Quella strada non gli era mai sembrata così breve, così tanto da non riuscire a mettere in fila le parole adatte per affrontare quella discussione. Solo pochi passi lo dividevano dall'enorme cancello della villa, quel posto che tanto aveva odiato negli ultimi tempi.
Mentre si avvicinava, Adrien notò diverse persone intente a riporre le ultime decorazioni rimaste della sera precedente. Li superò non curandosi degli sguardi che gli riservavano, forse la notizia della sua fuga si era diffusa più in fretta di quello che pensava. Con passo titubante si avvicinò al grande portone fino a bloccarsi mentre cercava di riordinare i pensieri.
P - Puoi farcela Adrien - disse il piccolo Kwami nascosto nella tasca della camicia cercando di far sentire la sua vicinanza al portatore.
Adrien chiuse gli occhi un attimo radunando le sue energie prima di fare il primo passo che lo avrebbe condotto all'interno dell'atrio. Tutti gli schermi, i fiori, i tappeti colorati erano stati tolti facendo tornare quell'ingresso vuoto come lo era ormai da anni. Un senso di ansia gli attanagliò lo stomaco, si sentì mancare quasi il respiro, non riconosceva più quella casa come sua, ma come la gabbia in cui era stato costretto a vivere per anni.
La voce di una donna lo richiamò all'attenzione, alzando lo sguardo notò Nathalie scendere le scale e andargli incontro con le lacrime agli occhi. Lei era l'unica donna che era sempre stata con lui da quando sua madre non c'era più e, per quanto possa sembrare fredda, era l'unica amica che sentiva di avere all'interno di quelle mura.
Nathalie - Adrien! Dove sei stato? - disse mentre lo stringeva in un abbraccio sincero - Ti abbiamo cercato ovunque, eravamo così preoccupati! Stai bene?
A - Sto bene Nathalie non preoccuparti - gli sussurrò ricambiando l'abbraccio della segretaria.
Nathalie - Tuo padre ti ha cercato ovunque, è quasi impazzito quando te ne sei andato!
A - A questo non credo molto...
Nathalie - Cosa? Non dire sciocchezze Adrien, è rimasto in piedi tutta la notte per...
GA - ADRIEN! - la voce dell'uomo tuonò in cima alle scale facendo eco all'interno della casa - Nel mio ufficio, subito!
Gabriel scese le scale con sguardo gelido, passò accanto al ragazzo facendogli segno di seguirlo, cosa a cui lui rispose con un - Si, signore - avviandosi verso lo studio.
Nathalie vide la scena poggiando una mano sulla spalla di Adrien sorridendogli con fare materno prima di lasciarlo andare sussurrandogli solo poche parole - Dagli una possibilità...
Adrien sorrise di rimando alla segretaria per poi seguire il padre all'interno dello studio chiudendo la porta alle sue spalle. Quello che di solito era un posto ordinato, adesso portava i segni di rabbia sfogata su ogni tipo di oggetto: i fogli erano sparsi sul pavimento assieme a vetri di alcuni bicchieri rotti e delle foto che lo ritraevano.
GA - Dove sei stato Adrien.
A - In giro.
GA - In giro... - si tolse gli occhiali stringendosi il naso tra il pollice e l'indice - Hai una vaga idea di quanto ti abbiamo cercato?
A - Immagino tu abbia sguinzagliato i cani per venire a cercarmi, mentre tornavi dagli ospiti per spiegare cosa fosse successo e...
GA - Ti sembra questo il modo di rispondere a TUO PADRE? - Gabriel accentuò queste ultime parole perché si, era un padre stato in pena tutta la notta per suo figlio e voleva che esso capisse tutta la frustrazione passata - Siamo stati a cercarti tutta la notte! Se ti fosse successo qualcosa io...io...non so cosa avrei fatto!
Gabriel si voltò a guardare suo figlio. Mosse dei passi verso di lui per poi stringerlo a se dando sfogo a tutta la tensione che aveva accumulato nelle ore precedenti. Aveva avuto paura che gli fosse successo qualcosa, che gli avessero fatto del male o che, come sua moglie, fosse scappato da lui.
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In viaggio fino a TE!
Teen FictionLa scuola sta per finire, Papillon è stato sconfitto per la seconda volta e LadyBug è diventata protettrice della miracle box. Tutto sembra perfetto se non fosse per il suo cuore rotto che non trova pace, e se, dopo un anno, quella pace gli venisse...