capitolo ventotto

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Lui era a meno di cinque centimetri da me, la cosa strana è che non mi è venuto l'istinto di baciarlo, anzi, ho pensato ad Ondreaz.
Non ho nemmeno fatto in tempo a spostarmi che sento due mani sulle mie spalle.
Mi volto ed era il ragazzo antipatico di prima, lui mi prende con la forza e mi trascina fuori.
Io: lasciamii!
T: ehi, mollala!
Appena arriviamo in giardino Tony si avvicina a me per aiutarmi ma arriva un altro ragazzo e lo tiene fermo.
X: vediamo se sei così coraggioso anche senza i tuoi amici ballerini...
T: non prendertela con lei, ma con quelli della tua stazza - dice spingendo via il ragazzo che lo bloccava.
X: come vuoi.
Quello che mi teneva, mi spinge addosso all'altro, mentre lui va verso Tony e gli tira un pugno.
Io: smettetela! Cosa volete da noi?!
X: ci stiamo solo divertendo.
Tony non esita a ricambiare con pugno ma  poi ne riceve un altro, accompagnato da una ginocchiata nella pancia e viene spinto al muro.
Un po' stordito, ma molto arrabbiato, Tony cerca di spingerlo a terra ma lui, essendo più alto e grosso, non cede e anzi, gli fa ancora male.
X: dai, continua se hai il coraggio. Stai solo facendo brutta figura davanti a lei sfigato - gli dice in tono minaccioso.
T: lasciatela stare - dice dopo essersi pulito dal sangue che usciva dal suo labbro inferiore.
X: altrimenti? Cosa ci fai? Ma se non riesci neanche a stare in piedi fra un po'!
T: altrimenti io...
M: altrimenti riceverete altre botte.
D: sta volta anche da tutti noi- avevano portato altri tre ragazzi con loro.
I due bulli alzano le mani in segno di difesa e si allontanano, io d'istinto corro da Micheal e David.
Io: grazie mille, meno male che siete arrivati, gli stavano facendo davvero male!
T: grazie di avermi aiutato ragazzi - si avvicinava a noi dolorante - da solo non ce l'avrei fatta.
Micheal mi guarda e mi fa l'occhiolino, facendomi cenno di andare da lui.  Io non me lo faccio ripetere due volte e vado subito da Tony.
Io: ehi, come stai? - dico prendendo il suo viso tra le mani e dando un'occhiata ai graffi.
T: sono stato meglio.
Io: avrebbero potuto farti molto più male - dico mentre con un fazzoletto gli pulisco il sangue che usciva dal suo zigomo - ma grazie mille per avermi difesa - gli dico per poi abbracciarlo.
Lui mi stringe forte ed appoggia la testa alla mia, facendomi delle carezze sui capelli.
Io: torniamo a casa?
T: meglio, non riuscirei a ballare molto bene adesso.
Lo prendo sotto braccio, salutiamo gli altri ed andiamo.
Io: hai degli amici fantastici, sai?
T: sì, è vero, ma ora sono anche amici tuoi - mi dice sorridendo.

Arriviamo a casa, lui sale in camera sua mentre io vado a prendergli del ghiaccio dal congelatore e dei cerotti.
Vado al piano di sopra e busso alla sua porta.
Io: ehi Tony, posso entrare?
Non aspetto nemmeno una risposta, entro e lo trovo disteso sul letto, a petto nudo, con una mano sull'addome.
T: tu stai bene vero?
Io: sì certo - gli rispondo sedendomi di fianco a lui sul bordo del suo letto - tu però no -  gli sposto la mano e vedo il livido che aveva sopra l'ombelico.
T: non ti preoccupare - dice mettendosi a sedere cercando di nascondere il dolore.
Io: dai, mettiti giù. Ti ho portato questo e anche dei cerotti - gli dico appoggiando il ghiaccio sul suo addome - non so se li vorrai però non sapevo come altro aiutarti - gli libero il viso dai capelli.
T: il ghiaccio va benissimo grazie - dice prendendo il ghiaccio e appoggiandoselo sullo zigomo.
Io: sei sicuro? Apposto così?
Lui annuisce e si mette a sedere.
T: grazie mille - mi dice dandomi un bacio sulla guancia facendomi arrossire.
Io: figurati. Ora vado che tu devi riposare, buonanotte.
Entro in camera mia, mi strucco e mi metto il pigiama.

Oggi alla festa non volevo baciarlo, ma dopo quello che è successo, quel semplice bacio sulla guancia mi ha fatto uno strano effetto, come se Tony mi piacesse davvero.

that one guy // Lopez Brothers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora