CAPITOLO 31

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Venticinque maggio.
È questa la data che da ormai qualche mese tormenta tutti. Mentirei se dicessi di essere tranquilla. Io sono abbastanza sicura del mio talento ma lo stato d'animo in una come queste situazioni gioca un ruolo fondamentale.
Quindi, devo essere sincera? Me la sto facendo sotto.
Che succede se non sono all'altezza? Se fallisco? Se non rispetto le aspettative degli altri? Sono sotto stress, è chiaro come il sole.

Sono ad un buon punto, le coreografie sono pronte, dovrei solo perfezionarle. È un lavoro che potrebbe durare anche settimane ma io invece ho solo dieci giorni. Se il tempo si potesse comprare, ne avrei preso a vagonate. Senza badare a spese.

Deena ci ha fatto sapere che saranno presenti numerosi esponenti di compagnie famosissime, ciò significa che è possibile che qualcuno di noi venga contattato affinché venga integrato in un corpo di danza.
È il mio sogno da sempre e riuscirci al primo anno qui sarebbe più unico che raro. Ma mai demordere giusto?

Spesso si dice che la speranza è l'ultima a morire ma per come la vedo io, la speranza è la prima ad illudere senza pietà. Ti prende, ti confonde e ti immerge in un vortice di aspettative che nella maggior parte dei casi risulterà essere un sogno troppo lontano dalla realtà.

<<A che pensi?>> domanda Adam, mentre prende posto al mio fianco su una delle tante panchine adiacenti all'accademia.

Alzo le spalle e gli sorrido. È incredibile come io riesca a perdermi nei suoi occhi verdi ogni volta, gli stessi che reputavo scorbutici e prepotenti, proprio quelli che cercavano di scrutare ogni mia singola reazione. Quando è successo? Non saprei dirlo con precisione. Quel che so con sicurezza è che non vorrei provare cosa diversa rispetto a quella sensazione che vortica nel mio stomaco ogni volta che mi guarda. Se mi avessero detto qualche mese fa che Adam sarebbe stato colui che avrebbe reso reale l'accettazione della morte di mio fratello, probabilmente sarei scoppiata a ridere. Lui non sa di Andrew ma è come se in cuor suo sapesse che c'è qualcosa in me che è dannatamente storto e per questo, si sta impegnando affinché i nostri sentimenti agiscano da medicina per guarirmi. Non fa domande, non mirate almeno. Io sono tranquilla, felice, desiderosa di stare con lui. Sono in pace se è con me.

<<Al tempo>> rispondo, semplicemente.
Mi dona subito un'espressione confusa ed io ne approfitto per sdraiarmi. Appoggio la testa sulle sue gambe e allungo le gambe. Lui alza le mani.
<<Fai pure, non ti dico certo di no>>

Scoppio a ridere e punto gli occhi al cielo.

<<Oggi è più azzurro del solito>> commento, affascinata da tale bellezza.

<<Uomo non vidi che guardasse mai con sì intensa pupilla la breve tenda azzurra che i prigionieri chiamano cielo>> sussurra lievemente, giocando con i miei capelli.

Punto i miei occhi nei suoi.

<<Oscar Wilde>> rispondo e lui annuisce, sorridendo lievemente. <<Da quanto tempo sei fan di Oscar Wilde?>> domando curiosa al moro. Lui sbuffa e rotea gli occhi, visibilmente poco sorpreso dalla mia domanda.

<<Non sono fan di nessuno ma amo leggere gli aforismi. Quando ho una giornata no, mi armo di libri e computer e vado alla ricerca di qualsiasi frase che possa distrarmi. Questa è una di quelle che mi ha colpito di più>> dice, coprendosi la faccia con le mani.

Prontamente gliele sposto e domando cosa c'è che non va.

<<Ti sembrerà stupido>> risponde semplicemente e faccio il labbruccio, fingendo di piangere.
Mi metto a sedere come lui e appoggio una mano sulla sua guancia.
<<Perché dovrebbe? Io lo trovo adorabile. Tutto di te lo è>> termino, lasciandogli un bacio a fior di labbra. 

Lui scuote la testa, prende la mia mano e la poggia all'altezza del suo cuore.
<<Ascolta, senti cosa mi fai. Quando sarà troppo tardi, ricordati di questo momento. Ricorda che questo cuore batte per te sinceramente. Non mentirei mai su questo>> dice e mi abbraccia di slancio.

Cosa c'è che non va Adam? Perché non puoi dirmelo? Sto iniziando a spaventarmi.
Io sono certa che non mentirebbe mai, non mi sfiora nemmeno il pensiero. Perché si sta preoccupando così tanto?

Mi stacco dall'abbraccio e come una sveglia pronta a disturbare il tuo sonno, Victoria si intromette e rovina il nostro momento dolce e intimo.

<<Che carini che siete. La coppia dell'anno>> esordisce, appoggiando entrambe le mani sui fianchi.

Alzo gli occhi al cielo e sbuffo sonoramente.
<<Stavo contando i minuti che mancavano alla tua prossima uscita infelice>> la affronto e lei con un sorriso beffardo mi sfida.

<<Zuccherino, non credere di aver avuto l'esclusiva>>

Mi avvicino a lei e incrocio le braccia sotto al seno.
<<Non avrò avuto l'esclusiva in passato ma adesso sì e non ti permetterò di intrometterti come con Ryan. Striscia quanto vuoi, non arriverai mai a noi>> dico con fierezza, mantenendo lo sguardo.
<<Già, Ryan. Adam non hai nulla da dire al riguardo?>> domanda, rivolgendosi verso di lui.

Il ragazzo di tutta risposta afferra la mia mano e mi trascina via di lì. Non condivido la brutalità dei modi ma ignorarla è sicuramente la carta vincente.

~°~

Ormai lontani da lei, Adam mi afferra il viso con le mani.

<<Non darle ascolto. Mai, va bene?>>

<<Già sapevo di non darle retta. Tu piuttosto ti calmi?>>

Annuisce e mi sorride timidamente.

<<Mi sto preoccupando. Perché non puoi dirmi cosa ti sta succedendo? Permettimi di aiutarti>> sorrido, ricollegandomi al discorso di prima. Spero riesca ad aprirsi, voglio che si fidi di me abbastanza da condividere i suoi tormenti interiori.

<<Perché mi odieresti e avresti tutte le ragioni del mondo per farlo. Jen, ti ho fatto del male prima di->>

Improvvisamente, veniamo interrotti dal mio cellulare. Appena lo recupero, noto che il dottor Theodore mi sta chiamando.

<<Che strano>> dico, girando il cellulare verso Adam. Lui si gratta la testa e mi dice di rispondere. Accolgo la sua proposta.

//

<<Salve dottore, come posso aiutarla?>> domando, appena accetto la chiamata.

<<Jennifer, ho bisogno di sapere se sei con qualcuno e dove sei>>

Rido nervosa.

<<Perché le servono queste informazioni?>>

<<Tu rispondi>> comunica autoritario.

<<Sono con il mio ragazzo vicino al posto in cui studio. Posso capire qual è il problema?>>

<<Tuo padre ha avuto un infarto>>

Appena sento pronunciare quelle parole, la mia mente si scollega completamente dal mio corpo e inizia a viaggiare.
Com'è possibile? Mio padre non ha mai sofferto di nessun problema a livello salutare. Una lacrima scivola lungo il mio viso. Non posso perdere anche lui.

<<C-come sta adesso?>> domando con voce flebile. Adam mi afferra prontamente la mano, capendo che qualcosa non va.

<<È proprio quello il punto. Ho bisogno di te qui>>

Stacco la chiamata.

<<Che cosa sta succedendo?>> domanda irrequieto il moro.

Scuoto la testa. Non è possibile. Il mio papà è in ospedale tra la vita e la morte?

<<Mio padre è... non lo so ma devo andare in ospedale>>

Lui acconsente e insieme raggiungiamo l'auto di Adam. Salgo a bordo e cerco di rilassarmi durante il tragitto. Quand'è che smetterò di soffrire? Sono certa che non sarà a breve. Mi hanno sempre detto che non c'è mai una fine al peggio e la domanda mi sorge spontanea. Se tutto questo non è ancora il peggio allora cosa diamine mi aspetta?

Until your last breath.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora