32. Tempismo perfetto

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Me like Yuh – Jay Park


Ririn Pov

Mi svegliai con un forte mal di testa, tanto che quando aprii gli occhi fui costretta a richiuderli a causa di una fitta. Mugugnai di dolore, e quando li riaprii vidi tutto opaco.

Sarò forse in paradiso?

Li strofinai e li riaprii, scoprendo poi di essere semplicemente nella stanza da letto della villa.
A quel punto mi alzai di scatto, non so bene perchè, ma mi salirono i conati di vomito.
Cazzo.

Mi stiracchiai, con l'intenzione di andare in bagno per lavarmi la faccia, ma a fermarmi dal mettermi in piedi fu una fitta alla coscia destra. Solo in quel momento mi accorsi del fatto che fosse fasciata da una garza, e che si vedesse sopra una chiazza di sangue.
A quel punto, presa dalla curiosità, camminai fino al bagno nonostante il dolore.

Quando mi guardai allo specchio per poco non mi misi le mani tra i capelli: ero ancora più bianca del solito, con due profonde occhiaie a solcarmi gli occhi, e come se non bastasse la fine della mia maglietta era macchiata di sangue, avendo probabilmente strofinato sulla garza.
Mi lavai la faccia, per accertarmi del fatto che non stessi ancora sognando, e come ulteriore conferma premetti sulla ferita.

“Porca puttana” sibilai a denti stretti, rendendomi conto del fatto che non fosse un sogno.

Possibile che non mi ricordassi nulla?
Decisi così di togliere la garza, convinta del fatto che tanto di sicuro avrei dovuto cambiarla, essendo pregna di sangue, così mi sedetti su uno sgabello in modo da facilitarmi il lavoro. Strinsi i denti per non imprecare, mentre la separavo dalla ferita, sentendo la pelle venir tirata da essa.

Mi misi a ridere -dubitando della mia sanità mentale- quando vidi un taglio di almeno quindici centimetri: come cazzo ho fatto?

Lo pulii intorno con un panno bagnato, per essere certa di non avere altre ferite oltre quella.
Quando mi alzai, però, avvertii una forte fitta al fondoschiena. Non può essere vero.
Risi di nuovo e scesi le scale quasi correndo -gamba permettendo-, cercando Jungkook. Sorrisi quando riconobbi i suoi pantaloni della tuta.

“Jungkook, amore, ti potevi contenere ieri sera sapendo che fossi ubriaca! Guarda cosa-” mi bloccai, vedendo che insieme a Jungkook, ci fosse anche Yoongi.
Avevo appena informato apertamente Yoongi della nostra vita sessuale.

“Buongiorno” sussurrai appena, con un sorriso imbarazzato sul volto, ed una paura folle di incrociare il suo sguardo.

“Pensavi davvero che fossi stato io?” sgranò gli occhi Jungkook, indicando il taglio sulla mia gamba “E' anche vero che-” si bloccò, guardando poi Yoongi “Dicevo, come ti è venuto in mente?” si corresse, ghignando.

“Che cazzo fat-”

“Dov'è Soohyo?” chiesi, interrompendolo, continuando a guardare Jungkook dritto negli occhi.

“E' uscita. Adesso potete rispond-”

“E dov'è andata?” patetica questa cosa, davvero patetica.

“Porca troia Ririn-”

“Era con pel di carota...” rispose Jungkook stando al mio gioco. Avrei riso per questo, se non fossi stata terribilmente in ansia.

“Che cazzo combinate di solito?” sbattè una mano sul tavolo, Yoongi, in modo da catturare la nostra attenzione. Io mi irriggidii sul posto, non riuscendo a dire una parola.

“Cosa vuoi, Yoon?” chiese Jungkook, con una semplicità quasi inquietante.

“In questo momento vorrei che steste ad almeno quattro metri di distanza, ma non penso di poter ottenere ciò che voglio” inspirò con forza, chiudendo gli occhi “Quindi adesso vorrei sapere come mai la prima cosa a cui hai pensato -si rivolse direttamente a me- vedendo quel fottuto taglio gigante, sia stata lui” incrociò le braccia.

Right Now // J.Jk~M.Yg ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora