Cap. 47

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Una sensazione umida sulla pelle...

"Hey Signorina..."

I polsi doloranti stretti in una morsa. -LASCIAMI! -

"Solo qualche secondo..."

Un forte odore simile al catrame si diffonde nelle narici mentre tutto attorno cade nel silenzio.

- HO DETTO LASCIAMI! - 


Marinette si alzò di soprassalto sedendosi sul letto mentre il suo cuore batteva l'impazzata. Si guardò attorno cercando di capire cosa fosse successo: la sedia dove era sua madre poco prima era al solito posto, le lenzuola stese sul suo corpo, l'aflebo continuava a scorrere silenzioso nel tubicino lungo il suo braccio. Tutto sembrava essere al suo posto mentre l'odore di catrame continuava ad essere persistente nelle sue narici "Forse era solo un sogno? " si chiedeva continuando a guardarsi attorno tremante con rigori di sudore che scendevano sulla sua fronte "Eppure sembrava così reale...

Ancora confusa, tornò a stendersi sul letto osservando il soffitto fatto da grossi pannelli incastrati tra di loro. Sentiva la testa dolorante e una strana sensazione ai polsi, come se fosse stata trattenuta contro la sua volontà, ma attorno a lei non vi era altro che la solita stanza buia. Dopo alcuni minuti, dei rumori provenienti dalla finestra attirarono la sua attenzione; di primo istinto strinse la coperta nelle mani mentre sentiva il suo cuore accelerare i battiti. Le tende iniziarono un lento movimento ondulatorio spinte dal vento lieve, Marinette poteva sentire la pura assalirla fino a che non scorse una lunga cintura nera da sotto la tenda, questo voleva poter dire solo una cosa: Chat Noir.

La tenda azzurra si scostò spinta dalla mano nera artigliata rivelando il super eroe in nero: rivederlo scaturì in Marinette così tante emozioni che non riusciva a trattenere le lacrime e in quel momento tutte le paure e le sensazioni strane sparirono.

M - Sei qui...

CN - Non sarei mai dovuto andarmene.

Il ragazzo si avvicinò a passo svelto al letto prendendo Marinette tra le braccia stringendola come fosse il gioiello più prezioso del mondo.

CN - Pensavo di averti persa... - sussurrò mentre le lacrime si facevano strada attraverso i suoi occhi.

M - Non vado da nessuna parte Chat.

Chat Noir allontanò il volto da quello di Marinette quel poco che bastava per poterla guardare negli occhi azzurri come il mare, ritrovando lo sguardo della sua amata, si chinò per unire le sue labbra a quelle della corvina in un bacio profondo, disperato, come se questo fosse il sigillo della loro unione.

CN - Quando ti ho vista svenire io... - disse staccando le sue labbra - Ho avuto davvero il terrore di perderti.

M - Come hai sempre detto, sono una ragazza tosta - disse divertita dall'espressione stupita di Chat Noir.

CN - E' vero...sei sempre stata quella più forte.

I due si guardarono ancora perdendosi nei reciprochi sguardi. Marinette strinse la mano dell'eroe che aveva sul viso ricordandosi in un lampo degli orecchini.

M - I miei orecchini, dove sono i miei orecchini? E Tikki? Sta bene? E' viva?

CN - Ehm calmanti - mise un mano nella tasca della tuta tirando fuori un fazzoletto bianco dove vi erano avvolti i gioielli - Eccoli, quando ti hanno portata via, non volevo rischiare che potessero essere rubati, quindi li ho presi con me per tenerli al sicuro.

M - Tikki!

Marinette prese i gioielli per indossarli subito e vedere quel lampo rosso che conosceva bene, rivelare la sua piccola amica che non esitò a volare verso la sua guancia per abbracciarla.

In viaggio fino a TE!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora