7:53. Sospirai frustrata e corsi più veloce che potevo evitando di soffermarmi sugli sguardi indiscreti che i passanti mi lanciavano. Non ho tempo per questo, ripetevo a me stessa.
E dopo dieci minuti abbondanti, arrivai al Prestigious con il fiatone. Sentivo i miei polmoni chiedere pietà e le mie gambe non reggevano più, ma mi obbligai ad entrare nonostante mi stesse per venire un infarto.
«Buongiorno signorina, siamo in ritardo di tre minuti.» disse Davis scherzosamente e gli lanciai un'occhiataccia.
Mi accomodai su una delle tante sedie e iniziai a prendere respiri profondi per riacquisire fiato.
«Ma buongiorno, tesoro.» sentii dire da Emily facendo il suo ingresso come se nulla fosse.
Lei era sempre in ritardo, ormai io e Davis non ci sorprendavamo più. Al contrario di me che ero sempre puntuale, era molto raro che arrivassi in ritardo proprio come quel giorno, perché odiavo ritardare. Preferivo essere in anticipo.
Si affiancò accanto a me facendo un sospiro di sollievo e non ne capii il motivo e questo mi fece accigliare. Ci raggiunse anche Davis porgendoci due caffè e lo ringraziai ricevendo un sorriso da parte sua.
«Allora, da dove posso iniziare..» iniziò Emily pensandoci un po' su. Era molto eccitata per qualcosa ed io alzai gli occhi al cielo preparandomi mentalmente a qualsiasi cosa fosse.
«Ecco, ci risiamo.» sospirò Davis più scocciato che mai e risi a quella scena.
«Shh!» lo zittì Emy e ricominciò a parlare. «Beh, stasera ci sarà la festa di Louis e sono troppo elettrizzata all'idea!» disse strozzando un piccolo urlo che mi fece strizzare gli occhi. «Ma non è tutto!» disse puntandomi un dito. «Dopo la festa abbiamo deciso di restare tutti insieme a dormire lì, e tu resterai con noi. Sarà una specie di pigiama party!» disse battendo le mani e facendo dei piccoli urletti.
Mi voltai verso Davis in cerca di aiuto, ma lui ridacchiava e scrollava le spalle come per dirmi "mi dispiace" . Sbuffai e alzai gli occhi al cielo provocando solo altre sue risate, mentre Emily scuoteva i capelli in segno di vittoria.