41. Sagrestia

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TURN UP - GOT7

---giorno 13---

Soohyo Pov

“Cazzo, sto scomoda con questa parrucca” mi lamentai, non sopportando il calore che amanava sulla mia testa.

“Sì però smettila di muoverla altrimenti si capisce che non sono i tuoi capelli” mi bisbigliò Jungkook all'orecchio “E non dire parolacce, siamo nella casa del Signore” incrociò le mani dietro la schiena, drizzando la schiena e facendomi ridacchiare.

“Non mi va di-”

“Shhhh!” mi intimò di fare silenzio un'anziana signora, seduta nell'ultima fila, quasi accanto a me.

“Scusi signora” feci un piccolo inchino, prima di dare un pizzicotto sul fianco a Jungkook, quando rise tranquillamente.

“Cretino, è colpa tua se mi ha rimproverata!” eppure non riuscii a non ridere, nel vedere le sue guance rosse nel tentativo di non esplodere in una fragorosa risata che avrebbe rovinato tutto il nostro piano.

“E' che-” si bloccò, portando una mano a coprirsi la bocca, producendo un suono simile ad uno squittio “Conciata così mi fai ridere”

“Parla per te” lo squadrai dalla testa ai piedi, inarcando un sopracciglio.

Trovandoci in una chiesa di un quartiere piuttosto ricco, aveva avuto la splendida idea di farci travestire, in modo da non rischiare che qualcuno potesse riconoscerci: pertanto io avevo indossato una parrucca castana, raccolta in un'ordinata treccia, una camicetta bianca a sbuffo ben abottonata -sotto consiglio di Ririn, in modo da coprire tutti i tatuaggi, oltre che le tette-, e un pantalone a vita alta color corallo, che mi fece girare la testa l'istante dopo in cui lo indossai. Il tutto contornato da un paio di grossi occhiali da vista non graduati, ed un trucco appena accennato. Tutto il contrario del solito, praticamente.

Il mio bellissimo socio, invece, si limitò a nascondere i suoi tatuaggi ed i suoi prominenti muscoli sotto una camicia coperta da un largo e pesante maglione azzurro, accostato a dei pantaloni beije e dei mocassini. Nonostante lui riuscisse a risultare estremamente bello con ogni cosa, quei piccoli occhiali rettangolari e quei capelli tirati indietro da kili di cera, non gli resero giustizia.

“Io sono bellissimo” si sistemò gli occhiali sul ponte del naso, sbuffando un attimo dopo “Però questa forma di occhiali mi fa cagare, a Yoongi stanno meglio” lo indicò con un cenno della testa.

Guardai nella sua direzione, notando che avessero appena iniziato a prendere i soldi delle offerte.
Lui, come Ririn, non ebbe bisogno di trasformarsi totalmente, infatti si limitò ad indossare un suo vecchio paio di occhiali, un maglione a righe ed un pantalone nero, rigorosamente senza strappi.

Sua sorella, nonostante non ne avesse bisogno, decise di comprarsi una parrucca nera con la frangetta, che abbinata al suo colore di pelle la faceva somigliare a Morticia della famiglia Addams. Indossò poi una camicetta cipria, ed una gonna nera non troppo corta, che abbinata a delle spesse calze, la fece sembrare talmente innocente da spaventarmi.

“E' ora Kook” lo avvertii, tirandolo da una manica in modo da avvicinarci alla navata centrale della Chiesa, pur restando alla fine.

Io mi trovavo a sinistra, pronta a prendere il cestino contenente i soldi raccolti da Ririn; mentre Jungkook, era intento a fare lo stesso con il cesto di Yoongi.
Furono entrambi estremamente veloci ed efficienti, e notai con piacere quanto negli anni fossero migliorati con la recitazione.

“Hyo” mi chiamò Jungkook, durante un canto del coro “Hanno plagiato la canzone di Pirati dei Caraibi”

Per l'ennesima volta, ci trovammo con le mani davanti la bocca, costretti a trattenere le risate per non farci rimproverare da un'altra vecchietta.

Right Now // J.Jk~M.Yg ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora