Cap. 38

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P - ATTENTO ADRIEN! UN AKUMA! 

A - Cosa???


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Il sole sorgeva illuminando la grande Torre al centro di Parigi, riscaldandola dal freddo della notte. Dicembre aveva fatto il suo ingresso, accompagnato dalla calda atmosfera natalizia che aveva ormai invaso ogni angolo della città: le luci, le decorazioni e l'allegria caratteristiche di quel periodo. Ovunque c'era aria di festa, tranne sul piccolo terrazzino, dove una giovane ragazza si godeva tristemente i raggi del sole mattutino con lo sguardo perso tra i tetti delle case parigine.

Erano ormai passati cinque giorni da quella maledetta sera, da li non vi era stata notizia di Adrien se non dalle foto pubblicate sulle riviste di moda. 

Marinette sentiva il peso della situazione che si era creata, così tanto che non riusciva a chiudere occhio senza essere tormentata da terribili incubi. Anche quella notte non fu diversa: aveva sognato Chat Blanc che cercava di strappargli gli orecchini dopo averla legata ad una sedia nel covo di suo padre... quella scena la tormentava continuamente.

Udì il suo della sveglia provenire dalla camera, era giunta l'ora di iniziare a prepararsi per andare a scuola e per affrontare un'altra lunga giornata. Scese in bagno fermandosi davanti allo specchio e non potè fare a meno di notare i due cerchi viola, firma di quelle lunghe nottate insonni. Prese un po di fondotinta e cancellò tutti i pensieri, ancora una volta, continuò di fretta la sua discesa e si sedette al tavolo per fare colazione con i suoi genitori:

S - Buongiorno Tesoro...come ti senti oggi? 

M - Bene mamma, tranquilla...

Sabine e Tom erano preoccupati per la figlia, avevano provato a parlarle, ma il muro che aveva eretto era impenetrabile. 

M - Vado a scuola.

T - Non vuoi mangiare? Ti ho fatto i tuoi croissant preferiti! 

M - Grazie papà, non ho fame...

S - Prendili tesoro, li mangerai più tardi se ti viene fame.

M - Ok...a stasera.

S - Ah Marinette...hanno anticipato il viaggio a tuo padre, dovremmo partire domani mattina per il concorso a Lione. Ti va di venire con noi invece che restare a casa?

M - Lione? No grazie mamma, preferisco rimanere a casa.

T - Ti farebbe bene staccare un po, vieni con noi, ci divertiremo! 

M - Devo studiare per un test, non posso rimandare, ci sarà Alya con me. Vado o farò tardi, a stasera.

Salutò i genitori chiudendosi la porta alle spalle, le sarebbe piaciuto staccare un po da quell'inferno, ma non poteva farlo; la situazione era molto delicata e Papillon avrebbe potuto colpire in qualsiasi momento... non poteva in alcun modo lasciare Parigi.

Con passi lenti e pesanti, si diresse verso la scuola... un altro giorno senza di lui, un altro giorno passato a tormentarsi su dove fosse, come stava e sopratutto, quale strada avesse scelto di intraprendere.

Tormentata dalle mille domande, non si accorse che Alya che la stava aspettando sulla scalinata della scuola, andando quasi a sbatterle addosso.

Alya - Ehy Mari! 

M - Eh? Oh scusami Alya...

Alya - Un'altra nottata in bianco a studiare?

M - Credo di aver dormito qualche ora in più questa volta - le disse con un sorriso triste. 

In viaggio fino a TE!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora