Cap. 36

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Un lampo illuminò il cielo della città di Parigi. Il vento fece il suo ingresso muovendo gli alberi spogli lungo la Senna, facendo si che le ultime persone presenti per le vie ritornassero nelle loro case per non essere colpiti da quel temporale che minacciava da tutto il pomeriggio. Li, al centro della città dell'amore, la Torre Eiffel si issava in tutto il suo splendore, illuminata da mille luci in movimento, dove una giovane ragazza corvina se ne stava poggiata alla balaustra contemplando il panorama.

Il vento le muoveva i capelli raccolti in un'alta coda, da quando era partita per l'Italia,aveva lasciato allungare i suoi capelli cambiando pettinatura abbandonando le due codine che tanto l'avevano contraddistinta in quegli anni. 

Era passato poco più di un anno da quando aveva deciso di andarsene, di crescere lontano da quella terra che tanto l'aveva fatta soffrire, rinunciando agli amici, alla vicinanza della famiglia, a lui...già, a lui che non l'aveva mollata un attimo da quando era tornata, prima come Chat Noir e poi come Adrien, quel ragazzo di cui si era innamorata anni prima e che solo pochi giorni prima si era rivelato a lei donandogli il suo cuore, quel ragazzo che amava con tutta se stessa e che probabilmente avrebbe perso da li a poco.

Il cielo aveva oscurato tutte le stelle, quell'atmosfera era degna di una delle peggiori trame dei film dell'Horror dove, nascosto nel buio, vi era il mostro pronto a catturare la giovane ragazza facendola sua. Il vento si muoveva tra il ferro della grande torre provocando dei piccoli suoni simili a dei gridi soffocati, facendo muovere i capelli di quell'ombra nera che si stava avvicinando alle sue spalle, spostando da essi quel dolce profumo che lei avrebbe riconosciuto tra mille. 

Attese a voltarsi, finché due grandi braccia coperte da una tuta nera non la circondarono poggiandosi anch'esse sulla balaustra, quando un dolce senso di calore le si avvicinò al lobo dell'orecchio sussurrando:

??? - Non è pericoloso per una dolce fanciulla girare a quest'ora della notte?

LB - No...sto aspettando un cavaliere dall'armatura nera che mi porti via! 

??? - Niente principi oggi? Di solito le belle fanciulle aspettano loro invece dei cavalieri neri...

LB - Mh... - sospirò emettendo un piccolo gridolino quando il suo ospite le morse dolcemente l'orecchio - I principi sono passati di moda non credi?

LadyBug si voltò cercando gli occhi verdi del ragazzo vicino a lei, perdendosi al loro interno, avvicinandosi alle sue labbra toccandole con le proprie per immergersi in un dolce bacio, socchiudendo la bocca per far danzare le loro lingue alla ricerca di un contatto quasi disperato.

CN - Buonasera My Lady - sussurrò chat allontanatosi per riprendere fiato.

LB - Buonasera Gattino.

CN - Non ti facevo così temeraria ad affrontare un cielo in tempesta vista la paura che ti fanno i film horror.

LB - Sapevo che il mio buon cavaliere nero non mi avrebbe lasciata sola a lungo.

CN - No...infatti eccolo qua! Ma questo cavaliere ha bisogno di un ringraziamento! 

LB - Ho paura a chiedertelo...che tipo di ringraziamento?

CN - Che mutandine porti? Anche se non credo ci sia molto intimo sotto quella tuta aderente...

LB - CHAT!  - gridò spingendolo via - Sei un maniaco! 

CN - E la cosa non ti dispiace a giudicare dal colore delle tue guance! 

LadyBug divenne totalmente rossa dopo aver udito quelle parole, mai e poi mai gliel'avrebbe data vinta a quel gattaccio pervertito, o almeno era quello che voleva fare, ma quando lui le si avvicinò stringendola a se, tutto il suo essere orgogliosa sparì rassegnandosi al fatto di aver perso quella battaglia.

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