capitolo venticinque

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Ci stavamo baciando quando l'asciugamano si apre e rimango completamente nuda.
Lui mi guarda e si mette a ridere mentre io cerco di coprirmi imbarazzata.
Io: girati perfavore - dico in preda al panico perché l'asciugamano non si chiudeva più bene.
Lo vedo che si gira un po' e mi guarda con la coda dell'occhio, allora io lo spingo via e mi rimetto a sedere, coprendomi il più possibile con il telo bianco.
O: hai fatto? - mi dice girandosi.
Io: non hai aspettato che ti dicessi di sì o di no.
Lui non mi risponde, si riavvicina, appoggia una mano sul mio viso e ricomincia a baciarmi ma dopo pochi istanti l'asciugamano si è di nuovo spostata.
Io: non posso con sta cosa che si muove.
O: beh toglila e facciamo prima.
Appena vedo il suo sorriso perverso mi viene da ridere però cerco di rimanere seria, così gli do una spinta sulla spalla e faccio di no con la testa.
Io: apprezzo il tentativo ma no grazie.
O: facciamo così allora - mi dice togliendosi la maglia - ti starà abbastanza lunga da coprirti.
Che carino, non so se sono più stupita dal suo comportamento gentile e comprensivo nei miei confronti o dal suo fisico perfetto.
Cerco di infilarmela senza far cadere l'asciugamano, altrimenti si sarebbe visto tutto.
Io: ok, grazie.
Lui non mi risponde nemmeno e si fionda sulle mie labbra.
La maglietta era abbastanza lunga da arrivarmi a metà coscia, se non fosse che era bianca e, quindi, a contatto col mio corpo ancora umido è diventata quasi trasparente.
Ondreaz se ne accorge ed allora si alza, sposta lo sguardo sul mio seno e rimane così, senza dire niente.
Non sapevo come attirare la sua attenzione, ormai aveva lo sguardo perso sulla t-shirt che mi stava attillata per via della pelle bagnata.
Dopo poco mi mette una mano vicino alla testa ed una sulla vita, si abbassa lentamente ed inizia a farmi un succhiotto sul collo.
Non lo lascio nemmeno finire che gli slaccio la cintura dei pantaloni.
Lui rimane abbastanza stupito ed io ancora di più in realtà, non so come mai lo abbia fatto è solo che me lo sono sentita e senza pensarci troppo l'ho fatto.
Gli sfilo i jeans, lui si mette a sedere ed io sopra di lui.
Sento il suo rigonfiamento nei boxer premuto su di me, lui mi prende per i fianchi e tra un bacio e l'altro comincia ad infilare le mani sotto la maglia.
Non so perché, ma mi sono irrigidita e staccata dal bacio.
O: senti, tu mi spogli però appena ti tocco io ti sposti, fammi capire che cazzo vuoi! Cosa devo fare?
Io: non è colpa tua...
O: e allora che c'è?
Io: eh che... non so cosa dovrei fare - dico mentre abbasso lo sguardo imbarazzata.
Lui sospira e mi mette una mano sotto il mento per farmi alzare il viso.
O: sei vergine?
Annuisco.
O: è per quello che ti irrigidisci?
Io: è imbarazzante, scusa.
O: no, non lo è. È normale.
Io: no sono una sfigata, non so cosa devo dire, cosa fare... - lui mi interrompe baciandomi.
O: quello che hai fatto fino ad ora andava benissimo - mi dice sorridendo e prendendomi la mano - ma se vuoi possiamo lasciar stare.
Io: no. Cioè no, non è che non voglio, sono solo agitata.
O: posso? - mi chiede prendendomi per i fianchi.
Io annuisco e lui allora mi fa distendere, mettendosi lui sopra.
Comincia a darmi mille baci sul collo ed io mi sento già meglio, lui appoggia una mano sul mio seno e comincia a palparlo delicatamente per vedere la mia reazione.
Questa volta non lo blocco, sono più tranquilla, pensavo che lui volesse solo arrivare dritto al punto ma in questo caso ho notato che qualcosa di me gli interessava.
Mi da un veloce bacio a stampo e poi mi guarda, come per chiedermi il permesso ed io annuisco.
Dopo essersi tirato giù i boxer, si avvicina, mi alza un po' la maglia e si avvicina ancora.
O: potrebbe farti male all'inizio, ma è normale, basta che mi dici ed io mi fermo. Ok? - mi chiede sorridendo.
Aveva uno sguardo comprensivo e protettivo. Mi piace questo Ondreaz, molto più di quello stronzo che non mi parla.
Io annuisco e mi avvicino per dargli un bacio, le nostre lingue si toccano ed in quel momento lui mi penetra.
Mi esce un piccolo grido di dolore mentre una lacrima mi scende dall'occhio destro e lui subito, mi fa una carezza per asciugarmi la guancia.
Con una mano stringo il lenzuolo e l'altra la tengo sulla sua schiena.
Lui spinge lentamente avanti ed indietro per evitare di farmi male, ma dopo un po', quando mi sono abituata, sono io stessa a chiedergli di aumentare la forza perché il dolore si era pian piano trasformato in piacere.
Lui mi ascolta ma senza esagerare e ad un certo punto, aumenta anche la profondità, facendomi godere ancora di più.
Inarco la schiena per il piacere e con una mano lo tengo dietro al collo, tenendolo vicino a me il più possibile.
O: vuoi che la smetta? - mi chiede lui ad un certo punto.

that one guy // Lopez Brothers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora