86^capitolo

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Scendo dal lavandino, appena sento la porta aprirsi. Una signora mora mi guarda per un attimo, soffermandosi sui miei capelli un po scompigliati e il mio vestito parecchio alzato. Lo abbasso subito, arrossendo un po, imbarazzata, e facendo un sorriso tirato. Lei ricambia, un po stranita dalla situazione e va in bagno, chiudendosi dentro. Roteo gli occhi mentre un sorrisetto mi si crea sul viso. Mi giro e fisso il mio riflesso nello specchio, sistemandomi i capelli. Che stronza. In fondo dovevo aspettarmelo. Stiamo parlando di Najwa e avrei dovuto immaginare che si sarebbe vendicata in un modo o nell'altro. Prendo una salvietta e la bagno con l'acqua, cercando poi di togliere il vino dal vestito. Per fortuna era vino bianco, e non si nota poi così tanto la macchia. Sono ancora eccitata e insoddisfatta. Questo mi lascia un po in sofferenza, ma ho intenzione di provocarla parecchio, e vedere fino a che punto vuole continuare a tenere in piedi questa sua farsa sulla vendetta. Vado nell'altro bagno libero e mi tolgo gli slip, che metto nella borsa, abbassando poi nuovamente il vestito.
Bene Najwa...giochiamo.

Torno al tavolo e appena mi vede arrivare, mi guarda con un sorrisetto malizioso, seguendo ogni mio movimento. Mentre mi siedo, avvicino la mia sedia alla sua. La guardo e non riesco a trattenere un sorrisetto, che non passa inosservato, infatti da sotto al tavolo, Alba richiama la mia attenzione, dandomi un leggero calcio.
Le avevo raccontato tutto e mi aveva aiutato a mantenere il controllo, per quanto possibile. Mi giro a guardarla: ha un enorme sorriso stampato sul viso e mi fa l'occhiolino. Ridacchio e poi mi giro per finire di mangiare, trovando lo sguardo di Remy gia su di me. Mi fa un sorriso complice e lo ringrazio con lo sguardo, riconoscente. Finiamo di mangiare e decidiamo di andare tutti al pub. Usciamo dal ristorante e io mi avvio verso la mia macchina, quando sento un molto più che aspettato rumore di tacchi dietro di me. Sorrido e apro la macchina. Mi appoggio, girandomi verso di lei e torno seria.
"Che? sei venuta in taxi?!" Rido, alludendo al fatto che lei è negata alla guida.
"No Rubia, se fossi stata un minimo attenta, sapresti che la mia macchina è proprio li" mi giro e la vedo parcheggiata proprio di fianco alla mia. Possibile che io non l'abbia vista quando sono arrivata!? Faccio un sorrisetto imbarazzato e mi rigiro verso di lei, trovandomela però a pochi centimetri da me.
"Vieni con me?" Mi guarda le labbra con insistenza e il mio cervello è in estasi per il suo profumo, impossibile da non inalare a questa distanza. Faccio una piccola risata isterica e scuoto la testa, staccandomi dalla macchina e aprendo la portiera. Entro e poi la guardo, ancora immobile dove lo era pochi secondi fa.
"Se vuoi puoi venire te con me. Non c'è dubbio che io salga su quella macchina con te alla guida" ride e poi annuisce, andando a mettersi seduta sul sedile passeggero. Metto in moto ed esco dal parcheggio, mentre il suo sguardo è fisso su di me: mi squadra e si morde il labbro, passandoci poi sopra la lingua.
"Devi dirmi qualcosa?"
"No Bionda...ti sto guardando, non posso?"
"Mh...non lo so..."
"Smettila..." mi mette una mano sulla gamba, cominciando a scorrere verso l'alto, partendo dal ginocchio, e va sempre più nel mio interno coscia. Il mio respiro accelera, ma un sorriso beffardo mi si crea sul viso. Sapevo bene che ci avrebbe provato e voglio sorprenderla sta volta. Sta volta voglio vedere quanto resiste. In realtà speravo facesse questa cosa al pub, non mentre siamo in macchina. Quando arriva alla mia intimità, si gira di scatto verso di me, con un sorriso malizioso sul volto.
"Bionda bionda...e tu volevi andare da Remy cosi?" Fa pressione, facendomi sussultare e gemere al tempo stesso. Allargo istintivamente di poco le gambe e lei sorride, felice di vedere il controllo che ha su di me.
"Naj..."
"Mh...dimmi Rubia cosa c'è?"le sue dita cominciano a spingere ancora di più, entrandomi quasi dentro.
"Ahh...Naj cazzo..." sorride e si avvicina al mio orecchio, mordendomi il lobo.
"Accosta qua, ora" faccio come mi dice e appena ci fermiamo, mi slaccia la cintura di sicurezza e si mette a cavalcioni su di me. Mi bacia con passione, e io ricambio subito il bacio. La mia lingua richiede l'accesso alla sua bocca, che ovviamente mi lascia. Dio queste labbra, questo sapore, cosi buono e terribilmente necessario per me. Mi sono accorta che Najwa è come una droga. Credo che non riuscirò mai a vivere senza. Le mordo il labbro inferiore, facendola gemere e lei posa le mani sui miei fianchi, tirandomi su il vestito. Mi attacco al suo collo, incollando le labbra alla sua pelle chiara, su cui non tardo a lasciare una macchia violacea. Mi stacca, spingendomi dalle spalle.
"Lo sai che sono io quella che ti deve marchiare? Sei tu che vai a casa degli ex, senza mutande..." le sue mani scorrono verso l'alto sul mio corpo e arrivano ai seni, che stringe con forma.
"...sei anche senza reggiseno?!" La sua faccia in questo momento è inappagabile. Ridacchio e poi annuisco.
"Si vedeva sennò..."
"Infatti non dovevi metterti nemmeno questo vestito..." me lo dice un po infastidita e sorrido, capendo che è cascata nella mia trappola.

"Najwa...non l'ho messo per lui okay? Non ho fatto nulla e non lo farò mai. Sai perché? Perché ti amo cazzo. Ti amo come non ho mai amato nessuno. Mi sono vestita cosi per me stessa, perché dopo aver litigato con te mi sentivo persa e senza obbiettivi. L'unica cosa a cui pensavo eri te e ti rivolevo nella mia vita" a quelle parole mi bacia, spingendo forte le sue labbra sulle mie. Voglio prenderla e farla mia ora, qua. Ma ora non possiamo. Dobbiamo aspettate qualche ora.
Si stacca e mi accarezza il viso, tenendolo tra le mani, e io le rubo un altro bacio rapido.
"Andiamo a casa?" La sua voce sensuale e provocante esce flebile dalla sua bocca, cosi vicina al mio orecchio. Prima che possa rispondere si attacca al mio collo, lasciandoci un altro succhiotto. La stacco e le sorrido.
"Najwa non credi che si sufficiente? Sanno che sono tua" sorrido, ma lei scuote la testa sorridendo.
"Mai..." mi da un bacio casto e io gliene rubo la un altro, e poi un altro ancora.
"Comunque, per quanto volessi andare a casa, dobbiamo andare al pub, lo abbiamo promesso ad Alba. Ci rimarrà male".
Rotea gli occhi al cielo e sbuffa, sedendosi di nuovo sul suo sedile.
"Va bene!"
Riparto, mentre le nostre mani si toccano e si sfiorano di continuo. Per quanto la strada sia corta, sono stati i 10 minuti più lunghi e belli della mia vita.

-NAJWANTOS- (L' amore non si controlla)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora