capitolo quattro

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T: ehi ciao, stavo pensando... magari in questi giorni potremmo uscire se ti va, così ti mostro un po' la città... Sai come diceva mia mamma, visto che i miei amici hanno circa la tua età,se ti va...
Io: certo, va bene, grazie.
T: ok, fico.
Io: grazie ancora.
Lui mi sorride ed esce lasciando la porta socchiusa.
Dopo poco la vedo riaprirsi, ma sta volta entra Sheryl.
S: posso?
Io: sì, vieni pure.
S: spero che la camera ti stia piacendo.
Io: sì, è stupenda, poi con anche il bagno privato...grazie davvero.
S: figurati, grazie a te. Ho sentito Celine, mi ha detto che avete parlato, la vedo molto felice. È già persa per te... E non solo lei mi sembra - mi dice facendo l'occhiolino.
Io arrossisco ed annuisco. Non sapevo proprio come rispondere visto che era palese stesse parlando di Tony.
S: comunque ero venuta qui per chiederti se ti va bene mangiare pasta per cena.
Io: sì, va benissimo.
S: allora vado a preparare, ti chiamo quando è tutto pronto.

Mi lavo e mi cambio; metto un paio di jeans Skinny ed una camicetta corta bianca. 
S: ragazzi, è pronta la cena!
Scendo subito ed arrivo pre prima, così la aiuto a mettere in tavola le ultime cose che mancavano.
S: grazie cara.
Io: di niente.
Arrivano Tony e Celine, che si siedono e cominciano a mangiare... A quanto pare, non aspettano che Ondreaz arrivi.
S: mangia pure Nicole, non lasciare che si freddi per colpa sua...
Io: ok...
Sono abbastanza in imbarazzo a mangiare senza aspettare perché sono abituata a farlo sin da quando sono piccolina.
Ondreaz arriva, dopo qualche minuto, si siede di fronte a me e, senza dire niente o degnarmi di uno sguardo, comincia a mangiare.
S: oh ti prego Ondreaz, fai sul serio? Mi dici qual è il tuo problema?
O: avevo fame.
Che arrogante, penso fra me e me.
S: smettila di fare il bambino, mi farai fare brutta figura a me, per non essere riuscita ad educarti come si deve...
O: ah, buon appetito - mi dice mentre aveva tutte le cose in bocca.
Non ci credo, che sfacciato! Evito di rispondere altrimenti l'avrei offeso.
C: si mastica con la bocca chiusa! Che schifo mamma guardaloo!
S: Ondreaz. Vedi di darti una regolata.
Ondreaz la guarda con aria menefreghista e fa le spallucce.
Ma perché si comporta così? Sembra un bambino di tre anni che fa i capricci solo per attirare l'attenzione.

S: Nicole, se rimani qui, vorrei parlare con te di alcune faccende che ti chiederò di svolgere.
Io: ok.
S: no, anche voi rimanete qui. Celine, tu vai pure a giocare.
C: ok mamma.
S: allora, come primo favore, ti chiederei di giocare con Celine nel pomeriggio, di aiutarla a fare i compiti e di farla addormentare la sera.. Poi di
accompagnarla a scuola e di andarla a prendere.
O: ma questo lo faccio già io...
S: no, non più. Infatti Nicole porterà e verrà a prendere tutti e tre, nelle rispettive scuole.
O: non esiste. Col cazzo che mi faccio portare a scuola da lei, non ho bisogno di una Babysitter, soprattutto se è più piccola di me! Cosa diranno i miei amici se mi vedono eh?!
Ma come si permette di parlare così di me quando sono a meno di un metro da lui... Che bella faccia tosta questo ragazzo - continuo a pensare.
S: di certo, se hanno almeno un briciolo di cervello in più di te Ondreaz, saranno invidiosi della "Babysitter" bellissima che ti sei ritrovato. Inoltre, è meglio che tu la smetta di essere così maleducato... Meglio se cominci ad abituarti di lei, starà qui parecchio.
Io: grazie - dico timidamente per non interrompere la loro discussione.
S: Tony, per favore, non ribattere anche tu.
T: no, va bene, posso andare su ora?
Lei annuisce e così lui sale, seguito dla fratello, che evidentemente non aspettava altro che quel momento.
Sheryl sospira e si mette le mani fra i capelli.
S: non so più cosa fare con Ondreaz, è sempre così testardo e scortese.
Io: non ti preoccupare, io cercherò di non infastidirlo.
S: sei anche troppo buona - mi dice sorridendo e facendomi una carezza sulla mano.
Io: grazie.
S: comunque, per quanto riguarda le scuole, Tony ed Ondreaz non vanno allo stesso corso, ora ti mostro gli indirizzi e come arrivarci.

Finito di spiegare tutto, la aiuto a spreparare la tavola e poi salgo al piano di sopra.
Stavo per aprire la mia porta, quando Ondreaz spunta dalla sua camera e rimane sull'uscio e fissarmi, mettendomi in soggezione... Parecchia soggezione devo dire.
Io: che succede? posso aiutarti?
O: senti, quella che deve abituarsi a stare qui dentro con noi sei tu, quindi vedi di non montarti troppo la testa solo perché hai fatto una buona impressione su mia madre. Sei solo al primo giorno, ricordatelo.
Non rispondergli male, non rispondergli male, non rispondergli male... queste sono le parole che continuo a ripetermi nella mente.
Ondreaz non si merita neanche una mia risposta, così mi giro, apro la porta ed entro, lasciandolo lì da solo, con la schiena appoggiata alla parete.
Mi butto a letto ed inizio ad osservare il soffitto.
Io: dovrà farsene una ragione questo Ondreaz, perché io non ho intenzione di andare via così presto.
Mentre rifletto e penso all'accaduto, mi arriva una notifica da parte mi mia mamma, così la chiamo ed iniziamo a chiacchierare del viaggio, della città...

SPAZIO AUTRICE
ciao a tutti ❤
Scusatemi la lunga attesa ma ho avuto problemi con la scuola, inoltre per sbaglio ho eliminato tutti i nuovi capitoli che avevo preparato e quindi li sto riscrivendo da capo man mano.
P. S. sto sistemando la mia storia "MY LIFE IS A FILM" per i #wattys2020, quindi se vi va, e/o non l'avete ancora fatto, leggetela e scrivetemi nei commenti se trovate errori o se avete dei consigli per migliorarla... Così mi aiuterete!
Spero che questa storia comunque vi stia cominciando a piacere ed interessare, lasciate un cuore per farmelo sapere, a presto! 😍 😍 😍

that one guy // Lopez Brothers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora