CAPITOLO 24

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<<Adam come diavolo?>> domando incredula, liberandomi dalla sua presa e avanzando verso l'entrata.
Mi prendo qualche minuto per realizzare e mi giro a guardare il moro. Gli sorrido e vado verso di lui. Non mi controllo e gli salto addosso. Letteralmente. Lui mi tiene e mi stringe fortissimo. Le mie gambe sono dietro la sua schiena incrociate, i nostri corpi sono attaccati e i nostri visi sono sorridenti. Vorrei poter annullare la distanza tra noi due, lo desidero tantissimo, ma non posso confondermi maggiormente e non voglio fargli del male.
Mi divincolo dalla presa e torno con i piedi a terra. <<Grazie>> gli sussurro. Lui, come risposta, mi prende per mano e si incammina verso questo grandissimo Luna Park.

Io non so come lui l'abbia scoperto, credo di poter immaginare la sua fonte. Da bambina adoravo venire qui, senza dubbio è stata una passione che si è prolungata negli anni fino ad oggi. Ogni volta che passo fuori questi posti, la bambina che è in me urla fortissimo. Pagherei per tornare indietro e rivivere quei momenti felici con Andrew. Scuoto la testa e mi impongo di non pensarci. Sono con Adam e non posso desiderare di meglio. Lui mi fa sentire diversa. Nel senso positivo del termine, logicamente. Non sono ordinaria quando sono con lui, c'è sempre dell'inaspettato quando siamo insieme. È vero, non ci conosciamo poi così tanto bene. Ma ha importanza? Per quanto ancora posso ignorare quanto mi fa stare bene?
Se solo la mia vita fosse meno incasinata.
Se solo.

<<La smetti di pensare?>> mi rimprovera tirandomi per il braccio. <<Non provare a negarlo, ti prego smettila. Goditi il momento>> mi suggerisce ed io annuisco senza controbattere.
Dopo qualche battaglia per chi dovesse pagare, Adam si è avviato a prendere i biglietti necessari. Nel frattempo mi guardo attorno e non posso fare a meno di adorare questo posto.

<<Deve piacerti tanto per guardarlo con quegli occhi incantati>> sento dire e subito rivolgo lo sguardo verso la voce. Lo osservo. È un ragazzo alto, super biondo e occhi verdissimi. Pronuncio un sorriso. <<Già>> dico semplicemente. Non mi va di attaccare bottone.
<<Piacere, sono Jonathan>> mi tende la mano ed io gliela stringo presentandomi a mia volta. <<Un bel nome che si addice ad una bellissima ragazza>> inizia. Ecco il cascamorto. Gli sorrido ancora una volta.
Avanza verso di me. <<Sai... stavo pensando che forse potremmo fare un giro... magari ti sblocchi e mi rivolgi qualche parola in più. Ci divertiremo, vedrai>> continua con un tono abbastanza malizioso.
<<Temo sia impossibile>> gli comunico allontanandomi. Lui non si dà per vinto e si avvicina ancora di più. <<Come mai? Non penso tu possa dire no ad un faccino adorabile come il mio>> mi dice, mentre si tocca le guance. Alzo le sopracciglia e cerco di pensare ad un modo per liberarmi di questo tipo.

<<Io penso possa dirti di no. E il tuo faccino adorabile è uno dei tanti motivi>> ringhia Adam che si avvicina, mi prende per mano e mi porta con lui. <<Fratello geloso? Stai tranquillo non la tratto male. Almeno cerco>> sorride malizioso. D'altro canto un Adam rabbioso si avvicina. Capisco che la situazione sta per peggiorare allora prendo il moro per il braccio. <<Amore non ne vale la pena, andiamo>> fingo, affinchè riesca a farmi sentire da entrambi. Il biondo alza le mani in segno di resa. <<Peccato, rispecchiavi tutti i requisiti per entrare a far parte della mia lista>> continua e sbuffo sonoramente. <<Di quale cazzo di lista parli? Come funziona, eh? Te ne vai a fanculo da solo o ti ci devo portare io a calci?>> domanda aggressivo Adam..
La gelosia gli sta bene addosso.

<<Me ne vado, sei fortunato comunque. Beato te che puoi divertirti con quel corpo>> aggiunge e Adam gli sferra un pugno dritto sul naso.
<<Adam!>> esclamo e corro a calmarlo.
Il biondo si alza dolorante. <<Sei completamente fuori di testa! Pazzo! Maniaco! Te la farò pagare>> sclera, incamminandosi verso di noi .
Con i nervi tesissimi mi giro.
<<Ascoltami bene pervertito del cazzo, vattene da qua e vedi di non farti vedere di nuovo. La prossima volta non lo fermerò e sarà un peccato che tu non possa continuare quella lista da verme che non sei altro. Allora? Te ne vai a fanculo?>> concludo il più ironica possibile. Jonathan risponde con un sorriso amaro e coprendosi la ferita procurata da Adam se ne va sussurrando parole che non riesco a capire.

~~

<<Ma io dico.. sei forse impazzito? Adam potevi finire male e non->> mi interrompe poggiando un dito sulla bocca. <<Shh>> inizia, lamentandosi delle nocche doloranti che sto disinfettando. <<Se ti avesse messo anche solo mezzo dito addosso non me lo sarei mai perdonato. Ora lasciami godere delle tue medicazioni... dolorose>> conclude e soffoco una risata per non peggiorare la situazione. <<Perché ridi?>> mi domanda curioso e allora lo guardo. <<Perché? È da due anni che non vado ad un Luna park, finalmente ci vado in ottima compagnia  dopo una giornata tanto stancante quanto emozionante e poi? Veniamo cacciati perché hai preso a pugni un pervertito che mi stava abbordando senza successo. È un film!>> concludo ed entrambi scoppiamo a ridere. È pazzesco quanto mi senta felice anche dopo un fallimento come questo.

<<Dai, almeno andiamo a prendere un gelato>> annuncia e inizio e scendere dal muretto abbastanza alto sul quale siamo seduti. Adam mi avvisa di stare attenta nel momento esatto in cui decido di saltare. Mai decisione peggiore fu presa. Scendendo poggio il piede male a terra e cado rovinosamente sbucciandomi mani e ginocchia e probabilmente rompendomi una caviglia.
Grido di dolore.
<<Jen! Ma che cazzo hai fatto!>> esclama Adam che preoccupato si avvicina e mi prende in braccio. Non riesco a parlare, riesco solo a piangere dal dolore lancinante che provo. Indico più volte la caviglia e Adam capisce. <<No ti prego no! Tranquilla adesso ti porto in ospedale>> mi comunica,  avviandosi verso la macchina. Annuisco.
Non posso avere la caviglia rotta. Sarebbe disastroso.

~~

Dopo svariate diagnosi e radiografie risaliamo finalmente all'infortunio che ho subito. Stiramento di grado 2. Mi sento male. Per quanto starò ferma? In quanto tempo recupero? Il panico sta avendo la meglio su di me.
Adam mi consola e mi massaggia su e giù la schiena per calmarmi. Lo apprezzo, mi aiuta molto.
Fa la sua entrata un dottore che riconosco subito. <<Jennifer! Sei tu la poverina...>>annuisco.
<<Già. Mi dia delle buone notizie dottor Theodore>> spero con tutta me stessa.
Lui apre la cartella e assottiglia le labbra.
<<Dovrai avere la caviglia immobilizzata per almeno una settimana. La seconda settimana, se tutto va bene, inizierai radioterapia per tornare a camminare>>
sospiro pesantemente per la domanda che sto per fare.
<<Dottore io ho uno show a maggio. Devo poter ballare il prima possibile. Quando riuscirò?>> domando, incredula.
<<Non posso prevedere, dobbiamo aspettare e sperare che la tua caviglia risponda bene ai trattamenti che le offriremo. Secondo alcuni calcoli generici tra tre settimane tornerai alla tua vita normale>> mi comunica. <<Tre settimane?>> chiede Adam ancora una volta. Sa quanto disastrosa è questa situazione. Sono la persona più fortunata del mondo. Il dottore annuisce. <<Vi lascio soli. Per qualsiasi chiarimenti, non esitate a chiedere di me>> conclude, girando i tacchi e uscendo dalla stanza.

<<Tre fottute settimane per tornare a ballare. Me ne serviranno altre tre per recuperare le coreografie. Non c'è tempo! Sono fuori>> dico sconfitta.
<<Ragioniamo. Siamo a metà marzo, tra tre settimane saremo alla seconda settimana di aprile e di conseguenza avrai una settimana per imparare tutto perchè nell'ultima settimana di aprile e nella prima di maggio ci saranno le prove generali. Puoi farcela Jen. Lavoreremo giorno e notte se necessario>> dice, cercando di convincere più sè stesso che me. Sbuffo e gli chiedo di recuperare le mie cose per riaccompagnarmi a casa.
Sono fottuta.

Until your last breath.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora