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34. Solo una provocazione

Gasoline - Halsey

---giorno 1---

Ririn Pov

Eravamo arrivati da un po'; non potei negare il fatto che ritornare ad una festa di Seokjin tutti e quattro insieme mi fece uno strano ma piacevole effetto.

C'era una sorta di pace, nonostante tutto ciò che veniva organizzato da lui neanche si avvicinava lontanamente al concetto di pace. In ogni angolo di quell'immensa sala, si trovavano persone intente a baciarsi con così tanta foga da rischiare di finire a scopare su quegli stessi divani, nonostante la festa fosse iniziata relativamente da poco.

“Cazzo, Seokjin mi aveva avvertito del fatto che ci sarebbe stata tanta gente, ma non così tanta” urlò Yoongi nel mio orecchio per farsi sentire, a causa della musica alta.

“Non te l'aspettavi?” gli domandai io, con lo stesso tono di voce.

Non riuscimmo neanche a trovare Seokjin, ma non ce ne preoccupammo, dato che sicuramente sarebbe stato lui stesso a trovare noi.
Strinsi più forte la mano in quella di Jungkook, spaventata dal fatto che quella folla potesse in qualche modo separarci, dato che separandosi in un posto del genere, c'era il rischio che non ci si ritrovasse più, se non a fine serata.

Mi girai nella sua direzione e gli sorrisi, ed un istante dopo mi baciò, ma solamente a stampo, a causa del mio rossetto scuro.
“Non vedo l'ora di togliertelo” mi disse con il labbiale, che capii tranquillamente, motivo per cui mimai un chiaro 'anche io'.

Si avvicinò ancora di più a me, dato che in quel momento avevamo un po' di aria intorno, e si attaccò al mio corpo abbracciandomi da dietro, poggiando il mento sulla mia spalla. 

“Adesso non c'è più il rischio che ci separino” disse al mio orecchio, anche se feci fatica a sentirlo, nonostante sentii più che chiaramente la sua risata, che mi procurò dei brividi nella spina dorsale.

“Mi sono già rotta il cazzo di stare qua” si lamentò Soohyo, e non potei che darle ragione
.
Amavamo andare alle feste, specialmente quando potevamo venire tutti e quattro, ma non in questo caso, non in questo posto, e non con questa gente.

“Amore, andiamo a ballare?” mi chiese Jungkook, dandomi un bacio sul collo, iniziando ad accarezzare l'unica porzione di pelle scoperta del mio addome, compresa tra i pantaloni a vita alta ed il crop top, infilando indice e medio nell'elastico dei pantaloni.

“Di già?” ridacchiai, iniziando a sentire ancora più caldo del dovuto.

Agitò la testa in segno di affermazione e lo assecondai.
Ci allontanammo così da quel punto, attraversando la sala probabilmente in diagonale, visto che ci ritrovammo presto esattamente all'angolo opposto, in cui stranamente c'era un po' meno folla.

Iniziammo così a ballare, tradotto in: strusciarci a tempo di musica, risultando paradossalmente tra i meno spudorati a far parte di quella festa.
Ebbi come l'impressione che una buona metà degli invitati fossero suoi clienti abituali, dato che le ragazze con cui approcciavano sembravano terribilmente a loro agio.

Sentii la bocca di Jungkook tracciare il contorno della mia mascella, e le sue mani stringere possessivamente le mie natiche, avvicinandomi ancora di più a se, ritrovandoci così talmente tanto vicini da non poter permettere il passaggio di un moscerino tra i nostri corpi.

“C'è un coglione che non smette di guardarti” quasi ringhiò, nel mio orecchio, facendomi sorridere compiaciuta, avendolo già capito.

“Non smette di guardarmi il culo, vorrai dire” lo provocai, mordendogli leggermente il labbro inferiore “Non può guardare altro, sono girata...”