Capitolo 33.

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Inizio flashback

Guardavi ancora il viso di Monica, quando con un gesto rapido le prendesti il braccio vedendola indietreggiare leggermente.

<< cosa cazzo sta succedendo? >> le domandasti, cercando una risposta che neanche lei poteva conoscere, notando anche gli uomini di Diego accorrere all'interno della villa.

Ramala aveva un telefono in mano, e stava sbraitando contro qualcuno dall'altra parte della cornetta, fino a che non portò il ricevitore davanti al viso, lasciandosi scappare un'espressione di sorpresa.
Lo stavi osservando già da un po', e quel comportamento ti risultava estremamente sospetto: che avesse intuito qualcosa, era palese, dovevi solo capire come avesse fatto.

Con ancora la mano ancorata al braccio della donna, per non farla scappare, cominciasti a guardarti in torno ma non notasti nulla di strano.
Gli invitati sembravano tranquilli, anche se erano stati sicuramente allarmati da Victor, e i bambini non scorrazzavano più tra le balze dei vestiti eleganti delle signore ospiti al ricevimento.

<< (t/N)... >> ti chiamò Monica, forse ancora intenta a volersi scusare con te, che sembravi l'unica ad avere ancora i nervi saldi, e con la quale si poteva discutere civilmente.

<< ora no. Ne parleremo quando saremo al sicuro. >> la interrompesti lanciandole un'occhiata di sfuggita, ora concentrata ad annotare nella tua mente il comportamento strano del narcotrafficante.

Alzasti un sopracciglio, notando la sua espressione sconvolta, sembrava balbettare al telefono e il suo incarnato era diventato cadaverico tutto all'improvviso: si muoveva, cercando una soluzione che sembrava non trovare.
Ad un certo punto annuì, rapidamente, e concluse la chiamata, facendo passare gli occhi su ogni invitato fino a che non incontrò lo sguardo di Monica e successivamente anche il tuo.

Lasciasti la presa sul braccio della donna, indietreggiando di qualche passo quando notasti che l'uomo si stava avvicinando a passo spedito, veloce, quasi spaventato.
Non sapevi cosa stava succedendo, ma potevi scommetterci il culo che in qualche modo, tutto quello che stava accadendo era per merito (o colpa...?) di Zulema.

Sperasti solo che il piano non fosse saltato definitivamente.

<< ragazze, mi scuso per l'interruzione, ma vorrei che seguiste anche voi le indicazioni che sto per dare agli ospiti... - cominciò con voce graffiata, puntando stranamente l'attenzione principalmente su di te, facendoti stranire e mordere l'interno guancia - è per la vostra incolumità. >>

Monica annuì dopo qualche secondo, guardandoti di sfuggita mentre seguivate il narco tra la folla, lasciando poi che salisse da solo sul palchetto dove prima tu e la Ramala avevate intrattenuto gli ospiti.

<< ho un brutto presentimento. >> ti sussurrò quest'ultima, continuando a guardare di fronte a se, per poi sorridere a Victor che stava premendo sul microfono per dare un annuncio.

Brutto presentimento...

Già, era dall'inizio del ricevimento che avevi un brutto presentimento, e ora che sembrava tutto così reale, ti doleva quasi lo stomaco.

Non sapere cosa stava succedendo, soprattutto dentro alla villa ti stava mandando fuori di testa: odiavi l'ignoto, odiavi completamente essere all'oscuro di qualcosa, non avere il controllo delle variabili e della probabilità.

E quella era una cazzo di variabile che non avevi minimamente preso in considerazione.
Perché non era da prendere in considerazione.

Guardando l'orologio da polso, ti accorgesti solo in quel momento dell'orario.
15 minuti erano decisamente passati, anche di più e a quell'ora, vi sareste dovute trovate in un punto specifico dietro la villa per andarvene per sempre con 20 milioni di euro, e finalmente godervi la vostra libertà da persone ricche.

Domani tornerà SerenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora