Cap. 19

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L'indomani mattina Marinette si svegliò con i raggi del sole che filtravano dalla piccola finestra illuminando i suoi occhi ancora chiusi. Si tirò su a fatica sedendosi sul letto strofinando gli occhi, si guardò intorno chiedendosi che ore fossero quando sentì sua madre chiamarla da piano di sotto annunciando che il pranzo era quasi pronto e doveva alzarsi.

Si voltò verso l'orologio che segnava le 11:45, aveva dormito tutta la mattina, meno male che quel giorno il servizio fotografico sarebbe iniziato alle 16. Prese il suo telefono controllando le notifiche, c'erano almeno 10 messaggi di Alya dove le chiedeva come stava visto che il giorno prima era stata catturata da un Akuma.

Andò in bagno a prepararsi per poi vestirsi con dei jeans neri e una canotta bianca e scendere in soggiorno per il pranzo. In quel momento le suonò il telefono, era Luka, dopo un po di titubanza decise di rispondere.

L - Marinette! Non sai quanto ero preoccupato quando ho visto il telegiornale ieri sera, tu stai bene? Non ti ha ferita vero?

M - No sto bene, è stato solo uno spavento...- in quel momento gli tornò a mente l'abbraccio e il bacio di Chat.

L - Meno male sono contento di sentirtelo dire, mi dispiace di non essere riuscito a venire da te stamani, ma avevo mille cose da preparare per domani sera.

M - Che succede domani sera?

L - Prenderò un aereo per tornare  in Italia da mia zia, ti ricordi la casa discografica dove andammo con il mio cd? Ha deciso di pubblicare alcune canzoni e mi hanno chiesto di andare da loro! L'ho saputo solo ieri sera.

M - Ma è fantastico! Potrai far avverare il tuo sogno!

L - Già sono davvero al settimo cielo! Mi dispiace solo che non potremmo vederci per un po...

M - Luka pubblicherai le tue canzoni questa è la cosa più importante! 

L - Volevo tu fossi la prima a saperlo, e vorrei festeggiare con te questa sera se sei libera.

M - Stasera? Non lo so, sarò sul set fotografico tutto il pomeriggio e non so a che ore finiamo, ma posso venire domani mattina se per te va bene...

L - Sarebbe perfetto, così stiamo insieme prima che vada in aeroporto!

M - Va bene, ora ti devo lasciare, devo uscire per andare a lavoro.

L - A domani tesoro! 

Chiuse la chiamata sorridendo, era contenta che anche lui fosse riuscito a realizzare il suo sogno, ma adesso doveva sbrigarsi se non voleva arrivare tardi!

I due modelli passarono tutto il pomeriggio tra le foto e cambi d'abito senza rivolgersi parola, tutti e due erano immersi nei propri pensieri risvegliati solo dai CLICK della macchina fotografica.

Finito il set, Giuseppe diede appuntamento a tutti per l'ultimo giorno di scatti, Marinette si diresse verso il suo camerino venendo bloccata da una mano dolce che le stringeva il polso.

A - Possiamo parlare dopo?

M - Adrien sono stanca, non adesso...

A - Ti prego...

Con un cenno della testa, la corvina si rinchiuse nel suo camerino per cambiarsi, assieme a lei c'era Tikki che percepito lo stato d'animo della corvina si posò sulla sua spalla accarezzandole la guancia finché non sentirono bussare alla porta.

M - Finisco di cambiarmi e parliamo Adr... - si interruppe di scatto vedendo la persona davanti a lei - K...Kagami, che ci fai qui?

K - Ciao Marinette, volevo parlarti se hai un secondo...

M - Certo, dimmi pure.

K - Ci tenevo a chiederti scusa per ieri, non ero in me e non dovevo arrabbiarmi a tal punto da essere presa da un'Akuma.

M - Non è niente Kagami, l'importante è che se sia risolto tutto - disse regalandogli uno dei suoi sorrisi - Non ho niente da perdonarti.

K - Sai...vi ho visti...tu e Adrien davanti casa tua... - lo sguardo di Marinette si fece di pietra davanti a quelle parole - Ed ho anche visto...il bacio che ti ha dato...

M - Q..quel bacio non significava nulla, er...era solo...eh...un segno di amicizia non...

K - Marinette...a te piace ancora Adrien? - la fissò negli occhi mentre i suoi si stavano facendo rossi per il terrore di quella risposta.

M - Kagami...

K - So quanto sei importante per lui, lo vedo come ti guarda...da quando sei tornata è cambiato, sento che si sta allontano da me e... - i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime mentre diceva quelle parole - Lui è la prima persona che amo e non sai quanto...Marinette ho bisogno di sapere se lo ami ancora, se per te lui è così importante perchè...non voglio farmi ancora del male, in una battaglia contro di te io...non vincerei mai... 

Una lacrima scese a bagnare il volto della giapponese che abbassò lo sguardo in attesa di una risposta. Marinette non sapeva cosa dire. Davanti a quel grido disperato non poteva essere sincera, non poteva far male a una sua amica, non poteva distruggere i suoi sogni, sapeva che quella che stava per dire era una bugia, ma era la sua scelta.

M - Kagami - fece qualche passo verso la ragazza posandole una mano sulla spalla - Io...non provo più niente per Adrien, tra noi c'è solo una forte amicizia nulla...di più...

K - Davvero? - sussurrò alzando il volto per guardarla.

M - Davvero...mi dispiace che abbia avuto questi pensieri, sei davvero importante per Adrien non pensare il contrario altrimenti non potrei mai goderti la vostra storia...cercherò di essere più distante quando sono con lui...

K - Grazie Marinette - andò verso di lei abbracciandola per poi uscire dalla porta con un saluto lasciandola sola a fissare il vuoto.

Fece un gran respiro dicendosi che quello non era il luogo adatto per piangere, prese le sue cose uscendo dal camerino guardando da lontano Adrien che si avvicinava a lei per parlare e, alle sue spalle, Kagami che osservava la scena tristemente.

Con gli occhi che le pizzicavano guardò Adrien come fosse l'ultima volta, gli sorrise e gli dedicò un semplice "Scusa, devo andare...ciao..." andando via di corsa senza guardarsi indietro nonostante avesse sentito chiaramente Adrien che la chiamava restando immobile ad osservarla fino a che Kagami non lo abbracciò avviandosi verso la macchina che li avrebbe portati a casa.

Marinette corse più che poteva, ma non andò a casa prese un'altra strada riconosciuta subito dalla piccola coccinella che era molto preoccupata.

T - Marinette, pensaci bene prima di fare qualcosa di cui potresti pentirti.

Ignorando completamente la piccola Kwami, continuò per la sua strada fermandosi davanti a una porta grigia che dava l'ingresso a un grande palazzo. Senza pensarci due volte suonò il campanello aspettando di sentire il suo interlocutore parlare.

??? - Chi è?

M - Sono Marinette... - la porta si aprì subito permettendogli di entrare, salì la lunga rampa di scale fino ad arrivare al secondo piano dove Luka la stava aspettando sulla soglia della porta.

L - Che ci fai qui a quest'ora? Che succede Mar...

Non facendolo finire di parlare Marinette pose le braccia dietro il suo collo ponendo unendo le loro labbra in un bacio inaspettato che, nonostante lo stupore, il chitarrista la prese per i fianchi avvicinandola a se, la strinse trascinandola dentro l'appartamento e chiudendo la porta alle sue spalle.


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La paura per una perdita a volte ci porta a fare e dire cose che mai ci saremmo aspettati da noi stessi, questo è quello che è capitato a Marinette.





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