Il sole splendeva su Parigi quei primi di Giugno, era una giornata priva di nuvole e l'aereo non fece fatica ad atterrare sulla pista dell'aeroporto di Charles de Gaulle. Con passo deciso una giovane corse a ritirare il suo bagaglio per poi dirigersi all'uscita dell'aeroporto. Passato il Gate, iniziò a cercare l'autista che l'avrebbe condotta in città: vide un uomo alto e ben piazzato che sorreggeva un cartello con su scritto "Marinette Dupain-Cheng". Quella scena l'aveva vista solo nei film, si sentiva come una diva mentre avanzava verso l'alto uomo che non appena la vide, la scortò all'auto facendola salire sul sedile dietro azionando il motore.
Marinette non stava più nella pelle, la sua città, la sua amata Parigi era li difronte a lei! Erano 10 mesi che mancava da casa, da quando era partita non volle tornare fino alla fine del suo percorso di studi, voleva godersi a pieno tutto dell'Italia!
L'auto sfrecciava sull'autostrada e Marinette rimase a fissare fuori dal finestrino le mille immagini che scorrevano davanti a lei. Controllando che l'autista non la vedesse, fece uscire anche la sua piccola Kawami dallo zainetto permettendole di vedere il panorama.
T - Parigi non è cambiata, è sempre la più bella città del mondo!
M - Hai ragione Tikki, mi mancava casa ed eccoci qua!
T - Marinette, sei sempre convinta della tua decisione? Sicura che non vuoi andare a trovare i tuoi genitori?
M - Si Tikki, voglio pensare a preparare tutto il materiale in tempo per consegnarlo al Signor Agreste, se tornassi a casa verrei sommersa da tutti e non posso permettermi di fare ritardo con la consegna.
T - Sentirti dire che non vuoi fare ritardo è quasi un comico... - disse ridendo sotto voce.
Marinette le fece la linguaccia sorridendo, tornando a guardare la sua Parigi. In Italia aveva conosciuto tante persone importanti del mondo della moda ed era riuscita a farsi notare per i suoi modelli, sopratutto dal Signor Agreste che era costantemente informato dei progressi fatti da chi vince la sua borsa di studio.
Quest'ultimo, dopo aver valutato il lavoro di Marinette, aveva deciso di darle una grande opportunità: far sfilare alcuni dei suoi capi della linea giovanile alla sfilata per il lancio della collezione Estate della Casa di moda Agreste. Questo era il suo sogno che si realizzava, a soli 16 anni poteva mostrare al mondo cosa sapeva fare! Aveva deciso di dire solo a sua madre e Luka che sarebbe tornata con 1 mese di anticipo e che, per quel tempo, sarebbe stata in un appartamento che lo stilista dava ai suoi collaboratori che si fermavano a Parigi per qualche giorno.
Si perse a guardare le vie della città, il Louvre, la Senna, la sua amata Torre Eiffel che passavano davanti al finestrino fino a quando la macchina non si fermò facendola scendere. Entrò nel nuovo appartamento facendosi lasciare i bagagli alla porta, non appena l'autista se ne andò lei e Tikki si resero conto di quanto questo fosse impressionante:
C'era un grande salone con mobili bianchi e grigi, una cucina bianca e nera da fare invidia a gli chef, munita di ogni attrezzo e di un grande bancone per i pasti. Fece poi i giro della casa: il bagno era enorme con vasca e doccia, un grande terrazzo completo di tavolini da giardino, ma la cosa che più catturò la sua attenzione era l'enorme camera a lei destinata munita di cabina armadio e un grande letto dove potevano dormirci quattro persone. Guardò Tikki e insieme si misero a saltare sul letto urlando dalla gioia, finendo per sdraiarsi a riprendere fiato.
M - Tikki non è fantastico??? Questo appartamento è bellissimo!
T - Si è vero! Elegante come il proprietario!
M - Ci pensi Tikki, per il prossimo mese saremo solo noi due, biscotti e gelato tutte le sere - disse scoppiando a ridere.
T - Marinette...non vuoi davvero vedere nessuno...? Alya sarebbe felice di rivederti...
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In viaggio fino a TE!
Teen FictionLa scuola sta per finire, Papillon è stato sconfitto per la seconda volta e LadyBug è diventata protettrice della miracle box. Tutto sembra perfetto se non fosse per il suo cuore rotto che non trova pace, e se, dopo un anno, quella pace gli venisse...