CAP 38 - IL MINISTRO MENTE

848 33 4
                                    

Draco pov 

"Mente? Cosa significa che il Ministro della Magia, mente?" -Non capisco signor Preside,cosa vorrebbe dire?- gli chiesi confuso -vedi Draco, secondo alcune mie fonti attendibili, il Ministro Caramel, lo stesse facendo per un giro di interessi e no perché veramente gli importa di ritrovare la signorina Richards- disse il preside, alzandosi dalla sedia per girovagare nella stanza -dato che sta per scadere la carica di Ministro, per lui ritrovare una studentessa e riportarla a casa sana e salva, gli garantirebbe la ricandidatura assicurata- aggiunse -cosa possiamo fare?- chiesi sbigottito -portare pazienza, queste "mie conoscenze" si stanno già muovendo per trovare la ragazza- mi disse rassicurante -mi scusi Silente, ma cosa stanno facendo di preciso?- chiesi -stanno indagando, prima di tutto sulla famiglia Higgs, grandi sostenitori nel signore oscuro e poi, cercano una pista-  mi rispose -preside le volevo dire che Terrence ha ricevuto lezioni private dal professor Lumacorno quest'estate- gli suggerì -interessante Draco, allora ci converrebbe fare una chiacchierata con il professor Lumacorno, per scoprire qualcosa in più- mi rispose.


Clary pov

-non ho nessunissima ragione di restare qui!- gli dissi mentre Terrence era sull'uscio della porta della mia stanza -mia cara Clary, non hai scelta. Se vuoi salvare la vita dei tuoi cari sarai costretta a restare qui!-  disse ridacchiando, mi alzai dal letto e a passo pesante mi diressi verso di lui e puntandogli il dito contro dissi -se credi che mi possa innamorare di te, ti sbagli!- lui scoppió in una sonora risata e se ne andó chiudendo la porta dietro di se con un incantesimo di sicurezza, accorsi alla porta e con tanta violenza ci battei contro urlando -LASCIAMI ANDARE HIGGS! MI HAI SENTITA? APRI SUBITO QUESTA PORTA!- poi crollai a terra esausta disperata. Dovevo trovare il modo di andar via e implorare Terrence di lasciami andare sarebbe stata una causa persa, dovevo riuscire a scoprire dove mi trovavo per trovare il modo di andare via da quel posto.

Terrence pov: -tenetela d'occhio! Non dovrebbe dare tanti problemi, io sono nel mio ufficio.


Clary pov

Ebbi come un lampo di genio, vidi la finestra, sapevo che ero in alto, ma forse se fossi riuscita a scorgere qualcosa di familiare sarei riuscita a capire, mi sollevai in tutta fretta e accorsi alla finestra, ma prima di aprirla, lanciai un libro che era poggiato su un mobile da quelle parti, e con tanta grinta lo lanciai, non accadde nulla, così sollevata l'aprí; da lì potetti vedere il mare agitato, il giardino immenso, mi portai la mano alla bocca quando mi accorsi che quel l'insieme di cespugli, ben sistemati, formavano un labirinto e senza la mia bacchetta non ne sarei uscita, dovevo scoprire se Terrence avesse la mia bacchetta e rubarla prima passasse troppo tempo o poteva fare qualcosa a Draco o Astoria o agli altri. Dovevo escogitare un piano, che mi avrebbe dato la libertà, ma i miei pensieri furono interrotti dal bussare alla porta, con uno scatto mi voltai verso di essa, chiusi la finestra e raccolsi il libro da terra -si?- chiesi nel modo più pacata possibile, la porta si aprì e dinanzi a me entrò una di quelle guardie incappucciate -il signorino Higgs, vorrebbe che lo raggiungesse per la colazione, nella sala grande- mi disse in tono composto "non avevo nessuna intenzione di trascorrere del tempo con Terrence, ma forse se avessi accettato, avrei potuto guadagnare la sua fiducia e un piano per fuggire" -bene, digli che fra qualche minuto scendo!- fece un inchino e poi se ne andò. Avrei avuto accesso ad altre aree del castello, se avessi fatto come voleva lui, così mi preparai e poco dopo bussarono alla porta -avanti- dissi, quando la porta si aprì entro una cameriera che portava tra le sue braccia un abito e un piccolo bauletto, posò il bauletto sulla toeletta e l'abito, dalle sfumature rosse, pieno di volant e con una leggera scollatura a cuore disteso sul letto, poi uscendo dalla stanza disse -il signorino Higgs, vorrebbe che le indossasse quel'abito e l'aiutassi a prepararla- acconsentí e così la cameriera chiuse la porta e si diresse verso la vasca per prepararla, una volta pronta sparse dei sali profumati e mi fece immergere, mi lavó e asciugó, acconció i miei capelli e mi fece indossare l'abito, mi truccó e infine, quando finí di prepararmi si congedò. Mi guardai allo specchio che si trovava vicino al grande armadio di legno, indossai delle decollte nere lucide semplici, che mi aveva portato e poi apri la porta, dove mi aspettavano le guardie per scortarmi da lui.

COME FRATELLI (Draco Malfoy) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora