[dicasette-sette-sette-sette... Ok, la smetto... 17😋]
-No, ma dai!!! No, ma, uffa!!!! Ma non è possibile!- non ci credevo, ero sconvolta, Viktor vicino a me chiese -Qual è il problema?- -Se mi porto Loki devo pagare 60.000 yen in più! [500 euro credo]- guardai affranta il mio gatto, era seduto sulle mie gambe incrociate mentre stavo controllando i voli dal computer, lo accarezzai poi gli gratta la parte della testa dove c'erano attaccate le orecchie, era uno dei suoi luoghi dei gattini preferiti, poi gli passai dolcemente il dito sotto il mento, lui si distese e iniziò a fare le fusa. Tornai a guardare i voli e trovai un'offerta, "Due posti per Barcellona e il secondo lo paghi metà" erano voli della classe più sfigata, ma era quello che volevo, senza pensarci chiamai Giulia.
Giu:...
T/n: Pronti?
Giu: Pronti, che succede? Non capisci epica, non ti preoccupare, neanche io.
T/n: No, no, Epica capita, se vuoi dopo te la mando, comunque, mi chiedevo se ti andasse di venire a Barcellona con me.
Giu:...
T/n: Ci sei?
Giu: Certo che vengo, mi prendi in giro, ovvio, ti ho sempre guardata in TV, credevo che non mi invitassi per non essere distratta, ovvio che vengo.
T/n: Perfetto, grazie. Comunque io non ti invitavo perché i voli costano tanto, ma ho trovato un'offerta per cui il tuo volo costa la metà.
Giu: Ma allora pagalo tu metà!
T/n: Scusa, chi è che guadagna tra le due?
Giu: Tu... Però tu stai sempre a risparmiare soldi per tutti i tuoi propositi futuri come andare all'università.
T/n: Non ti preoccupare, sono molto economici, ma non potremo portare Loki.
Giu: Non importa, sarò tutto ciò che ti serve, anche un gatto, ricordati che tu hai dovuto essere una sorella maggiore per me quando sono stata lasciata da Martin.
T/n: Quel pezzo e mer...
Giu: Anyway, a questa finale andrai alla cena di Gala?
T/n: Ovvio, ma ti serve epica?
Giu: Sì, ti prego, non ci capisco niente.
Feci le foto agli esercizi e gliele mandai 'Senza di lei io sarei solo una nerd sfigata senza mezzo amico, lei senza di me sarebbe una senza amici' parlammo al telefono per ore e ore. Quella sera dovetti cucinare io e feci la pasta alla carbonara, era un piatto italiano che adoravo fare e piaceva a tutta la famiglia, quando portai in tavola la pasta, chiesi che il primo ad assaggiarlo fosse Viktor. Volevo assolutamente sapere se gli piacesse. Lui la assaggiò e mi disse che era buonissima. Per tutta la durata della cena continuò a lodarmi e io continuai a ripeterli che c'era chi la faceva meglio di me.
Time skip [fino al giorno della partenza]
Giulia aveva disubbidito a sua madre e mi aveva seguita in aeroporto, il mio volo era stato posticipato di un giorno e quel giorno era l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze invernali. Tecnicamente io e Giulia quel giorno dovevamo esporre un progetto di poco conto, neanche chi ci aveva chiesto di farlo sarebbe venuto a vederci, quindi ero ben felice di saltarmi quell'esposizione. Salimmo sull'aereo e parlammo per tutto il tempo possibile, il cibo era abbastanza buono e i nostri posti erano da soli, dall'altra parte del corridoio c'erano altri due posti occupati da una coppietta e quando andarono in bagno insieme io e Giulia sghignazzammo. Fu un viaggio lungo e quando atterrammo ci buttammo ad abbracciare il terreno, finalmente potevamo camminare. Dopo aver preso i nostri bagagli stavamo per uscire quando delle Yuri's angels ci notarono, dissi a Giulia -Quando ti dico di correre, corri- -K- iniziammo a camminare a passo spedito, passai di fianco alle ragazze e a Yuri, quando lo vidi non potei trattenermi e dissi -Ciao Yura- ma continuai per la mia strada, poi un'altra ragazza mi riconobbe e io dissi -Corri- entrambe corremmo per salvarci la vita e arrivammo in hotel trafelate. Camera nostra era al terzo piano e l'ascensore era momentaneamente fuori servizio, entrambe tirammo giù tutti i santi e le madonne mentre salivamo le scale e quando arrivammo in camera, Giulia si buttò sul letto matrimoniale. Io fui però fermata dal fare lo stesso da qualcuno che bussò alla nostra porta, mandai uno sguardo assassino alla porta, poi indossai un sorriso finto e aprì la porta. Un uomo di mezza età mi disse -Miss, why are you in my room?- -Because this is my room, yours is...- guardai il numero della chiave nella sua mano e dissi -two number after this room- il signore scioccato guardò la chiave, poi il numero sulla porta, infine me e disse -Excuse me miss- -No problem- chiusi la porta e mi voltai verso il letto, era sera e Giulia stava già dormendo come un ghiro 'Dovrò disfare le valige anche per lei'. Mi avvicinai alla prima, ma qualcuno bussò di nuovo alla porta, mi girai di nuovo verso la porta, ma stavolta la aprì con una faccia che non mostrava nessuna emozione, una donna anziana mi chiese in francese -Sei tu, Lisette?- io sempre in francese le risposi -No, signora, Lisette è nel piano superiore- il numero della sua camera era di un centinaio sopra al nostro, quindi il piano sopra. La signora si scusò e io iniziai a tirare fuori i pigiami, sia miei sia di Giulia, come cercai di togliere la giacca a Giulia per non farla dormire con giacca e stivali sul letto, qualcuno bussò di nuovo alla porta 'E che ca... spiterina vogliono tutti, sapranno leggere due numeri. No, la gente è stupida!' aprì la porta con la faccia atona, ma il modo in cui lo feci fece trapelare tutta la mia rabbia. Una donna abbastanza giovane in spagnolo mi chiese -Andrea è qui?- io scocciata e con una voglia matta di dormire dissi in spagnolo -No e non voglio immischiarmi nei suoi problemi per trovarla- chiusi la porta e tornai al mio piano originale, feci due passi, DUE e qualcuno bussò di nuovo. Aprì la porta in modo molto brusco con una faccia che dire Incazzata era poco e mi trovai davanti Yuri. La mia espressione cambiò subito, ma ero ancora troppo stanca per trattarlo con la gentilezza che riservavo solo a lui, così lo avvertì -Sono stanca e se intendi dirmi che questa non è la mia camera, puoi pure andare a quel paese, io stasera non ti tratto con gentilezza, sappilo!- Yuri mi guardò confuso e mi disse -Scusa il disturbo, volevo solo salutarti, prima nell'aeroporto tu mi hai salutato, ma io non ne ho avuto il tempo- -No, scusa tu, è solo che stasera la gente ha deciso di non saper leggere i numeri- -Mi dispiace, comunque, buonanotte e buona fortuna per le prossime gare- -Grazie, notte anche a te e buona fortuna anche a te- lo salutai con un abbraccio veloce e chiusi immediatamente la porta. Le mie guance erano rossissime e l'avevo abbracciato solo perché avevo sentito il bisogno di sentire il suo corpo vicino al mio un'ultima volta prima di andare a dormire, con un sorriso mi preparai per andare a dormire e preparai anche Giulia, passai almeno venti minuti nel letto a sorridere come una deficiente prima di addormentarmi e fare uno strano sogno.
¦Stavo pattinando nella pista di Hasetsu, feci un doppio salchow e qualcuno applaudì, era una bimba con i capelli c/c e gli occhi t/c, mi guardava con ammirazione e mi resi conto che ero io da piccola. Mi guardai un attimo intorno e guardai il mio corpo, ero nel corpo di Yuri. Uscì dalla pista e sentì l'impulso di tornare a casa con la bimba. Presi per mano la bimba e la portai a casa, per la strada la bimba continuava a parlare di quanto fossi stata brava e di come anche lei volesse saper fare delle cose così, non aprì bocca, ma una voce rassicurò la bimba e le disse "Farai anche di meglio se ti impegni" vidi la bimba sorridere, poi tutto iniziò a diventare sfocato fino a che non ci fu solo il buio¦
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[Yuri Plisetski X Reader] Solo Per Te
FanfictionUn pattinatore russo, una ragazza italiana che vive in Giappone e un gatto nero, sono solo l'inizio di questa storia d'amore che ha Te come protagonista. [Storia sotto editing. Unpubblico i capitoli e li ripubblico circa una decina di minuti dopo...