Il tuo risveglio fu alquanto rocambolesco, rumoroso e decisamente non convenzionale.
Apristi gli occhi di scatto, sentendo delle grida, infuocate, esattamente al di fuori della roulotte, delle portiere che sbattevano e il suono sordo di uno sparo.Con uno scatto, e il cuore che ti batteva forte nel petto, ti scostasti le coperte di dosso, notando in quel preciso momento che al tuo fianco, o all'interno di casa, non c'era la tua amata coinquilina.
Recuperasti istintivamente una pistola da un cassone del soppalco, anche se Zulema ti aveva categoricamente impedito di anche solo sfiorarle, indirizzandoti a passo svelto verso la porta di ingresso.
Le urla non cessavano, anzi, sembravano sempre più forti ogni secondo che passava.
Riconoscesti indistintamente la voce della mora, e poi un tono femminile ti fece ricordare qualcosa, ma la tua mente non voleva proprio associarvi un volto.Apristi di scatto l'uscio, facendo piuttosto rumore, e puntando l'arma davanti a te, bloccandoti esattamente su un gradino quando il tuo sguardo finì sulle due figure che si stavano avvicinando e che si erano fermate, quasi spaventate, al suono improvviso.
La situazione era alquanto surreale: Zulema, dopo un attimo di esitazione, cominciò a fissarti con un sopracciglio inarcato e il capo leggermente pendente verso destra, i suoi occhi che slittavano ripetutamente dal ferro che avevi in mano al tuo viso, l'espressione quasi scocciata; mentre l'altra donna con le mani in alto...
<< Macarena? >> chiedesti, abbassando la pistola, e guardandola con un cipiglio dubbioso sul viso.
<< (t/N)? >> domandò lei di rimanendo, quando ebbe inquadrato il tuo viso dopo lo spauracchio iniziale.
<< ah, vi conoscete? >> intervenne Zulema, sentendosi leggermente tagliata fuori da quel discorso, e non capendo come fosse possibile che vi foste già viste.
<< la domanda potrebbe essere reciproca, Zahir. >> le dicesti, puntandola con un gesto morbido della mano che impugnava la pistola.
Di tutta risposta, la donna si avvicinò rapida alla tua figura, togliendoti l'arma dalle mani, e notando che non avevi neanche fatto scattare la sicura.
<< ehi! >> la rimbeccasti, guardandola male e dandole una leggera spinta.
<< queste non sono per i bambini. >> ti sfidò l'araba con lo sguardo, dimenticandosi di avere un ospite esattamente a qualche centimetro da lei.
<< dobbiamo litigare proprio ora? >> le domandasti scocciata lasciando correre il palese insulto alla tua giovane età, aprendo le braccia quasi sconfitta dal carattere della donna.
Cominciaste ad osservarvi in cagnesco, quando una risata vi fece girare il capo in direzione della ragazza bionda che era stata in silenzio per tutto il tempo.
<< cazzo, sembrate una di quelle vecchie coppie sposate! >> continuò a scompisciarsi Macarena, sotto il vostro sguardo stralunato e stizzito.
Sbuffasti un mezzo insulto, rientrando nella roulotte senza attendere le altre: eri ancora in pigiama e fuori faceva freddo, per cui cominciasti a ravanare dentro al borsone con i vestiti, estraendo poi un maglione di lana a righe bianche e blu e un jeans nero quasi scolorito, le calze di cotone colorate.
Sentisti i passi appesantiti dagli anfibi di Zulema, anticipare la sua presenza e poi quelli più leggeri di Macarena.
<< vado a farmi una doccia, poi parliamo. - informasti già consapevole di quello che ti avrebbe detto la regina araba - e comincia a fare il caffè, Zulé! >> concludesti quando ti chiudesti la porticina del bagno alle spalle con l'intimo pulito e i pantaloni tra le braccia.
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Domani tornerà Sereno
Fanfiction"Sono solo lacrime È solo scienza e la si può spiegare È solo un po' di acqua con il sale È solo un'occasione per cantare a bassa voce una canzone d'amore Di quelle che ti fanno un male cane Ma che la scienza non ti può spiegare Non c'è niente da ca...