capitolo ventidue

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Io mi irrgidisco e appoggio la mia mano sulla sua, come per bloccarlo.
Lui capisce il mio intento e si stacca dal bacio, sposta la mano dalla gamba ai miei capelli e rimane a guardarmi.
Io: scusa.
O: scusami te, pensavo che...
Io: non so cosa mi sia preso, non è da me... - lo interrompo con fare agitato ed imbarazzato.
O: non fa niente - dice distendendosi di fianco a me.
Un silenzio tombale cala nella stanza e vi regna per un paio di minuti.
Io: perché lo hai fatto?
O: che cosa? - mi chiede distendendosi sul fianco rivolto verso di me.
Io: perché mi hai baciata? - gli chiedo mettendomi su un fianco per guardarlo in faccia.
O: perché mi andava.
Io: e perché al di fuori delle feste non mi parli?
O: e adesso cosa stiamo facendo?
Io: che palle Ondreaz, sai cosa intendo...
O: no, proprio non capisco - mi risponde lui per infastidirmi.
Mi mette una mano dietro il fianco e mi tira su di sè.
Io sostengo il mio peso con un gomito, non volevo schiacciarlo e poi era abbastanza imbarazzante stargli distesa sopra.
Io: dai Ondreaz, seriamente, mi sembra che tu non voglia essere mio amico e poi alle feste sei così gentile con me...
O: ma perché io non voglio essere tuo amico - dice lui sistemandomi i capelli dietro l'orecchio.
A quelle parole non posso far altro che arrossire; lui sorride, consapevole dell'effetto che le sue parole facevano su di me, ed inizia a darmi tanti baci sul collo.
Io non mi tolgo, lo lascio fare, e nel frattempo lui comincia a palparmi il sedere.
Il modo in cui le sue labbra toccavano la mia pelle era davvero eccitante, avevo la pelle d'oca su tutto il corpo... si vede che è andato con molte ragazze, ci sa proprio fare, è sicuro di quello che fa e direi anche un po' troppo, infatti dopo poco ritenta di infilare la mano sotto la mia gonna.
Lo blocco subito, come avevo già fatto, e lui abbassa lo sguardo senza dire niente.
Io: non posso, scusa - gli sussurro timidamente mentre mi allontano da lui.
O: non andare - mi dice tenendomi ferma per i fianchi - giuro che la smetto.
Io: non so se è il caso... - dico mentre penso a quanto ci rimarrebbe male Tony se entrasse in questa stanza e ci vedesse dormire insieme.
Lui mi guarda facendo gli occhioni dolci e senza mollare la presa.
Senza farmelo ripetere due volte mi distendo vicino a lui. Rimango a pancia in su a contemplare il soffitto come mio solito, mantendendo qualche centimetro di distanza da lui, ma lo vedo, con la coda dell'occhio, che mi guarda sorridendo.

Lui si addormenta prima di me, infatti lo vedo chiudere gli occhi ed allora mi volto a guardarlo.
È così bello, come ho fatto a non notarlo prima?
Rimango ad ammirarlo sorridendo e ad un certo punto un ciuffo di capelli gli cade davanti al viso, così lo prendo e glielo sistemo.
Lui sorride. Che imbarazzo, era ancora sveglio!
Tolgo subito la mano per la vergogna e lui però stende un braccio verso di me, lo appoggia sulla mia pancia e mi tira verso di sè.
Io: avevi promesso di... - gli dico mentre mi giro per rimproverarlo. Aveva gli occhi chiusi ma il sorriso stampato sul viso. Come potevo spostarmi? Era così tenero.
Cerco di addormentarmi ma non riesco a prendere sonno, allora chiudo gli occhi e cerco di liberare la mente.
Ce l'avrei fatta se non fosse che muovendomi per sbaglio ho toccato la sua mano con la mia e lui me l'ha subito afferrata, intrecciando le sue dita alle mie.
Controllo ed era sempre ad occhi chiusi... Lo stava facendo apposta? Non lo so, ma so che non mi sarei mai e poi mai spostata da quella posizione.

*il giorno dopo*
Mi sveglio perché un raggio di luce mi colpisce il viso.
Mi alzo senza svegliarlo, rimango a guardarlo per qualche secondo, poi esco ed entro in camera mia senza che nessuno se ne accorga.
Io: che cazzo ho fatto? - dico buttandomi a letto ed afferrando il diario per poi cominciare a scrivere gli avvenimenti della sera prima... Non troppo nello specifico ovviamente.

*Ondre's Pov*
Sento dei rumori dal piano di sotto e così mi alzo dal letto e vado ad aprire la finestra.
Io: è meglio che te ne vada se non vuoi che qualcuno ti veda uscire dalla mia stanza... - dico prima di girarmi verso il letto ed accorgermi che lei non c'era più.
Al solo pensiero delle sue labbra sulle mie mi spunta un sorriso. Mi sarei aspettato uno schiaffo quando l'ho baciata, invece mi è sembrata contenta.
Scendo di sotto e li trovo tutti a fare colazione, la vedo, lei mi guarda e sorride, allora io ricambio.
Forse ha ragione lei, dovrei trattarla meglio.
S: Ondreaz, hai saputo i risultati dell'ultimo test di matematica?
Io: no, non ancora.
Ho paura che mi sia andata male, se mi bocciano è la fine.
S: beh io sì.

that one guy // Lopez Brothers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora