capitolo ventuno

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O: andiamo a ballare, ma dove tutti ci vedano!
Io: di nuovo al centro della pista??
O: sì! E arriviamo giusto in tempo per la nostra canzone, senti!
Io: la nostra canzone? - sussurro incredula di quello che avevo appena sentito.

Mentre balliamo sento, ancora una volta, quell'energia che solo lui riusciva a trasmettermi.
Ballare con lui è davvero fantastico, è così bravo.
Come l'ultima volta, finiamo per essere a pochi centimetri e, dopo esserci fissati per qualche istante, lui mi bacia.
Si fionda sulle mie labbra ed io non faccio in tempo a togliermi... in realtà non avevo né tempo né voglia di spostarmi.
Ho subito appoggiato le braccia sul suo collo e lui intorno alla mia vita.
Dopo qualche secondo mi stacco.
Io: no aspetta.
O: che cosa? - mi dice in tono rassegnato.
Giuro che c'ho provato ad andarmene ma mi sentivo incollata a lui, come se fossimo due calamite che si attraggono.
Ovviamente volevo trovare una scusa per smettere di baciarlo ma non ci sono riuscita.
Dopo i pochi secondi in cui ho cercato di ragionare invano, visto che ero ipnotizzata a guardare i suoi occhi, gli metto una mano sulla nuca e lo premo verso di me, per arrivare a baciarlo un'altra volta.
Lui sorride e ricambia il bacio, tenendo la testa chinata verso di me per arrivare alle mie labbra.
O: sei bassina eh! - dice staccandosi dal bacio.
A quelle parole io gli salto in braccio, avvolgo le gambe intorno alla sua vita e le braccia intorno al collo.
Io: sei un po' bassino eh! - gli rispondo io, essendo più alta di lui in quel momento.
Lui appoggia le mani sul mio fondoschiena ed inizia a camminare. Io non gli tolgo gli occhi di dosso e mi accorgo solo dopo che eravamo in bagno.
Chiude la porta e mi fa appoggiare la schiena al muro.
Dopo esserci guardati per qualche istante il bacio ricomincia, la sua lingua spinge sui miei denti ed io allora apro subito la bocca per lasciarla entrare ed arrivare alla mia.
Mentre le nostre lingue si intrecciano, le mie mani sono dietro la sua testa, circondate dai suoi capelli, mentre lui mi tiene per le cosce e mi tiene premuta fra lui e la parete.
Ad un certo punto però lui mi fa scendere, mette una mano di fianco al mio viso, appoggiata al muro, ed una sull'elastico della mia gonna.
Fa scorrere il dito avanti e indietro mentre si morde il labbro ed io allora non resisto.
Io: andiamo a casa? - oh no, l'ho detto veramente? Penso tra me e me.
Lui mi guarda con aria sorpresa, in positivo ovviamente. Annuisce e mi prende per mano.
Io mando un messaggio a Molly dicendole che stavo male e quindi ero dovuta andare a casa ed intanto ci avviamo alla macchina.

Durante il viaggio mi sentivo i suoi occhi addosso ed inoltre, con la coda dell'occhio, vedevo il suo sorriso malizioso che aveva stampato sul viso.
Avrei voluto salirgli sopra e riempirlo di baci... L'unica cosa che mi ha frenato è stato il fatto che stesse guidando.
Arrivati a casa lui mi prende per mano e mi trascina dentro, facendomi segno di fare silenzio.
Arriviamo davanti alle porte delle nostre camere e lui apre la sua, tirandomi dentro con sè.
Lui mi guarda, io mi perdo nei suoi occhi per l'ennesima volta nel giro di poche ore ed inizio a baciarlo mentre le mie mani iniziano a spogliarlo.
Era come un gesto automatico, involontariamente gli avevo tolto la camicia.
Lui non sembrava dispiaciuto ed io non potevo che ammirare il suo fisico così mi tuffo fra le sue braccia e lui mi riprende in braccio.
Sono di nuovo fra lui e la parete quando sento la sua erezione premuta su di me; lui inizia a baciarmi il collo ed un brivido mi attraversa il corpo, da testa a piedi.
O: questa volta non smetterò... - mi sussurra fra un bacio e l'altro.
Io: no - gli rispondo io prendendogli il viso fra le mani.
Mi sorprendo da sola delle parole che stavano uscendo dalla mia bocca ma ero davvero senza controllo, non riuscivo a ragionare.
Mi allontano dal viso ed inizio a baciarlo sul collo e sui pettorali, facendogli un succhiotto sotto la zona della clavicola.
Mentre avevo le labbra appoggiate alla sua pelle, nel bel mezzo di un succhiotto, lui appoggia una mano sulla cassettiera facendo cadere un sovra mobile.
S: Ondreaz? Sei tu? - dice sua madre con voce sonnolenta mentre usciva da camera sua dopo aver sentito il rumore.
O: cazzo - sussurra - sì mamma, tranquilla, soni io - le risponde.
S: sei già tornato? Come mai così presto?? - chiede lei assonnata e sorpresa allo stesso tempo.
Io: io torno sempre ad orari decenti eh? - gli dico all'orecchio divertita.
Lui mi fa una smorfia e poi mi fa cenno di fare silenzio.
Io allora ricomincio a fargli il succhiotto, questa volta però strusciandomi su di lui, che trattiene il fiato per non far sentire alla madre il suo ansimare.
S: Ondreaz?! Ci sei?
O: sì sì mamma - dice con tono soffocato - non c'era bella musica, per questo sono tornato ora.
S: Nicole è tornata con te vero?
O: sì sì, è già a letto! - le risponde mentre mi prende e mi porta sul suo letto - buonanotte mamma.
Io ero distesa sul letto, lui sopra di me a gattoni.
S: buonanotte.
O: non provarci mai più - mi dice prima di darmi un bacio.
Io: la musica in realtà era abbastanza bella - dico giocando con una sua ciocca di capelli.
O: mmm... c'è di meglio...
Io: tipo?
O: tipo te - mi dice sorridendo.
Io allora prendo la catena argentata che aveva al collo e lo tiro verso di me.
Lui mi guarda con aria spiazzata ed io, come risposta, gli mordo il labbro inferiore.
Lui sfoggia il suo ipnotico sorriso, si riavvicina alle mie labbra e la magia ricomincia.
Ad un certo punto, appoggia una mano sulla mia coscia e mi fa una carezza, dopodiché arriva ad infilarla sotto la gonna e...

that one guy // Lopez Brothers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora