53. Sonnifero

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Old me - 5 Seconds of Summer

Soohyo Pov

Camminammo lentamente per le strade di Seoul, con il solo battito accelerato dei nostri cuori a scandire il passare del tempo.
Non ci guardammo neanche una volta, sapendo già che se l'avessimo fatto ci saremmo specchiati negli occhi dell'altro, rendendoci conto di ciò che stavamo per fare.
Svoltammo l'angolo che ci separava dal magazzino in cui dovevamo entrare, tenendoci il più vicino possibile al muro in modo da non far notare la nostra presenza.

“Jungkook” sussurrai con la voce strozzata, guardando finalmente alla mia sinistra, in cui notai uno sguardo decisamente più tranquillo, che riuscì a trasmettermi quel pizzico di calma in più di cui avevo bisogno “Ho paura che si sentano i battiti del mio cuore”

“Rilassati Hyo” mi sorrise dolcemente “Non è neanche la prima volta in cui facciamo una cosa del genere, e quel bastardo se lo merita più di chiunque altro"

“Appunto” dissi a bassa voce, sbattendo piano la testa sul muro, guadagnandomi una sua occhiata perplessa “Ho paura di fallire. E' una cosa troppo importante per loro e-”

“Non pensarlo neanche” rispose serio “Proprio perchè è per loro che ce la faremo, hanno bisogno di noi, e so che non li deluderesti mai” mi sorrise, alla fine.

“Kook” lo richiamai qualche secondo dopo “Non ti sembra strano il fatto che Ririn non abbia pensato a dei passamontagna?”

“Non ci avrà riflettuto” fece spallucce, irrigidendosi nel sentire un rumore all'interno del magazzino. Mi mise una mano davanti la bocca, sporgendosi oltre il mio corpo per controllare “Sta per uscire” sussurrò quasi impercettibilmente, ed io annuii, facendo scattare il fermo della pistola.

Io ero l'unica nel gruppo a non aver mai utilizzato una pistola se non durante gli allenamenti, nonostante sapessi già di avere una buona mira ed una mano ferma, grazie a tutte le volte in cui Yoongi me la fece provare.

Camminammo velocemente, tenendoci sempre accostati al muro, guardandoci di tanto in tanto.

“Rin non fa mai le cose senza riflettere” bisbigliai a denti stretti, in modo da rendere il suono ancora più basso, e non rischiare che la nostra vittima ci sentisse.

Jungkook non mi rispose, eppure dal suo sguardo capii che stesse elaborando quell'informazione.
Giungemmo all'angolo. Non c'era più niente a separarci da lui. Un solo passo, e ci avrebbe visti.

Andò Jungkook avanti, sporgendosi millimetricamente in modo da controllare che fosse ancora lì, girandosi poi verso di me e facendo un piccolo cenno con la testa.
Non si torna più indietro.

Uscimmo entrambi, con le pistole cariche e poste contro il petto, in modo da trovarlo impreparato.
Era di schiena, in quel momento, ed io sentii un brivido partire dalla mia nuca, ed attraversarmi tutta la colonna vertebrale.
Avevo davanti l'uomo che aveva rovinato la vita di due delle persone più importanti della mia vita, torturandoli fisicamente e mentalmente non solo per tutta la loro infanzia, ma anche negli anni successivi.

Sentii che la paura stesse lasciando lentamente il posto all'adrenalina, e guardai nuovamente Jungkook, che per la seconda volta mi fece un cenno con la testa.
Mirai ad un finestrino, a pochi centimetri di distanza dal suo busto: se avessi sbagliato la mira l'avrei ferito mortalmente, eppure non potei proprio farne a meno.

Sparai, colpendone perfettamente il centro, e causando un rumore sordo che lo fece trasalire con così tanta forza che si buttò per terra con le mani sulle orecchie.

Si girò velocemente verso di noi, tentando di aprire lo sportello dell'auto con le mani tremanti, ma questa volta sparai ad uno sportello, a pochi centimetri dalla sua mano.
Lanciò un urlo di paura, e quasi mi spaventai nel sentire la grossa risata di Jungkook.

Right Now // J.Jk~M.Yg ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora