Mi sento come se avessi liberato lo stomaco da un macigno. Non so spiegarlo a dovere, so solo che è una delle sensazioni migliori che io abbia mai provato. Sono sgattaiolata da casa come se avessi commesso il peggiore dei peccati e non intendo tornarci ancora. Cammino, tanto e forse troppo... seguo le mie gambe e non presto attenzione nè all'orario nè a quanto io mi stia allontanando. Osservo il vicinato in cui mi trovo, assomiglia molto al mio: case giganti a più piani, fornite di piscina e un gran tetto rosso, c'è un parco e svariati negozi. Un'insegna luminosa attira la mia attenzione, mi avvicino e capisco che si tratta di un bar, apro la porta e mi avvicino al bancone.
<<Cosa ti servo?>> mi chiede una dolce signora di mezza età, con un sorriso accogliente ma altrettanto stanco:<<Una tazza di latte caldo e un muffin>> le rispondo, ricambiando al meglio il sorriso:<<Uhm... quale dei tanti?>> mi chiede con un tono interrogatorio:<<Andrà bene qualsiasi>> termino, avvisando la signora del fatto che sarei andata a sedermi ad un tavolino.
Osservo la clientela e la maggior parte sono persone troppo interessate a leggere i loro giornali per notare le mie occhiate incuriosite. Sospiro e mi siedo, afferro il cellulare ed inizio ad ingannare il tempo leggendo i messaggi che mi hanno inviato Robin e mio padre.
Rispondo ad entrambi con lo stesso messaggio:"Sto bene, avevo voglia di fare due passi. Torno tra un'ora"
Non appena clicco il tasto per inviare, la signora mi serve la colazione. La ringrazio e inizio a mangiare ciò che avevo ordinato e mi immergo nei miei ricordi.
*CINQUE ANNI FA*
Andrew mi ha tirato giù dal letto come se non ci fosse un domani... ma dico non ha capito che la gente dorme di solito?
<<Sei una pappamolle, usciamo a fare due passi>> annuncia come se non avessi voce in capitolo e ben presto capisco che non ce l'ho davvero.
<<Basta, non ne posso più! Ma perchè sei così attivo? Di domenica poi>> urlo esausta, sdraiandomi nell'erba del parco in cui ci troviamo:<<Non perdo tempo Jijì. Se lo perdessi, so che me ne pentirei prima o poi>> mi risponde con un sorriso.*PRESENTE*
<<Mi manca sentirmi chiamare Jijì da te>> dico in un sospiro. Mi alzo sbuffando e mi avvio verso il bancone a pagare. Esco, decisa a tornare finalmente a casa.
~○~
Ogni volta che cammino per il vialetto che separa la strada dalla mia casa un cocktail di emozioni mi assale: tristezza, angoscia, impotenza. Oggi decido di ignorarle tutte, non mi faccio sfiorare nemmeno dal pensiero di incupirmi di nuovo. Arrivo alla porta e giro la chiave nella toppa:<<Sono a casa!>> avviso, urlando affinchè tutti possano sentirmi.
<<Jenny, dove diavolo sei stata?>> chiede mio padre mentre si avvicina, ha un'aria più stanca e preoccupata del solito:<<In giro>> rispondo vaga, non perchè mi piaccia mentirgli solo che alcune cose voglio che restino mie. Mi abbraccia -forse è più corretto dire che mi stritola- e sussurra al mio orecchio:<<Mi hai spaventato a morte. I dottori hanno sempre detto che non appena tu avessi detto il suo nome, saresti...>> lo fermo, appoggiando un dito sulla sua bocca:<<Lo so papà>> gli sorrido:<<Sarei guarita>> termino e respiro, non mi ero nemmeno resa conto di aver trattenuto il fiato. Mi divincolo dalla sua presa e mi avvio in cucina a bere dell'acqua. Sono guarita davvero?~○~
Le sedie dell'auditorium sono di un velluto rosso, come un vero e proprio teatro. Il protagonista dell'enorme edificio è sicuramente il palco che è invece di un nero lucido. Sapevo che l'accademia fosse molto prestigiosa ma non avevo idea che avesse annessa padiglioni che ospitano posti magnifici come questo. Oggi presentiamo le coreografie a coppie e sento l'ansia salire. È la prima volta, in due anni, che ballo in pubblico con qualcuno diverso da Robin. Prima ero entusiasta solo all'idea, ma adesso...
<<Terra chiama Anderson, ripeto terra chiama Anderson>> mi dice Adam, risvegliandomi dai miei pensieri:<<Farai meglio a ballare decentemente altrimenti l'unico che sarà espulso dalla terra sarai tu>> minaccio, sbuffando e lasciandomi cadere su una di quelle sedie comodissime. Adam mi affianca e mentre apre la bocca per replicarmi, lo precedo:<<Stai attenta tu piuttosto, sono nella Teen da più tempo...>> continuo scimmiottando la sua voce:<<Solo tanti blah blah blah alle mie orecchie>> termino, osservandolo. <<Sono così prevedibile?>> mi chiede sorpreso, allora lo guardo e gli sorrido:<<No, non lo sei per niente>>.È arrivato il nostro turno dopo 4 esibizioni impeccabili. Indosso un body nero con un gonnellino e le punte, Adam invece è a piedi nudi con un pantalone da tuta aderente e a torso scoperto. Formidable è una canzone che ti arriva dritta allo stomaco come una freccia il cui unico scopo è di ucciderti. La musica parte e ad ogni parola riesco a sentire l'adrenalina salire, lo strusciarsi dei nostri corpi ad ogni passo è così naturale e ben coordinato. Il nostro scopo era quello di essere più sinuosi possibile, di trasmettere ciò che Stromae cerca di comunicare: un uomo gettato nella confusione da una donna che lo lascia.
Mi lascio trasportare così tanto da perdermi negli occhi di Adam che mi attraggono come se fossero una calamita dalla quale non riesco ad allontanarmi. Mi distrae, mi incuriosisce, mi attira e mi teletrasporta in un posto diverso ogni volta che cattura il mio sguardo.
La canzone termina e ci inchiniamo al pubblico che consiste nei professori e gli altri ragazzi della Teen. Usciamo di scena per poter raggiungere gli altri:<<Sei stata fantastica>> mi dice Adam e un po' il mio cuore si riscalda forse perchè, più degli altri, temevo il suo giudizio.<<Niente male anche tu>> gli rispondo, vestendomi di questa velata (ma non troppo) ironia.
~○~
<<Ragazzi usciamo stasera?>> propone Victoria, tutti sembrano esserne entusiasti tranne la sottoscritta. Perchè dovremmo uscire con questa qui? Non sopporto nemmeno la sua presenza, pensa ad uscirci insieme.<<Adam, vieni giusto?>> chiede la bionda, avvicinandosi al ragazzo:<<Sarebbe un peccato se tu non venissi>> gli fa notare, mentre il suo dito sale lungo il braccio di Adam. <<Non credo>> risponde, spostando il suo sguardo negli occhi della ragazza:<<Dai, nel nome dei vecchi tempi>> termina, lasciandogli un bacio a stampo che lui non riesce ad evitare. Subito volgo lo sguardo altrove, non che mi interessi, ma essere colta con le mani nel sacco sarebbe un'umiliazione troppo grande da sopportare.
<<E tu ci vieni stasera?>> mi chiede Meghan, sedendosi vicino a me:<<Non credo proprio>> dico, attirando l'attenzione dei pochi studenti che si trovano nei nostri paraggi tra cui Adam e Victoria. <<Dovresti>> dice Meghan, cercando di convincermi:<<Ascolta, so che magari non ti va ma potrebbe essere un ottimo modo per trascorrere il tempo, no? Anche per conoscersi>> termina sorridendo:<<Non dovresti andarci con mio fratello? Ti piacerà più la sua compagnia>> le rispondo scocciata. Non capisco perchè l'idea di uscire insieme a loro mi irriti così tanto:<<Non succede nulla se per una volta non esco sola con tuo fratello. Poi non stiamo insieme, quindi non vedo perchè dovrebbe piacermi più la sua compagnia.>> mi dice con un'aria pensierosa:<<Scusa, è che credevo foste ormai una coppia. Tutti ne sono convinti>> le dico, cercando di carpire quante più informazioni possibile. Robin non mi parla quasi mai delle sue faccende amorose ed io sono troppo curiosa. <<Stasera alle 20, passo a prenderti>> sentenzia, alzandosi. Prima di andarsene definitivamente:<<Indossa qualcosa di mozzafiato>> dice e io soffoco una risata.
~○~
Ho appena finito lo shampoo, devo solo decidere cosa diavolo indossare. Qualcosa di interessante? Che intendeva? Non ne ho la più pallida idea!
<<Jennifer, cara, resti a cena?>> chiede Meredith, entrando in camera:<<No, no. Meredith posso chiederti una cosa?>> domando, sicura che mi aiuterà. <<Dimmi tutto>> mi risponde e sorrido vittoriosa.
<<Cosa posso indossare di interessante per una serata tra amiche?>> le chiedo, fiduciosa nel suo buon gusto. <<Vediamo un po' >> dice, iniziando a scavare nel mio armadio pieno di vestiti.Terminata la selezione, Meredith ha scelto una gonna di jeans, camicia bianca e giubotto di pelle nero. Li indosso e Meredith, come una vera stilista, inizia ad aggiungere accessori quali cintura, collane e orecchini. Mi scioglie i capelli e mi aiuta a scegliere le scarpe, i soliti adorati anfibi.
<<Grazie davvero, ti voglio bene>> le dico, abbracciandola. <<Di niente tesoro>> risponde:<<Anche io>> termina, ricambiando l'abbraccio.~○~
Noto in lontananza una macchina arrivare e mi rendo conto che è di Meghan.
Arriva davanti casa mia e inizia a suonare il clacson:<<Arrivo!>> urlo, incamminandomi verso la vettura.
<<Fai sul serio stasera>> mi dice la rossa appena entro in macchina:<<Faccio sempre sul serio>> le rispondo, preparandomi ad una delle serate più interessanti della mia vita.
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Until your last breath.
ЧиклитJen, ironia fatta persona, all'apparenza forte ma fragile a causa di una perdita che ha drasticamente cambiato la sua vita. Adam, inguaribile romantico e ragazzo di principi, diffidente nei confronti delle persone e del mondo. La vita è quella cosa...