Una volta vestita con una delle sue magliette e un paio di jeans, con una sigaretta accesa tra le labbra e i capelli raccolti da un elastico, raggiungesti la camera di Goya e Triana, dove nascondevano la sposa.
<< si può? >> domandasti, senza neanche attendere risposta e aprendo la porta, salutandole poi con una mano, aspirando un tiro dalla paglia.
<< bambina, che cazz- >> cominciò la gordi, vedendo il tuo sguardo preoccupato e sconfitto, mentre ti sedevi a peso morto sul divanetto della stanza, sbuffando il fumo verso l'alto e non preoccupandoti minimamente se potesse dare fastidio a qualcuno.
<< non volevo rimanere da sola, Zulema sta andando da Ramala. >> le informasti, interrompendola, incrociando le gambe e poggiando i gomiti su di esse, lasciando che la testa ciondolasse in avanti, mentre ti stiracchiavi il collo indolenzito.
<< da mio padre? >> ti domandò Kati, improvvisamente rianimata, solo nel sentire quel nome così familiare, forse sentendosi in qualche modo già libera.
<< si, certo... Da quanto ho capito vuole negoziare: Zulema non me l'ha detto con certezza, ma penso che abbia anche Macarena in ostaggio. >> continuasti, guardando di sottecchi sia Goya che Triana che sembravano sconvolte, per poi passarli sulla sposa, che si era seduta sul materasso con le mani sul ventre.
<< un'ora al massimo e torna. >> scoccasti infine, dopo un lunghissimo minuto di silenzio, cercando di calmare gli animi di tutte, sentendo la pressione di tutta la terra sulle tue spalle, il futuro delle tue compagne di rapina sulla schiena, anche se non era tua responsabilità.
Passasti la successiva ora a fumare, ti facevano quasi male i polmoni, e il primo pacchetto di sigarette era terminato.
Ti apprestasti ad aprire il secondo, quando Goya, con un movimento aggressivo, te lo prese per lanciarlo lontano, dall'altra parte della stanza.<< ehi! >> urlasti, aprendo le braccia e guardandola torva, non capendo minimamente il gesto, dato che non stavi facendo male a nessuno, se non a te stessa.
<< non ti sembra di stare esagerando? Questa stanza sta diventando una puta ciminiera! >> ti rimproverò lei sedendosi accanto a te per cercare di starti più vicina possibile, anche mentalmente.
<< dovresti darti una calmata. >> continuò, guardandoti in viso, e scuotendo il capo.
<< le sigarette mi stavano calmando infatti. >> le rispondesti quasi ringhiando, guardando ancora una volta, quasi con ossessione, l'orologio da parete che segnava le 10:18 del mattino.
Quasi venti minuti di ritardo.
Venti minuti in cui stavi impazzendo e perdendo le staffe.Goya si alzò dal divano sbuffando una sonora bestemmia, affiancandosi alla finestra e scostando le tende.
<< ci sta mettendo troppo. >> sussurrò, non troppo a bassa voce per non farsi sentire, soprattutto da te, che le eri praticamente seduta affianco.
<< non tornerà! - si intromise Triana, che da qualche minuto stava girovagando in mezzo alla stanza, con lo sguardo basso e le mani sui fianchi. - e se l'hanno ammazzata? >>
<< Triana! >> la fermasti, alzandoti dal divano, per affrontarla, perché no, no no no, non poteva essere morta, non potevano averla fatta fuori.
Andiamo! Stiamo parlando di Zulema, non di una qualsiasi.
<< piantala (t/N)! Te lo chiedo per favore, smettila: non abbiamo un fottuto piano B. Cosa facciamo? "Si salvi chi può"? >> ti domandò infuriata, sentendosi presa per il culo sia dalla regina araba, sia da te, che nonostante tutto, nonostante tutte quelle incertezze e stranezze della mora, la difendevi a spada tratta.
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Domani tornerà Sereno
Fanfiction"Sono solo lacrime È solo scienza e la si può spiegare È solo un po' di acqua con il sale È solo un'occasione per cantare a bassa voce una canzone d'amore Di quelle che ti fanno un male cane Ma che la scienza non ti può spiegare Non c'è niente da ca...