Cap. 44

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E - Grazie Marinette...Addio...

Dopo quelle ultime parole, Marinette sentì la terra mancarle sotto i piedi e iniziare una lunga caduta nel vuoto ricoperta da un bagliore d'orato che le donava energia nuova, diversa da quella che provava quando era unita a Tikki: in questa nuova forma sentiva il potere della terra scorrerle nelle vene, percepiva la vita attorno a lei crescere come una pianta cresce verso il sole, anche il tempo scorreva in modo diverso, rallentato tanto da poter sentire il battito d'ali di una farfalla.

Immersa in quel benessere, sentì la terra tornare sotto i suoi piedi. Riempì i polmoni riconoscendo l'odore umido delle piante del covo di Papillon: era tornata.

Attorno a lei il silenzio venne interrotto dalla voce tremante di Rena Ruge che sussurrava il suo nome  quasi impaurita di ciò che aveva davanti - Marinette... - Ella aprì piano gli occhi abituandosi piano alla stanza in semi ombra illuminata solo da alcuni fari rimasti intatti, pietre e pezzi di pavimento erano attorno a lei assieme ai corpi feriti dei suoi amici.

Si guardò le mani notando che la sua solita tuta rossa a pois era stata sostituita: una lunga veste viola adornata d'oro scendeva dalle sue spalle fino a terra, i capelli sciolti fluttuavano nell'aria alleggeriti dal lieve vento di potere che il suo corpo stava emanando. Al suo fianco, un nuovo Kwami d'orato aprì gli occhi guardandosi attorno: Kidaria era il suo nome, Kwami della rinascita, della vita e della morte,

Kidaria - Chi. - disse fermamente voltandosi verso Marinette attendendo di sapere su quale corpo usare il suo potere.

Marinette voltò il suo sguardo in basso dove vi era Rena Ruge e lui, il ragazzo che amava steso a terra privo di vita. Con un primo passo si diresse verso di lui inginocchiandosi al suo fianco, gli prese la mano stringendola nelle proprie per poi chinare la testa fino a poggiare la fronte su quella gelida di Adrien.

M - Ritorna da me...

Con poche parole, ella passò le sue calde labbra sulle fredde di Adrien unendole in un dolce bacio che racchiudeva il suo desiderio più grande: riportarlo in vita.

La terra cominciò a tremare, i detriti attorno a loro iniziarono a staccarsi dal suo fluttuando, un bagliore di luce uscì dalla terra invocato da Kidaria, andando ad avvolgere Marinette ed Adrien nascondendoli alla vista dei presenti. Presi dalla paura, Rena Ruge e Carapace si strinsero in un abbraccio non staccando mai gli occhi dalla scena che si stava svolgendo davanti ai loro occhi; così anche Papillon rimase immobile con le mani premute a terra affascinato e impaurito dalla grande quantità di energia che era apparsa davanti a lui.

Sapeva quale fosse il desiderio espresso da Marinette, riavere Adrien, ma chi ne avrebbe pagato il prezzo? Davanti a quella dimostrazione d'amore, si ricordò della sua vita a fianco della moglie, a tutti i loro momenti felici, a quelli tristi e alle gioie che la vita gli aveva riservato. Sapeva che una vita stava per essere sacrificata per riavere Adrien e lui si sentiva pronto: poteva donare la sua vita in cambio di quella del figlio, avrebbe fatto ammenda per i suoi peccati e per tutto il dolore che aveva sparso cercando di riavere la moglie.

La terra sotto i piedi dei presenti tremò più forte e un forte ventò si innalzo, costringendo i presenti ad alzare le mani cercando di proteggere i loro corpi: Il caos si era andato formando nella stanza, andando a distruggere quel poco che vi rimaneva delle mura e del pavimento sopra di loro.

In un secondo la terra si fermò e il vento placò la sua ira, consentendo a tutti di poter aprire di nuovo gli occhi cercando di vedere cosa fosse successo: la sfera d'orata di energia era rimasta immobile davanti a loro ed ogni secondo che passava perdeva sempre più il suo bagliore rivelando i corpi di Marinette ed Adrien uniti in un bacio così come erano prima di sparire nel caos.

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