Cap. 29

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La folla di persone prese ad applaudire alla nuova coppia, mentre Marinette sentì il suo cuore spezzarsi in mille pezzi mentre delle lacrime minacciavano di cadere sul suo volto.

M - Fi...fidanzati...

Adrien sgranò gli occhi guardando suo padre che sorrideva a gli ospiti, come poteva decidere così della sua vita senza dirgli niente, senza chiedere cosa lui ne pensasse, come poteva continuare a darlo così per scontato. In preda alla rabbia cercò di trovare supporto negli occhi dell'unica persona che lo capiva sotto tutti gli aspetti, cercò Marinette tra le persone che iniziavano ad alzarsi in piedi cercando il suo sguardo che non splendeva come sempre, era vuoto e privo di ogni emozione.

Incrociarono gli sguardi per pochi secondi prima di vederla alzare e dirigersi verso la porta d'ingresso. Stava scappando e l'ultima cosa che voleva era farla soffrire di nuovo, doveva dirle la verità, che lui non era al corrente di quella decisione, ma che l'amava con tutto se stesso. 

Sentì la stretta sul suo braccio diventare più forte rendendosi conto solo ora di Kagami che salutava gli ospiti per poi guardarlo in modo dolce, quello che stava per fare lo faceva soffrire, ma mai come vedere lo sguardo vuoto di Marinette. Prese le mani di Kagami guardandola nei suoi occhi scuri sorridenti, fece un grande respiro per poi stroncare quelli che sapeva essere i sogni della ragazza.

A - Kagami io...

K - Sono così felice Adrien! Finalmente possiamo...

A - Ti voglio bene Kagami... - disse interrompendo la ragazza - Ma il mio cuore è, e sarà per sempre di lei !

K - Lei...ma lei non ti ama! 

A - Perdonami se puoi... - le diede un bacio sulla fronte per poi lasciarle le mani e scendere dal palco in cerca della giovane corvina.

Schivando tutte le persone che si voltavano a congratularsi con lui, arrivò alla porta d'ingresso iniziando a scendere le scale quando sentì gridare il suo nome alle spalle.

GA - ADRIEN! Cosa credi di fare? Torna immediatamente dentro!

A - NO! - fermò la sua corsa per voltarsi verso suo padre che era dietro di lui.

GA - Che cosa?

A - SONO STUFO! Sono stufo di ricevere ordini da te, sono stanco di stare sempre e solo alle tue regole! Perché non mi hai detto niente? Perchè ancora una volta hai deciso della mia vita?!

GA - Adrien non è ne il posto ne il luogo per questa discussione, rientriamo e domani ne parliamo.

A - Quando? Quando troverai un buco di 10 minuti tra i tuoi impegni? - sentiva salire tutta la rabbia che aveva represso in quegli anni nei confronti di suo padre, questa volta lui e solo lui avrebbe deciso per se stesso - Da quando la mamma se ne andata non hai fatto altro che rinchiuderti nel tuo mondo fatto di disegni e modelli lasciandomi fuori! Quanti compleanni ho passato da solo? Quante volte mi hai abbandonato per il tuo lavoro? Non ti è mai fregato niente di me, io ero solo un'altro dipendente della tua azienda! 

GA - Ma cosa dici, tu non sai niente Adrien! - le persone iniziavano ad accalcarsi vicino all'uscita ascoltando la conversazione, cosa che infastidiva non poco lo stilista che fece cenno alla guardia del corpo di andare verso il ragazzo - Adesso smettila con questa ridicola recita e entra in casa!

A - NO! Non starò più ai tuoi ordini - delle lacrime si fecero strada negli occhi di Adrien - Due anni fa ho perso mia madre e insieme a lei sei sparito anche tu padre...

Si voltò continuando a scendere le scale che lo avrebbero portato al grande cancello noncurante delle urla di suo padre alle spalle; l'unica cosa che voleva era allontanarsi da quella gabbia d'orata che per troppo l'aveva rinchiuso.

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