Jennifer's Pov
Mi guardo attorno.
Gente che balla, che si bacia, che beve, che si parla, che si insulta, che si picchia.
Io sorrido e non dovrei. Voglio dire, quello che dovrebbe essere il mio ragazzo mi ha appena tradito ed io ne sono felice. Mi sento finalmente libera da un peso che non volevo diventasse tale. Voglio bene a Ryan, continuerò a farlo ma non potrà mai esserci nulla fra di noi o almeno non più.
Ci ho provato. Ho provato ad abbattere il muro di indifferenza che sento nei suoi confronti, ammetto che un po' si è sgretolato ma non abbastanza da romperlo. Non sono pronta per amare e non credo che a questo punto lo sarò mai.<<Jennifer! Ti prego fermati!>> urla Ryan cercando di raggiungermi. Lo accontento e mi giro:<<Non mi interessa>> dico, quasi scocciata. <<Io non volevo, perdonami. Io ti amo voglio tornare con te. Voglio tornare a quando stavamo bene>> mi supplica e scoppio inevitabilmente in una fragorosa risata:<<Scusami? Quando saremmo stati bene? Quando niente era definito? Di ciò che siamo stati mi resti tu che invadi il mio spazio ed io che non riesco ad amarti. Ryan fattene una ragione, lo sai anche tu che non andiamo da nessuna parte così. Davvero credi che se fossi stata innamorata di te, ti avrei perdonato per avermi tradita con la prima sconosciuta che passa?>> domando curiosa al biondo che ancora ha i pantaloni non abbottonati. Tossisce e mi guarda:<<Hai ragione, mi avresti lasciato comunque>> sentenzia ed io annuisco dandogli ragione. <<È stato bello conoscerti Ryan, la mia porta per te sarà sempre aperta ma non aspettarti altro se non amicizia da me>> dico, accarezzandogli la guancia. <<Posso abbracciarti?>> mi chiede come fosse un bambino che ne ha bisogno:<<Certo>>.
Mi avvicino e lo abbraccio come una sorella farebbe con il fratello. <<Abbiamo sbagliato dall'inizio>> mi sussurra:<<Rispetto la tua decisione ma non posso fare altrimenti che amarti. Per stare bene devo starti lontano>> dice, sciogliendo l'abbraccio. <<Lo capisco>> gli rispondo mentre lo vedo allontanarsi verso l'uscita del locale.Mi immergo nella folla alla ricerca del nostro tavolino, una volta trovato mi siedo su uno dei divanetti e approfittando della solitudine, mi sdraio e mi lascio andare ai miei pensieri.
Non era mia intenzione illuderlo, ho davvero cercato in tutti i modi di ricambiare l'amore che lui prova nei miei confronti invano. Mentirei se dicessi di non essere attratta da lui, lo sono ancora ma non è quello ciò che conta in una relazione. Si può essere bellissimi, un rapporto può sopravvivere sull'attrazione e sulla brama che si ha dell'altro fino ad un certo punto. Se quando torno a casa, l'ultima persona che voglio vedere è lui vuol dire che c'è un problema grande. Un problema che poteva essere risolto solo lasciandolo.
<<Come puoi dormire in una discoteca?>> urla Meghan a pochissimi centimetri dalla mia faccia:<<Non sto dormendo, sto pensando>> asserisco, sedendomi sul divanetto.<<Non dovresti pensare sai?>> mi dice:<<Vediamo e cosa dovrei fare?>> le domando, curiosa di sapere.
<<Dovresti ballare, bere, cantare, parlare, baciare qualcuno e farci un figlio nel caso>> mi risponde:<<Riassunto, dovrei essere irresponsabile>> dichiaro e la rossa mi riprende:<<Riassunto, dovresti divertirti!>> esclama con un sorriso pronunciato. Si alza e mi porge la mano, invitandomi a seguirla. Mi guardo ancora una volta attorno ed esclamo:<<Al diavolo>>. Afferro la mano di Meghan e la seguo in pista, pronta a terminare la serata nella migliore maniera possibile.~○~
<<Ragazzi che mal di testa!>> sento urlare da una voce all'inizio sconosciuta che poi riconosco come quella di Robin. <<Per forza, hai bevuto tutto ciò che era lì>> gli risponde Meghan che riceve uno sbuffo come risposta dal moro. <<Si può sapere dove cazzo siamo?>> domando, alzandomi dal letto e girando confusa nella stanza in cui ci troviamo. <<Siete a casa mia, eravate troppo ubriachi per guidare>> mi risponde e subito mi impanico per diversi motivi:<<I nostri genitori? Che ore sono? Cazzo l'Accademia! Dov'è il mio cellulare? La mia borsa? Io ubriaca? Impossibile! Ricordo di aver bevuto della birra e poi... non ricordo nient'altro. Merda!>> Meghan scoppia a ridere e inizia ad esaudire i miei interrogativi:<<I vostri genitori sanno che dormite da un amico, sono appena le sette e oggi dobbiamo essere in accademia per le nove, il tuo cellulare è nella borsa che si trova nell'armadio di sotto e infine sì. Hai bevuto più birre di quel che credi>> termina, respirando profondamente.
<<Scusami e grazie di tutto. Credo che sia ora di rientrare Rob>> affermo recuperando le nostre cose.
Scendiamo al piano di sotto e recupero la mia borsa:<<Sicuri? La mia madrina Elizabeth potrebbe prepararvi qualcosa! È già in cucina, ve la presento!>> dice con un'aria entusiasta.<<Magari un'altra volta, salutamela e prometto che passerò da te prima o poi>> rispondo e Robin annuisce:<<Anche io giuraci>> dice infine ed entrambe capiamo che il moro è ancora sotto effetto della sbornia.~○~
Sono le 14 e siamo ancora bloccati in accademia. Oggi è il giorno più difficile che io abbia mai dovuto affrontare da quando sono qui dentro. La pressione psicologia alla quale sono sottoposta è gigante, insomma, vedere e convivere con la ragazza che il tuo ex ha scelto per tradirti non è una passeggiata. Posso sentire lo sguardo di Adam su di me, così alzo gli occhi a i suoi e cerco di capire cosa vuole da me. Dopo un secondo distolgo lo sguardo: non è giornata.
<<Robin, dovresti sapere che tua sorella non era poi così brava a soddisfare il suo ragazzo>> dice con aria beffarda Victoria, affinchè tutti i ragazzi della Teen possano sentire. Mi innervosisce il pensiero che Ryan le abbia dato un motivo più che valido per deridermi. Non ho intenzione di starmene zitta e di assecondare le sue provocazioni:<<Dovresti anche sapere che lei non riesce ad abbassare la gonna>> esordisco, regalandole un sorriso più che falso. La bionda mi guarda indignata ma non ha tempo di rispondermi perchè fa la sua entrata Romero. <<Ragazzi avevamo parlato di un premio ai vincitori della sfida, ricordate?>> chiede alla classe, così tutti annuiamo e Romero è così libero di proseguire:<<Ebbene, i vincitori sono tre coppie composte da Victoria e Jake, Jennifer e Adam e Robin e Meghan. Voi ragazzi sarete i protagonisti di uno show e dovrete integrarvi ad una compagnia di danza. Per tutti gli altri, ci saranno nuove opportunità!>> dice, girando i tacchi e lasciando l'aula.Noi sei prescelti ci guardiamo quasi immediatamente, è una cosa fantastica!
<<Non ci credo!>> esclama Robin che corre subito ad abbracciarmi:<<Nemmeno io>> sussurro, ricambiando la stretta. Mi sforzo di sorridere e di essere felice per me e sento di riuscirci finalmente.<<Uno stupido trofeo eh?>> dico, riferendomi ad Adam che è evidentemente al settimo cielo:<<A volte i miracoli avvengono Anderson>> mi dice, accennando un sorriso:<<Sai già cosa hanno in mente?>> domando al ragazzo di fronte a me che mi guarda con un'aria di quasi compassione. <<Ancora niente, ma ti farò sapere>> mi risponde ed io annuisco, prendendo posto vicino a lui. Sospiro e cerco di rilassarmi, oggi è stata davvero dura per me. Sento improvvisamente una stretta alla gamba e capisco che è Adam a chiamarmi:<<Stai bene?>> mi domanda:<<Non credere che non mi renda conto di come mi guardi e di quanta compassione c'è in ogni tua singola parola. Non ne ho bisogno Adam. Sto bene, tranquillo>> gli rispondo. <<Non è compassione, solo preoccupazione. Nessuna persona vorrebbe essere nei tuoi panni, nessuno>>.
Mi alzo, interrompendo il contatto fisico che si era mantenuto grazie alla sua mano sulla mia gamba. Recupero la borsa e mi giro:<<Lo capisco, ma va tutto bene>> gli rispondo e mentre apro la porta dell'aula per uscire, sussurra:<<Non capisco come abbia fatto a tradirti>> non sono troppo lontana da lui e riesco a sentirlo perfettamente. Esco e inizio a sorridere. Che strano effetto.
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Until your last breath.
Chick-LitJen, ironia fatta persona, all'apparenza forte ma fragile a causa di una perdita che ha drasticamente cambiato la sua vita. Adam, inguaribile romantico e ragazzo di principi, diffidente nei confronti delle persone e del mondo. La vita è quella cosa...