Champion Of The World - Coldplay
Jooheon Pov
Avevo appena preso la cena nel locale che avevo deciso, e stavo camminando con un grosso sorriso sul volto, al pensiero di tornare a casa e passare il resto della serata con Soohyo.
Mi resi conto del fatto che da quando era entrata nella mia vita era cambiato tutto radicalmente, infatti, prima d'ora, non mi sarei mai ritrovato a scendere di casa alle dieci di sera solamente per far assaggiare del buon pollo fritto a qualcuno.Ridacchiai all'idea, portando il sacchetto nell'altra mano, in modo da poter prendere il cellulare dalla tasca destra dei miei jeans, e scriverle che stavo già tornando, mantenendo la promessa dei cinque minuti.
Lo riposai immediatamente, dovendo attraversare, senza aspettare che mi rispondesse, dato che tra pochi secondi sarei ritornato a casa.Fu un attimo, un colpo tanto rapido che neanche me ne resi conto, come un lampo.
L'attimo prima stavo guardando alla mia destra per controllare che non stessero arrivando macchine, e quello dopo non vidi più nulla, se non una forte luce, dovuta probabilmente agli abbaglianti, e poi il buio più totale.Soohyo Pov
Rin <3
Non me ne parlare, guarda
Soohyo
Cos'è successo?
Rin <3
E' una testa di cazzo
Soohyo
Oh beh
Non è una novità, ahahah
Rin <3
No, stavolta sono seria
Soohyo
Ignoralo Rin, quanto ci scommetti che
tra qualche minuto verrà a chiederti scusa?Rin <3
Non me ne fotte un cazzo, ha esagerato
Non ha capito che non può trattare
Jungkook come cazzo vuole solo
perchè con lui non reagisce.Sospirai, trovando quasi strano il fatto che Ririn se la fosse presa così tanto con suo fratello, quindi riflettei sul fatto che probabilmente avesse esagerato davvero.
Ridacchiai al pensiero di passare la notte qui e non a casa, non dovendomi sorbire le loro frecciatine, dato che essendo molto più simili di quanto possano sembrare, reagiscono ai problemi esattamente allo stesso modo.Uscii dalla chat con Ririn, quando trovai un messaggio da parte di Jooheon, che mi avvisava di star ritornando a casa con la nostra cena.
Risi, complimentandomi per aver rispettato il tempo, decidendo di scendere dal letto e vestirmi, mentre aspettavo la sua risposta.
Mi rimisi l'intimo, frugando poi nel suo armadio per mettermi una delle sue camice più lunghe, non avendo affatto voglia di riindossare i jeans.
Ricontrollai il cellulare, notando che fosse ancora online ma non avesse ancora risposto, e fui quasi certa del fatto che l'avesse riposato nella tasca senza bloccarlo.Camminai fino alla cucina, decidendo di apparecchiare la tavola nel mentre che lo aspettavo, ma venni interrotta da una sua telefonata.
Avrò dimenticato di prendere qualcosa?“Amore?” risposi, tenendo il telefono fermo tra la spalla e l'orecchio, nel mentre che cercavo della birra nel frigo, sbuffando quando non la trovai “L'hai presa la birra vero?”
“S-scusi, non so chi lei sia per il signore, m-ma ha appena avuto un incidente e-e abbiamo chiamato un'ambulanza, ma non sembra respir-”
“Dov'è?” domandai, sentendo il respiro accelerarmisi talmente tanto da farmi male il petto.
“Davanti al negozio di candele-”
Chiusi immediatamente la telefonata, correndo verso la camera da letto in cui avevo abbandonato i miei jeans sul letto, infilandoli alla rinfusa, non premurandomi neanche di togliere quella vecchia camicia decisamente più grande di me.
Infilai le scarpe e quasi corsi fuori di casa, sentendo le lacrime minacciare di uscire.Non può essere vero.
Provai una miriade di emozioni nel momento in cui vidi in lontananza una pozza di sangue, con una marea di gente intorno ed il suono dell'ambulanza in lontananza.
Corsi fino a quel punto, pregando con tutte le mie forze che tutto quel sangue fosse dovuto al forte impatto, e che con qualche settimana in ospedale e con le dovute cure si sarebbe risolto tutto quanto.
Rimasi sconvolta, nel trovarlo lì, disteso per terra, con i capelli sporchi di sangue ed il corpo inerme. Non riuscii a fare nulla, mi sentivo come paralizzata, e per un istante mi sembrò di non sentire le voci intorno a me.Una signora mi toccò una spalla, ed io sussultai.
“E' lei la ragazza che aveva risposto al telefono?” mi domandò tristemente, ma non riuscii proprio a risponderle, rimanendo con gli occhi sgranati e pieni di lacrime e la bocca leggermente schiusa.
Come poteva essere successo tutto ciò in così poco tempo? Fino a qualche minuto prima mi sembrava di star vivendo in un sogno, ed in quel momento mi ritrovai davanti agli occhi la persona di cui ero innamorata distesa in una strada, con degli sconosciuti a parlottare intorno a lui.
“Ti conviene avvicinarti adesso” mi informò sempre la stessa donna “Prima che... I medici cerchino di portarlo via” riportai lo sguardo su di lui “Potrebbe essere l'ultima volta” concluse, con lo sguardo triste.
Mi ripetei in mente le sue parole “potrebbe essere l'ultima volta” e per quanto mi rifiutassi di crederci, le mie gambe si mossero da sole, per avvicinarmi a lui.
“Fatele spazio, per favore” ancora lei, che con le braccia tentò di spostare le persone per lasciarmi addentrare tra la folla.
Mi inginocchiai per terra, avendo una fottuta paura anche solo di sfiorarlo, finchè non mi resi conto di una cosa che fino a quel momento non avevo notato.
Aveva gli occhi aperti.
Era finita davvero.
Finalmente riuscii a piangere, sfogando tutte quelle lacrime che fino a quel momento avevo trattenuto, con l'intento di fargli coraggio se fosse stato sveglio.
“Joo... Per favore” piansi contro il suo petto, stringendo la sua maglietta tra le dita “P-per favore...”
E di nuovo, mi sembrò di non sentire nulla, se non il rumore del mio cuore sgretolarsi, nel sapere che sarebbe stata davvero l'ultima volta in cui l'avrei visto.
Rialzai la testa dal suo petto, portando una mano sul suo volto tentando di spostargi i capelli dal viso, come ero sempre stata abituata a fare, nonostante lavessi trovato sempre davvero bello con quei ciuffi sulla fronte.Dopo di che fu tutto terribilmente rapido e traumatico, infatti una squadra di medici corse vicino a lui, e per un attimo, per un minuscolo istante, credetti che ci fosse una piccolissima aspettativa, che si sarebbe salvato, che ce l'avrebbero fatta, nonostante sentissi il suo viso sempre più freddo; poi, però, a farmi perdere ogni minima speranza, fu una frase pronunciata da un medico, dopo avergli poggiato due dita sul collo.
“Ora del decesso: approssimativamente ventidue e quindici”
E l'ultima cosa che sentii, fu il mio straziante urlo di dolore.
Spazio autrici:
Un capitolo corto e traumatico (anche per noi, ha fatto tanto male), Jooheon era un personaggio fantastico :c
Grazie sempre per continuare a leggere, e vi ricordiamo sempre di lasciare qualche stellina per aiutarci a crescere!🌷
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Right Now // J.Jk~M.Yg ✔️
Fiksi Penggemar---COMPLETA--- Due ragazzi insoddisfatti della propria vita, provenienti da ricche famiglie, sentono che il lusso in cui hanno sempre vissuto non gli appartenga davvero. Ciò li porterà, per un puro caso del destino, a legarsi a due fratelli, con un...