𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞𝐬.
❝Quei maledetti occhi mi fottevano sempre. Ci facevo l'amore solo a guardarli. Mi sfuggivano sempre, eppure non smettevo di rincorrerli. Scuri come la notte, seducenti come serpenti. Tentavano perfino le più piccole fibre de...
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Ashley's Pov.
Mi svegliai frastornata e mi ci vollero alcuni secondi per capire dove mi trovassi.
Poi i ricordi tornarono a galla facendomi arrossire notevolmente. Mi voltai verso la parte del letto che era stata occupata da Harry quella notte, ma scoprii fosse vuota.
Tirai un sospiro di sollievo, sarebbe stato abbastanza imbarazzante dopo quello che era successo la sera prima. Da una parte ero sollevata dalla interruzione di Molly, nonostante non ci piacevamo a vicenda, ma dall'altra non potei negare che non mi sarebbe dispiaciuto se la situazione fosse degenerata.
Le sue mani sul mio corpo, le sue labbra morbide sulle mie, i suoi occhi profondi e pieni di lussuria. Mi era piaciuto, lo dovevo ammettere. Mi era piaciuto da matti e, forse, non aspettavo nient'altro. L'avevo desiderato da quando le nostre labbra si scontrarono per la prima volta, anche se ero molto titubante inizialmente. Da lì avevo iniziato a fantasticare in un momento intimo tra di noi, ma non credevo potesse mai succedere; e, anche se non era successo, stava per accadere. Ne ero certa. E questa consapevolezza mi mandava in tilt il cervello.
Quel giorno era stato così strano e pieno di sorprese. A partire dal suo buon umore e dalla scoperta di sua madre, per poi finire in una sensazione di benessere al solo tocco delle sue mani su di me. E poi di nuovo il vuoto.
Scossi la testa cercando di scacciare via quei pensieri e concentrandomi solo solo su una domanda: come mi sarei dovuta comportare con lui?
Non credevo sarebbe cambiato qualcosa nel nostro rapporto, o qualsiasi cosa fosse, ma di sicuro ci sarebbe stato tanto disagio. E io odiavo sentirmi a disagio.
Dovevo escogitare qualcosa pur di evitarlo come la peste e, al tempo stesso, eliminare il giorno prima dai miei pensieri. Era arrivato il momento di fare ciò che mi ero ripromessa di fare, ovvero: stargli alla larga definitivamente, dovevo prendere le distanze o non sarebbe finita bene per me e il mio povero cuore che stava iniziando a provare qualcosa nei suoi confronti. Non sapevo cosa aspettarmi da lui, ma temevo in un suo possibile rifiuto che mi avrebbe devastata.
Scostai le coperte e mi alzai dal letto, decisi di cambiarmi la maglietta e, indossando un reggiseno, mi vestii con una nera e abbastanza semplice che mi arrivava fino a metà coscia, trovata nel mio borsone. Sinceramente non ricordavo della sua esistenza, ma molto probabilmente mi stavo solo facendo delle paranoie inutili. Così, andai in bagno sciacquandomi il viso e lavando i denti. Dopo usufruii del wc e tirai lo sciacquone.
Uscii dal bagno e decisi di sistemare il letto prima di scendere a fare colazione, quindi mi misi subito a trafficare con il piumone e i cuscini.
«Si può sapere perché stai indossando la mia maglietta?» una voce alle mie spalle mi fece trasalire, forse per la sorpresa, o forse perché era la sua voce.
Mi voltai verso di lui sorprendendolo a fissarmi con uno sguardo indecifrabile, tuttavia non sembrava essere irritato e corrugai la fronte.
«I-io non sapevo che fosse tua, a dire la verità.» balbettai, maledicendomi mentalmente per non riuscire ad assumere un tono più indifferente, un po' come il suo.