7^ capitolo

1.5K 84 3
                                    

Le lacrime che ho cercato di ricacciare tutta la serata scendono copiose. Sento il loro calore sul mio viso, leggermente freddo e tremo. Non per il freddo, ma per la rabbia. La rabbia che mi provoca lei, non riesco in nessun modo ad avere autocontrollo vicino a lei. Perdo ogni forma di razionalità e il mio cuore si frantuma ogni volta di più. Quel viso di cui tanto mi sono innamorata in questi 4 anni ora mi spezza, mi distrugge e lo odio. Odio la sua bellezza, odio il suo odore e odio sentirla così terribilmente necessaria. 

Improvvisamente mi sento chiamare, ero uscita dal bar di fretta, ma non mi ero allontanata di tanto. Non riuscivo a correre, non ne avevo la forza. Ero così stanca. Mi giro e c'era lei, che mi chiamava venendomi in contro. Le lacrime aumentano e il mio cuore accelera, non posso stare qui con lei da sola, non posso ascoltarla e soprattutto, non voglio! comincio a correre con le poche forze che mi sono rimaste. Ma forse avevo solo accelerato il passo, perché lei mi prende da un polso e mi comincia a tirare.

"Najwa cazzo lasciami!" la sua presa aumenta sul mio polso. "ahia Najwa mi fai male! lasciami!!!" mi porta in un vicolo, al sicuro da occhi indiscreti, dove finalmente allenta la presa. Sfrutto l'occasione per liberarmi definitivamente. Non riesco a guardarla, voglio andarmene e scappare il più lontano possibile da lei. Ma il mio corpo non ne vuole sapere di muoversi. Così rimango lì, di fronte a lei, immobile, con gli occhi fissi sul pavimento e la testa bassa. Mi appoggio al muro e cerco di fermare le lacrime, non voglio che mi veda così! non voglio che veda il potere che ha su di me.

"Maggie, guardami..." sembra quasi un sussurro, ma non alzo minimamente la testa.

"Maggie cazzo!" mi prende il mento e lo alza, costringendomi a guardarla negli occhi. Quei dannati occhi, così belli e tremendamente perfetti. Continuiamo a guardarci per momenti che sembrano interminabili. Ad un tratto molla la presa sul mio volto "mi dispiace..." lo dice piano, con la testa bassa. Non ci potevo credere. Aveva davvero detto, mi dispiace??? La conosco da 4 anni e sono stati sufficienti per capire quanto orgoglio abbia questa donna. Sono scioccata.

"cosa?!" glielo chiedo stupita e allo stesso tempo scioccata. Si avvicina a me moltissimo. ed eccolo di nuovo, il suo profumo. Alza la testa e mi guarda. Chiudo gli occhi e appoggio la testa al muro, scoprendo così il collo. Sento il suo sguardo su di me, e non so cosa fare. Riapro gli occhi e la guardo. Ma capisco subito che nel mio sguardo non c'è più rabbia, ma una terribile tristezza, che in nessun modo riuscivo a scacciare. All'improvviso la sento su di me, il suo corpo spinge contro al mio, che è bloccato tra lei e il muro di quel vicolo. Le sue labbra si poggiano sul mio collo, delicate. comincia a baciarmi il collo dandomi baci lenti e delicati. Al sentire le sue labbra mi sciolgo. Scosse mi percorrono il corpo e rabbrividisco. Continua a baciarmi il collo, ma i baci diventano sempre più forti e passionali. Mi stavo lasciando andare a lei, stavo per perdere di nuovo il controllo. Sento la sua mano dietro la schiena, la sento scendere giu, fino al sedere. No era troppo. Non potevo farlo! non potevo permetterle di prendersi gioco di me ancora, e sicuramente non potevo permetterle di giocare con i miei sentimenti così. La spingo via con forza e rimane scioccata da quella reazione. 

"COL CAZZO NAJWA! non ti permetterò di giocare con i miei sentimenti, non ancora!" glielo urlo in faccia, come se stessi aspettando tutta la vita per farlo. Mi allontano velocemente, torno nel parcheggio del bar per prendere la macchina, non volevo saperne nulla. Fuori dal bar ci sono Alba e le altre che si stanno chiedendo dove diavolo eravamo finite. vedendomi Berta mi viene in contro preoccupata. "Maggie stai bene?" quando vede la mia faccia, rigata dalle lacrime e tremendamente stanca di combattere, i suoi occhi diventano lucidi e si intravede una grandissima preoccupazione. "Maggie..." lo dice sussurrando quasi, come se ora qualsiasi cosa mi potesse spezzare. Ed era così. Vedo Alba superarmi, mi giro e vedo Najwa proprio dietro di me. Mi libero dalla presa di Berta e corro alla macchina. Metto in moto e me ne vado più in fretta che posso. Quella serata che sarebbe servita per aiutarmi a rimettere insieme i pezzi del mio cuore, lo ha sgretolato ancora di più.

Arrivo a casa e l'unica cosa a cui riesco a pensare è a lei, a quel vicolo e alle sue mani su di me. Mi maledico per i miei pensieri. Nonostante si sia comportata in quel modo, io la volevo ancora. la volevo terribilmente, volevo sentirla sul mio corpo. Volevo avere ancora quelle labbra su di me. Volevo baciarla e farla mia. Ma questo non sarebbe mai successo. Lei ama prendersi gioco delle persone e quelle scuse erano l'ennesima presa per il culo! Con ancora il pensiero di lei su di me, mi addormento. 

La mattina mi sveglio con il campanello della porta che suonava all'impazzata. ma chi cazzo era? guardo l'ora ed erano le 8. Non avevo dormito per niente, con quelle immagini a torturarmi. Mi alzo dal letto e vado ad aprire. Mi trovo Alba davanti alla porta. Non so se essere felice o no di vederla. Non mi andava di parlare di niente, o meglio, non volevo."No Alba scusa, non ce la faccio..." lo dico con tutta la calma e la delicatezza che riesco a trovare e le chiudo la porta in faccia. 

"Maggie no! Gia Najwa mi ha chiuso la porta in faccia. Con lei non c'è speranza, è troppo orgogliosa. Ma tu no! Apri questa cazzo di porta andiamo! " rimango seduta davanti alla porta con le ginocchia al petto e la testa tra le mani. non sapevo cosa fare. La sento sedersi, con la schiena appoggiata alla porta "Maggie non me ne andrò finché non apri...". A quel punto mi alzo e apro la porta. Si alza subito di scatto ed entra in casa, abbracciandomi forte.

"Ora ci sediamo, e mi racconti tutto..."

-NAJWANTOS- (L' amore non si controlla)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora