Capitolo 23.2

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Yurio pov
Mi svegliai presto, molto presto. Mi trovai t/n tra le braccia dormire profondamente, era un angelo ai miei occhi. Più la guardavo e più mi perdevo nei miei pensieri più oscuri e ignobili. Mentre ero assorto nel guardarla sentii la voce di Yakov che mi chiamava. 'Sono le sei meno dieci della fottuta mattina, cazzo mi cerchi?'. Di malavoglia mi alzai e mi preparai. Dovetti scappare dalla camera di t/n in tutta fretta perché avevo ricevuto un messaggio da Yakov "Yuri se tre cinque minuti non sei in camera vado a controllare da t/n, so che saresti lì". Chiusi dietro di me la porta e mi infilai la maglietta. Quando la mia testa emerse dall'orlo vidi Mila davanti a me che mi guardava in modo sornione. Il suo sorriso pervertito era ben peggio di quanto possiate immaginare. -Oh, il piccolo Yuri è diventato un uomo e dimmi, come è andata?- rosso come le lattine di Coca-Cola [ma dove la trovate una scrittrice che vi fa questi paragoni?] risposi -Non abbiamo fatto niente, sono sincero, dai, adesso devo andare che Yakov mi cerca-. Scappai via da Mila e mi trovai Yakov mentre salivo -Allora Yuri, stasera ti esibirai come al solito, va bene?- annuii senza voglia di vivere e me ne andai. 'No, ma se doveva dirmi questo poteva anche dirmelo per messaggio'. Mentre ritornavo in camera di t/n incontrai Otabek, lo seguii fuori. -Ehy Otabek, ti va di andare, non lo so, a fare qualcosa da amici?- Otabek rispose mettendosi il casco -No, ho un posto dove andare e tu non ci puoi entrare-. Accese al moto e se ne andò, lasciandomi lì da solo come un deficente. Vidi poi t/n e Giulia andare verso il palazzo dello sport e sentii t/n dire -Allora, non so che cazzo fare come esibizione di stasera- e Giulia rispondere -Niceu direi!-. Le lasciai andare da sole e guardai in direzione della strada dove era sparito il mio amico.
[Time skip in cui succede tutto ciò che succede nel manga, solo che di mattina e di pomeriggio, fino alla sera dove Yuri e Otabek sono arrivati alla pista]
Entrammo e vidi subito Viktor e Yuuri pattinare insieme... Ma porc- DOVEVAMO ESSERE IO E OTABEK A PATTINARE INSIEME COME COSA SCONVOLGENTE, NON QUEI DUE!! Alla fine entrai in pista, ma prima vidi t/n e Giulia vestite e truccate in una maniera WOW, beh, per aver avuto un solo giorno erano state brave a pensare a un outfit e un trucco così strani... Aspetta, ma anche io e Otabek abbiamo fatto una cosa simile, do dei meriti a loro quando anche io ho fatto la stessa cosa.

Appena uscii dalla pista ricevetti un sacco di applausi, ma per prima cosa mi girai verso t/n, lei stava parlando con Giulia, anzi, stava flirtando con Giulia. Io ero in shock, completo. L'esibizione di t/n era molto, ma molto sensuale, ci mancava poco e mi sarebbe sanguinato il naso. Il problema era che non conoscevo lo spagnolo e non conoscevo la canzone. Appena uscì dalla pista se ne andò con Giulia. E le diede uno schiaffo sul sedere. Come? Perché? Non potevo crederci, non avevo speranze con lei. Vidi poi Yuuri cercare di andarle dietro e disse -Oh, no, non dirmi che sono arrivate anche qui- Viktor chiese -Di cosa stai parlando?- -Quelľoutfit lo usava in delle esibizioni con un gruppo di ragazze che ha conosciuto a Detroit quando veniva a trovarmi in estate. Se le seguiamo riusciamo ad andare a vedere il loro spettacolo, ed è meglio se lo facciamo, quando t/n perde la testa potrebbe anche diventare una bestia da risse, non ho voglia ne tempo di andarla a prendere in prigione-. Mi sbrigai a seguire il porcellino che stava seguendo la sorella fuori dalla struttura. Arrivammo presto al locale in cui si sarebbero esibite e le trovammo già a suonare, rimanemmo a guardarle per un po', ma poi iniziammo a cercare di andare sul palco da loro, questo perché molta gente era sospetta. Proprio mentre eravamo davanti alle scale per salire dei bodyguard ci presero e ci buttaromo fuori dal locale perché eravamo sospetti per i nostri vestiti. Like bitch, waddafuq? La gente era vestita molto peggio di noi lì dentro! Tornammo in hotel e Yuuri ci disse -È meglio se andiamo tutti a dormire, non torneranno presto e di sicuro saranno al sicuro, t/n sa fare il culo a qualcuno e anche Giulia non è male, non vi preoccupate, ritroveranno il buon senso-. Esitante andai a dormire e cercai di evitare di pensare al fatto che a t/n forse piaceva la sua migliore amica. Mi strinsi a palla ancora vestito da scena e con ancora il trucco e pregai di poter avere una possibilità con lei.

Otabek pov
Mi svegliai e Giulia non era in camera con me, meglio così, tanto l'avrei lasciata da sola comunque. Mi preparai e andai a fare il mio lavoro. Alla fine me ne tornai in albergo con Yuri che mi pregava di usare una delle mie canzoni e di aiutarlo per lo spettacolo. Io volevo solo andare a cercare Giulia, così gli feci una sola domanda -Perché vuoi il mio aiuto? Posso darti la canzone se vuoi, ma perché vuoi anche il mio aiuto nell'esibizione?- Yuri diventò serio e disse -Mi serve il tuo aiuto per fare un'esibizione che stravolga la folla e che renderà mio nonno e t-, mio nonno fiero di me-. Lo guardai di sottecchi e gli dissi -Stavi per dire t/n, vero?- Yuri abbassò il capo e rispose con voce leggera. -Va bene ti aiuterò, ma prima devi farmi vedere una cosa-. Presi il suo volto tra le mani e gli dissi -Pensa a Yakov e non ti preoccupare di cosa faccio io, fidati non ti bacio. Chiudi gli occhi. Ok, adesso apri gli occhi e pensa a qualcosa che odi-. Avvicinai il mio viso al suo per guardarlo negli occhi da vicino e vidi le sue pupille restringersi. -Chiudi gli occhi. Bene, adesso riapri gli occhi e pensa a t/n- le sue pupille si ingigantirono quasi, sorrisi, gli piaceva davvero t/n. Mi staccai da lui e gli dissi -Ti ho controllato le pupille, quando le pupille si ingrandiscono vuol dire che ti piace qualcosa, se qualcosa non ti piace si rimpiccioliscono-. Lui mi guardò negli occhi e mi disse -Pensa a Giulia- lo feci istantaneamente, senza pensarci. Quando lo vidi sorridere mi accorsi del mio errore -Ti piace Giulia, lo sapevo!-. -Su, forza, andiamo a esercitarci, dobbiamo impressionare la miglior pattinatrice del mondo e la sua migliore amica, mica due ragazze che si esaltano per una fronte scoperta- [me, a k-pop Stan, can say it].

Giulia pov(more of a Tasso pov)
Era così divertente sentire le voci della gente che mi incitava e a cui piacevano le nostre cover, era così esaltante sapere che c'era gente a cui piaceva cosa facevamo. Era fantastico poter perdere la mente tra la musica e lasciarsi andare alle note, venire trasportati dal ritmo, dimenticarsi della realtà. L'unica cosa che mi mancava era un boccale di birra, ma per il momento la musica bastava per lasciarmi andare e fluttuare in una nuvola di felicità inconscia. Nonostante fosse passato del tempo dall'ultima volta che avevo suonato un basso le mie dita riuscivano a muoversi con abilità e riuscivano a fare tutto ciò che gli comandavo. Perdermi tra il cantare e il suonare era la miglior sensazione possibile. Era come lasciarsi indietro ogni pensiero, sollevarsi di dosso i problemi, lasciarsi andare. Non appartenere più a questo mondo, ma esistere ancora in una bolla di piacere. Peccato che qualsiasi piacere è effimero. L'effetto dell'acohol finisce e rimane solo un brutto mal di testa, l'effetto della droga finisce e si rimane in uno stato terribile e miserabile e ahimè anche le canzoni finiscono. Quando non sentii più il peso del basso sulle mie spalle, quello fu il momento in cui il mio corpo prese di nuovo parte del mondo, che la mia mente prese di nuovo parte al pensare, alľarrovellarsi, al farsi del male da sola. Fu in quel momento che la mia bolla di felicità scoppiò per lasciare solo una fastidiosa macchia che non va via facilmente. Ecco, quello era il momento più devastante, venire a patti con la realtà. Dopo il mio pianto di quel mattino avevo represso tutto e mi ero celata dietro una maschera fino a direttamente buttarmi a capofitto nel recipiente del sapone uscendone in una bolla. Ecco quello era il momento di ritornare a patti con la realtà, era il momento di ritornare a pensare al mio cuore spezzato. Era il momento di struccarsi e di mettersi il pigiama, era il momento di piangere in silenzio per il dolore profondo causato dall'amore. Era il momento di abbracciare t/n e cercare di non sbavarle sulla spalla. Ma alla fine ero felice, Otabek non mi aveva neanche presa in giro con una relazione falsa. No, lui aveva spezzato il mio cuore senza saperlo, non mi aveva mai detto ti amo e mai l'avrebbe fatto, almeno non mi aveva presa in giro e non aveva nemmeno giocata con me o i miei sentimenti.

[Yuri Plisetski X Reader] Solo Per TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora