Capitolo 22.

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<< Maca! La vuoi piantare, per favore? >> domandasti esasperata, aprendo le braccia teatralmente e girandoti nella sua direzione.

Click.

<< Mi prendi per il culo? - gridasti, fulminandola con lo sguardo, decidendo di interrompere definitivamente quei continui scatti fotografici, rivolti solamente verso di te - te la spacco quella polaroid se non la finisci! >> concludesti con tono sgarbato, allungando qualche passo verso la bionda, che capendo l'antifona abbassò la macchina fotografica istantanea, sviando il tuo sguardo.

<< ma sei così carina... >> sussurrò infatti lei, come a difendersi, facendoti roteare gli occhi verso l'alto.

<< non voglio essere fotografata, ti ho concesso non so quante volte l'onore di farlo. Ma ora, stop, fine, basta! >> la rimproverasti scuotendo il capo e uscendo dalla carovana per fumarti una sigaretta.

Avevi perso davvero il conto di quante volte Macarena ti aveva ritratta nell'obiettivo della camera, sorridendo sempre soddisfatta e trionfante quando riusciva ad immortalarti in un momento, come definiva lei, poetico: insomma, amava fotografarti quando eri sovrappensiero, oppure quando ti fermavi a guardare l'orizzonte, con un drum in mano e il tramonto come sfondo.

Ecco, quelle erano le sue preferite.

Le avevi permesso quella libertà anche durante i festeggiamenti del giorno del suo compleanno, il 28 Dicembre, reduce dall'ennesima mezza litigata con Zulema a causa della sua improvvisa gelosia, che non avrebbe mai ammesso.

Flashback.
<< quindi, cosa facciamo per il compleanno di Maca? >> domandasti alla tua regina araba, stiracchiandoti e alzandoti dal letto, avendo adocchiato il calendario e notato da qualche giorno a quella parte, un cerchietto rosso sul giorno 28 con scritto "compleanno Maca :)".

<< nulla, perché? >> ti rispose Zulema quasi ringhiando, alzando un sopracciglio, e osservandoti leggermente stralunata.

<< perché è il suo compleanno, come ho detto. >> ripetesti, indicando la carta dell'almanacco con un dito, alzando le spalle e fissandola negli occhi.

<< e questo dovrebbe interessarmi? - continuò per la sua strada, la mora, puntando anche lei, le sue iridi con le tue. - le ho già comprato una macchina fotografica a Natale, e fidati, che me ne sto pentendo amaramente, quindi: no. Non faremo nulla. >>

<< non la stavo mettendo sul piano del regalo, ma almeno una torta! >> ribattesti, accendendoti una sigaretta e aprendo la finestrella per far circolare l'aria e non impuzzire il van.

Stavi già presagendo cosa sarebbe successo: Zulema era nervosa da una settimana circa, pensavi che fosse per il Natale, e per questo avevi lasciato correre, ma ora che la festività era passata, non capivi cosa avesse.

<< perché vuoi festeggiare il suo compleanno? >> chiese ancora l'araba, alzando leggermente il tono della voce.

<< non lo so, perché forse è mia amica? >> le rispondesti usando lo stesso tono, senza abbassare lo sguardo neanche per un secondo.

Non avevi paura di lei, avevi imparato a non averne più già da qualche anno.

<< lei non è tua amica, non è niente! Tra quattro mesi, non vi ricorderete neanche più il vostro rispettivo nome! >> continuò Zulema, presa dall'impeto, alzandosi dalla sedia dove stava leggendo.

<< sono passati cinque anni, ma il tuo nome me lo ricordo benissimo, anzi, ti dirò di più: me lo ricordavo anche quando non sapevo che fine avevi fatto, anche quando mi hai spezzato il cuore. Quindi, te lo chiedo per favore, smettila di fare la gelosa di questo cazzo, ti ho detto che ti amo, dovrebbe bastarti. >> scoccasti questa freccia avvelenata, forse esagerando con le parole, dritta nella mente di Zulema, lasciandola lì immobile.

Domani tornerà SerenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora