68^ capitolo

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"Dov'è?? Dov'è??!" Corro per i corridoi dell'ospedale, con gli occhi pieni di lacrime e la faccia rigata da strisce nere.
"Najwa cazzo calmati!" Alba mi ferma, tirandomi per un braccio.
"Alba la devo trovare lo capisci??!" Mi giro e vedo passare un'infermiera con in mano una cartella.
"Hey...scusi...sa dove posso trovare Maggie Civantos? È stata ricoverata..." lei scuote la testa e sento la rabbia salirmi al cervello, mischiata ad una paura inimmaginabile. La paura di perderla è cosi alta da farmi vorticare notevolmente la testa.
"Cazzo!" Impreco, cominciando a piangere ancora di più, attirando l'attenzione di metà sala.
"Najwa hey...smettila...NAJWA SMETTILA" mi circonda con le braccia, abbracciandomi. Mi divincolo un po ma poi mi lascio andare. Mi lascio consolare perché l'unica cosa che voglio ora è avere Maggie qua. Poter stare tra le sue di braccia.
"Alba...non posso perderla...".
Mi prende il viso tra le mani e mi guarda con gli occhi pieni di lacrime.
Improvvisamente arriva Berta, correndo frettolosa per i corridoi.
"Dov'è?!"
"Non lo sappiamo. Najwa perché non vai a sederti la con Berta?" Annusico debolmente, ormai sfinita per il pianto e ci sediamo nella sala d'attesa di non so nemmeno quale piano. Sono corsa come una pazza in tutti, domandando dove fosse. Come cazzo fa un ospedale a non sapere dove si trova un'attrice appena ricoverata?
Piango e mi appoggio alla spalla di Berta, che mi circonda con le braccia.
"Najwa...è forte okay?" So molto bene che lo è, ma non so nemmeno in che condizioni sia. Non so cos'è successo, ne dove sia. Alba ci corre incontro e vedendola mi alzo subito in piedi.
"Ragazze venite! È al piano superiore!" Saliamo di fretta le scale e mi fiondo alla reception chiedendo disperatamente di lei. Mi fa un debole sorriso di conforto prima di parlare.
"Signorine dovete aspettare qua. Ora chiamo un medico che si è occupato del suo caso che vi spiegherà tutto" il mio repsiro diventa affannato e chiudo gli occhi cercando di calmarmi.
"Najwa Nimri?" Mi giro e mi ritrovo davanti un uomo di circa 35 anni in camice bianco.
"Si" mi prendo i fianchi intrecciando le braccia al petto e li stringo, aspettando di sentire quelle parole che non avrei mai voluto sentire.
"Allora la signorina Civantos ha subito un brutto incidente, che le ha causato gravi ferite alla testa e al resto del corpo, soprattutto nell'addome. Ora la stiamo operando" sento il mio cuore accelerare ed arrivare a battere all'impazzata.
"Ce la farà vero?"
"Ci sono buone probabilità si..." a quelle parole sento i battiti rallentare leggermente e il peso sul mio petto alleggerirsi debolmente. Ce la farà! Insomma è di Maggie che stiamo parlando. Annuisco e torniamo tutte e tre a sederci, aspettando impazienti che quell'operazione finisse. Aspettando di poter rivedere quel viso che mi fa venir voglia di vivere. Che mi fa capire quanto sia bello amare davvero qualcuno. Appoggio la testa sulla spalla di Alba e per quanto voglia rimanere sveglia. Per quanto voglia rimanere vigile e attenta. I miei occhi mi chiedono impazienti di chiudersi. Oppongo resistenza ma non ce la faccio, e mi addormento, facendo inevitabilmente scorrere quel tempo che, ad occhi aperti, mi sarebbe sembrato un'eternità.

"Najwa svegliati" Berta mi scuote delicatamente e apro prontamente gli occhi. Vedo arrivare un medico nella nostra direzione con la testa bassa ed una mano sulla testa.
Mi alzo di scatto dalla sedia, con il cuore che mi martella implacabile nel petto e la testa che sento scoppiare.
"La prego mi dica che è tutto okay" i miei occhi si sono subito riempiti di lacrime mentre attendono una risposta. Non so cosa pensare e nemmeno cosa fare. Non posso pensare all'idea di perderla, non posso sopportare di averle fatto così male in cinque mesi senza aver potuto rimediare. Quella dannata decisione che ho preso senza nemmeno pensare a quanto cazzo fosse sbagliata.
Il medico alza finalmente la testa e mi fa un sorriso quasi impercettibile.
"È andato tutto bene, ma l'intervento è stato duro. Abbiamo dovuto toglierle molte schegge di vetro dal corpo e abbiamo dovuto operarla d'urgenza perché aveva una brutta emorragia interna, causata dall'impatto violento. Ora è sotto sedativo"
"Ma si sveglierà vero?"
"Ci metterà un po' ma...si...si sveglierà" sento il mio cuore alleggerirsi lentamente e liberarsi da tutta quell'ansia che mi si era accumulata in tutte queste ore. Sorrido e mi sfogo in un pianto liberatorio. Un pianto che esprimeva però gioia. La gioia che solo lei sa farmi provare. La gioia di riaverla con me e la gioia di poterla abbracciare di nuovo.
"Però ho bisogno di sapere se c'è qualcuno che si potrà occupare di lei. Dopo che si sveglierà dovrà passare un periodo di convalescenza di due settimane minime. Qualcuno può starle vicino?" Alba stava per parlare ma io la blocco, stringendole debolmente il polso.
"Certo ci sarò io" entrambe mi guardano un po sorprese dalla mia risposta. Sarei dovuta ripartire domani, ma improvvisamente non mi importa più di niente. Non mi importa dell'America e nemmeno di quelle stupide riprese. In questo momento voglio solo state con Maggie e non lasciarla mai sola. Voglio supportarla e starle vicina perché è questo che fanno le persone che si amano.
Sorrido e il medico ci porta nella sua stanza.
Appena la vedo i miei occhi diventano subito lucidi e mi porto una mano sulla bocca.
Ha la testa fasciata e una flebo attaccata al braccio. Mi avvicino lentamente a lei e la guardo, pensando a quanto fossi fortunata ad averla. Nonostante le sue condizioni è estremamente bella.
"Lei può stare quanto vuole, voi dovete andare via alle 19".  In questo istante sto giurando a me stessa che non mi staccherò mai da questo letto finché non aprirà di nuovo gli occhi.
"Non si preoccupi...saremo fuori per quell'ora".
Mi siedo sulla poltrona li di fianco e le prendo una mano, stringendola saldamente tra le mie mani. Alba si avvicina e mi mette una mano sulla spalla, in segno di rassicurazione e questo mi rende veramente felice. Sono contenta che Maggie abbia anche loro al suo fianco e sono felice della famiglia che siamo diventate.
Mi sollevo leggermente e le do un bacio sulla testa, per poi rimettermi a sedere, tenendole la mano.
Non vedo l'ora di rivedere quegli occhi verdi che tanto amo. Quegli occhi che saranno per sempre ed inevitabilmente nei miei pensieri. Non vedo l'ora di rivedere quel suo sorriso goffo e scemo. Quel sorriso che mi fa impazzire e che vorrei baciare ogni secondo della mia vita.
La guardo e sorrido, pensando a quanto cazzo la amo. Prometto a me stessa una sola cosa in questo momento...: prometto che non la lascerò andare via da me mai più.
Prometto...che sarà mia per sempre.

-NAJWANTOS- (L' amore non si controlla)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora