CAP 43 - VECCHI RICORDI E PIANI DI FUGA

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Non avevo chiuso occhio tutta la notte, il pensiero dei miei genitori, che erano in quelle condizioni, non sopportavo l'idea che Terrence era riuscito ad arrivare così a tanto, mi alzai rapidamente dal letto e mi preparai senza aspettare la cameriera, indossai i miei jeans preferiti, degli stivaletti marroni, una maglia semplice avvitata nera e sopra una camicia a quadri in pail, poi mi guardai allo specchio e vidi i miei occhi gonfi, cercai di darmi una sistemata, faci una coda alta.
Saranno circa le cinque e mezzo, fuori è ancora buio, prendo la mia borsa con lo specchio e qualche libro che avevo preso dalla biblioteca; cerco di aprire lentamente la porta della mia camera e mi affaccio, non c'era nessuno, il corridoio era libero, cercai di non fare rumore, non appena uscì da lì improvvisamente mi riparati rapidamente dietro il muro o mi avrebbero scoperto le guardie che passarono di lì, passai per corridoi e scale facendo molta attenzione e da dietro una colonna vidi in lontananza l'ufficio di Terrence, avrei dovuto provare a cercare lì dentro e vedere se c'era la mia bacchetta, ma come avrei potuto fare se c'erano le guardie li fuori.

Ebbi un lampo di genio, mi avviai a passo svelto verso di loro e attirati la loro attenzione
-Terrence vi sta aspettando fuori, fareste meglio ad andare se non volete morire!- dissi cercando di convincerli, non so se avrebbe funzionato, ma avevano paura di Terrence e se fosse stato vero o no, non avrebbero voluto rischiare la pelle, così convinti se ne andarono e lasciarono il posto di guardia libero, aprì la porta e lo studio era vuoto, li chiusi subito dopo appena entrata.
Guardai con circospetto la stanza, un po rudimentale alle pareti c'erano molti scaffali pieni di vecchi libri, al centro della stanza una grande scrivania e dietro di essa una vetrinetta con alcuni cofanetti in legno, fotografia della famiglia di Terrence e poi una attirò la mia attenzione in una foto c'erano due bambini, molto piccoli, direi all'incirca tre/quattro anni, un biondo platino, che assomigliava tantissimo a Draco e al suo fianco un ragazzino, minuto con i capelli biondo scuri, con un po di lentiggini, occhi verdi e in mano una pluffa, che si usava nel Quidditch, aprì la vetrinetta e la presi, la tolsi dalla vernice, per vedere qualche descrizione, dietro trovai

"Edimburgo - 1998: Allenamenti di Quidditch - La Tenuta Estiva Higgs"
Terrence Higgs & Draco Malfoy

non potevo crederci, sapevo che si conoscevano già da piccoli Draco e Terrence ma non pensavo che fossero amici di infanzia, poi decido di mettere apposto la cornice dietro le altre per non farla vedere e di infilare la foto nella borsa, chiusi delicatamente la vetrina, non avevo molto tempo e sarebbero potuti ritornare prima che avessi finito, cerco nei vari cassetti, mi fermai e osservai con attenzione ogni mobile, ogni oggetto in quella stanza "se fossi una bacchetta dove la nascondere?" pensai ad alta voce, poi lo notai, osservai con attenzione la libreria e notai che dei volumi numerati non erano in ordine, pensai in un primo momento che non fosse nulla di che, sarebbe stata una distrazione, però volli provare e mi avvicinai a quella libreria, spostai il primo libro, poi provai con il secondo, continuai così fino a quando non arrivai all'ultimo, ma mi si gelo il sangue, senti le voci fuori al corridoio e riconobbi anche quella di Terrence -SIETE DEGLI  COMPETENTI, VI HO DETTO MILLE VOLTE CHE NON DOVETE LASCIARE QUESTA STANZA SENZA IL MIO PERMESSO! -  senti urlare, poi improvvisamente urla di dolore e una forte botta, spaventata mi guardai intorno ma non sapevo dove nascondermi, così decisi di prendere un libro a caso dalla libreria e utilizzarlo come scusa, ma Terrence non era così stupido, mi avrebbe scoperto, così mi sedetti sulla scrivania, mi sciolsi i capelli e mi sistemai -ciao Terrence!-gli dissi in tono ammiccante -cosa ci fai qui?- mi chiese stizzito -mi annoiavo e volevo venirti a trovare!- dissi -chissà come mai non ti credo?! - lui mi disse, così scesi dalla scrivania e mi avvicinai a lui con passo seducente -vorresti una prova?- gli dico provocando, lui eccitato mi sbattee contro la porta con una delle mani mi strinse il mento e lo avvicinò a sé, ghigno maliziosamente poi mi guardo negli occhi, vidi la sua pupilla dilatarsi e poi restringersi, era ad una vicinanza impressionante e l'agitazione che non  mi credesse era molta, così cercando di non destare sospetti -che c'è Terrence? Ti eccito?- gli dissi provocandolo con un ghigno malizioso sul volto, lui si allontanò e si limitò a osservarmi-bhe se non mi credi allora me ne vado, ero venuta qui solo per parlare con te- gli dissi con finto offesa -cosa ti ha fatto cambiare idea? - mi chiese lui andando verso il vassoio di alcolici versandosi in un bicchiere del whiskey incendiario per sé e per me, prese i due bicchieri e ne diede uno a me -io non credo che tu sia una persona cattiva e inoltre non credo che la foto dei miei genitori sia vera, non mi avresti mai ferita- dissi mostrando sicurezza, sorrise come per dimostrare che avevo ragione, ma la paura che mi sbagliassi mi attanagliava -sai Clary, sapevo che non sarebbe stato facile imbrogliarti- mi disse con un ghigno sul volto -ovviamente non potevo mai far del male ai tuoi genitori, ma volevo vedere fino a dove saresti arrivata e a quanto pare ti ha portato qui da me. I tuoi genitori sono al sicuro, se te lo stai chiedendo e la foto era una disillusione, fatta con un incantesimo. Ma ancora non mi spiego perché sei qui, ieri sera dicevi chiaramente che mi volevi morto, quindi sinceramente-
disse alzandosi dalla sedia dove era seduto, posò il suo bicchiere sul bordo della scrivania e si avvicinò a me -perché sei qui? E non ci credo alla storia che credi che io non sia una persona cattiva, perché credimi piccola lo sono eccome- aggiunse con tono malefico, lo guardai e nella mia testa pensai che ero spacciata, poi di colpo -ovvio che ti volevo morto, io ho creduto che avevi ferito la mia famiglia, se sono qui e perché ho capito che era un falso e la foto non era vera, ma se non mi vuoi credere allora me ne vado, ci vediamo a colazione Terrence!- dissi con tono aspro, poi mi voltai aspettando una sua reazione, stavo per aprire la porta quando lui mi abbracciò da dietro e mi sussurrò all'orecchio -va bene ti credo, ma penso che debba darmi qualcosa in cambio non credi?- mi voltai incuriosita ma nella mia testa eri soddisfatta di aver ottenuto la sua fiducia, cosi da poter avere la mia via di fuga, lo guardai con una finta espressione seccata, incrociai le braccia al petto e dissi -cosa vuoi Terrence? - lui mi guardò e poi abbasso lo sguardo verso le mie labbra e di nuovo ai miei occhi -non lo otterrai così facilmente- gli sussurai all'orecchio per stuzzicarlo, senti quella sensazione di eccitazione nei suoi confronti e pensai "ce l'ho in pugno!". Poi lo lasciai lì e me ne andai, soddisfatta che il mio piano stesse funzionando.









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Secondo voi Clary avrà fatto bene ad agire in quel modo e sopratutto, Terrence ci è cascato?

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