Il senso di angoscia che mi assale da stamattina mi uccide. Ci hanno chiesto di venire con una nostra coreografia, e che ci avrebbero fatto ballare non appena tutti i ragazzi della prima classe sarebbero arrivati.
Ho da poco capito come funziona quest'accademia: esistono 4 classi, la Four Teen (principianti), la Three Teen(intermedi), la Two Teen(esperti) e la One Teen(professionisti).
Dalla selezione venivano scelti ragazzi che avrebbero potuto arricchire le varie Teen ed è molto raro concedere provini per la One. Non ci credo ancora!Notiamo Victoria venire verso di noi e allora mi alzo, facendo attenzione alle punte indossate precedentemente:<<Venite, è arrivato il momento>> dice con superiorità. Non capisco cos'abbia questa ragazza contro di noi, conosco a malapena il suo nome ed il disprezzo è reciproco a causa sua.
Robin mi chiama prima di poter entrare:<<Ci giochiamo tutto per il tutto, Jen. Svuotiamo entrambi la mente e concentriamoci>> dice con molta serietà:<<Non mi faccio prendere dall'ansia, non sono il tipo>> dico confusa:<<Fidati Rob, usciremo da qui come ammessi>> dico rassicurante. La sua espressione corrucciata si rilassa, sospira e mi abbraccia:<<Ti voglio bene, Jen>> mi dice, decido di lasciargli un bacio sulla guancia ed insieme, entriamo nella sala degli One Teen.
Danziamo sulle note di "Birthday Suit", in un miscuglio di classico, contemporaneo, moderno e hip hop, questo per dimostrare la nostra versalità. Io e Robin lavoriamo da diversi mesi su questa coreografia e ci teniamo moltissimo.
Conclusa l'esibizione, mi guardo attorno: c'è chi non ha prestato attenzione, chi sembra avere una faccia di compassione e chi invece è soddisfatto di ciò che ha appena visto.
Terminato il mio giro, mi scontro con un paio di occhi verdi che mi stavano già guardando: mantengo il contatto visivo per qualche secondo e distolgo lo sguardo puntandolo sulla giuria formata dal decano e dai tre professori degli One Teen.<<Ottimo lavoro ragazzi, presto saprete il responso>> dice il decano che ci porge la mano per una stretta - che stringiamo anche ai professori- <<Su ragazzi, proviamo la nuova coreografia sulla quale stiamo lavorando>> attira l'attenzione degli alunni, un professore sui quaranta. Parte "Juice" ed eseguono tutti alla perfezione ciò che è stato assegnato dal professore.
Durante l'esibizione Meghan ha attirato la mia attenzione - lei fa parte degli One Teen- e anche quel ragazzo misterioso dagli occhi verdi, sono davvero talentuosi.
~○~
<<Ho un annuncio da fare>> dice il decano, alludendo a me e a Robin:<<Benvenuti a bordo Anderson e Lewis, complimenti>> conclude, uscendo dall'aula. Subito abbraccio sorridente Rob, che ricambia la presa:<<Te l'avevo detto Rob>> gli sussurro:<<Sono così felice per noi>> mi risponde Robin e come per magia, il mio viso si incupisce, mi allontano e fingo un sorriso. <<Esco a prendere un po' d'aria>> lo avviso, Robin annuisce e così vado via dall'aula, sentendo una sensazione orribile dentro di me.
Quasi come un riflesso istintivo, inizio a piangere:<<Scusami>> dico ad alta voce, continuo a ripeterlo mentre le lacrime scendono indisturbate. <<Stai bene?>> dice una voce sconosciuta, asciugo le lacrime e mi giro a guardare verso chi mi ha appena rivolto la parola. Lo osservo, è alto, muscoloso quanto basta, ha le labbra carnose, una mascella spigolosa e suoi occhi verdi che assumono un'espressione preoccupata. I suoi capelli sono nero pece, tutti scombinati: un'acconciatura molto singolare, devo ammettere. Sospiro e dico:<<Sì, stavo giusto andando via>> mi avvio verso l'uscita ma il ragazzo mi blocca per il polso:<<Sono Adam>> mi dice, squadrandomi:<<Jennifer>> ricambio la presentazione. Mi giro ed esco, senza guardarmi più indietro.
~○~
Sono tornata in aula, così come Adam che continua a guardarmi, al momento è l'ultimo dei miei problemi. Decido di alzarmi e inizio a preparare la borsa:<<Robin, io torno a casa>>. Il moro, alza gli occhi alla mia figura che esce dall'aula e mi raggiunge:<<Dove stai andando? Stiamo conoscendo i nostri compagni>> mi urla, purtroppo non sono abbastanza lontana e riesco a sentirlo, quindi mi giro:<<Non mi interessa sapere i loro nomi, devo tornare a casa>> gli dico con tono autoritario:<<Perchè dovresti?>> mi chiede davvero curioso ed io non posso che essere sincera con lui:<<Perchè sono qui, siamo stati ammessi e non riesco nemmeno a gioirne!>> sospiro e continuo:<<Non riesco a non pensare che non dovrei stare qui! Non merito di stare qui>> concludo affranta. Robin visibilmente arrabbiato:<<E chi dovrebbe essere al posto tuo?>> mi domanda:<<Sai benissimo chi dovrebbe esserci. È tutta colpa mia>> gli rispondo senza filtri, sedendomi su una panca in corridoio. <<Quando la smetterai di colpevolizzarti? Diamine Jen, stacca un po' la spina dai tuoi pensieri infondati!>> mi rimprovera molto arrabbiato:<<Non mi tiro indietro, ho solo bisogno di andare a casa. A piedi. Da sola>> concludo aspettando una risposta. <<No, è tardi>> valuta Robin:<<Ti prego, ne ho bisogno. Ti chiamo appena arrivo.>> dico convincendolo a lasciarmi andare.
~○~
Sono passati dieci minuti da quando sto camminando per tornare a casa, stare da sola mi aiuta a riflettere su me stessa, le mie azioni. Forse ho esagerato in corridoio, ma è così che mi sento. Ho lavorato duro per arrivare alle selezioni e adesso che sono addirittura in prima classe, mi sento inadatta. Non che non ne sia capace, solo fuori posto.
Sento un clacson ed una voce chiamarmi:<<Non vorrei disturbarti>> riconosco da chi arriva quel suono, tanto che non mi giro e rispondo in modo diretto:<<Disturbi>>.
<<Ti do un passaggio, è pericoloso a quest'ora girare da sola>> afferma Adam convinto:<<So badare a me stessa>> dico convinta almeno quanto lui.
Non so nemmeno chi sia, perchè dovrei accettare un passaggio da lui? Scherza?
Supero la sua macchina e cammino finchè mi ferma per il polso, subito una scarica di brividi invade la mia schiena ma decido di ignorare questa sensazione.
<<Insisto.>> lo guardo e dico:<<Se fossi un serial killer? So solo il tuo nome e il fatto che ti piace bloccare le persone dal polso>> appena le parole volano via dalla mia bocca, lascia la presa:<<Se fossi un serial killer ti avrei già ucciso>>precisa:<<L'unica cosa che vorrei adesso è evitare un probabile omicidio, così posso dormire più tranquillo>> dice provocatorio:<<Classico dei serial killer, vero?>> sorride.
<<Continuo a declinare>> rispondo, dandogli le spalle e tornando a camminare. Dopo qualche minuto si accosta di nuovo con la sua macchina:<<Jennifer, giusto?>> mi chiede e annuisco davvero stanca di continuare il discorso:<<Sei molto brava, sarebbe un peccato perdere un talento come il tuo>> suppone, probabilmente immaginando il mio funerale. Sbuffo sonoramente:<<D'accordo smettila! Non dirlo a Robin, mi ucciderà se saprà che ho accettato il tuo passaggio e non il suo>> annuisce ed entro in macchina. Una volta dentro, inserisco sotto sua richiesta il mio indirizzo nella barra del navigatore.~○~
<<Da quanto state insieme tu e Robin?>> dice curioso ed io scoppio a ridere, allontanando tutti i pensieri tetri che avevo in mente fino a qualche minuto fa. Lo guardo ed è visibilmente confuso dalla mia reazione:<<Non stiamo insieme, siamo fratellastri>> dico sorridendo:<<Il migliore che potesse capitarmi>> Adam sembra rilassarsi:<<Scusami, ho notato la vostra complicità e i cognomi diversi, ho pensato all'ipotesi più probabile>>. Sorrido lievemente:<<È tutto okay>>. Vorrei poter fare conversazione, ma cosa posso chiedere ad un tipo che conosco da qualche ora? Non ho nessuna curiosità...
Decido di godermi per quanto possibile il resto del viaggio.Riconoscendo il mio quartiere, inizio a sistemarmi per poter scendere. Adam nota questa mia "agitazione" e chiede: <<Abiti qui?>> con tono nervoso:<<Sì, un po' più avanti>> gli rispondo:<<Ma grazie, scendo qui>> concludo. La tensione cresce e non so nemmeno perchè, prima di poter abbandonare la vettura noto le sue nocche diventare bianche: sta stringendo troppo il manubrio. Prima che potessi chiedergli cosa gli stesse accadendo mi dice: <<Vai>>. Non me lo faccio ripetere due volte, scendo con alcuni dubbi, non che lo conoscessi da una vita, ma è stato palese il suo brusco cambiamento di carattere.
Recupero la borsa e il ragazzo aziona il motore, senza degnarmi di uno sguardo.
Piacere di conoscerti, Adam lo strano.
STAI LEGGENDO
Until your last breath.
Genç Kız EdebiyatıJen, ironia fatta persona, all'apparenza forte ma fragile a causa di una perdita che ha drasticamente cambiato la sua vita. Adam, inguaribile romantico e ragazzo di principi, diffidente nei confronti delle persone e del mondo. La vita è quella cosa...