"Cavolo è già mattina..." sospirò Andrea,dopo aver sentito il suono della sveglia perforarle le orecchie. Non aveva dormito , gli incubi erano ritornati, e non sapeva neanche perché. Si alzò svogliata e ancora assonnata dal letto. Odiava svegliarsi nel bel mezzo della notte, tutta sudata, con il cuore che le batteva forte. Ma prima di tutto odiava gli incubi che avevano iniziato di nuovo a perseguitarla. Decise di fare una doccia e vestirsi prima di scendere al piano di sotto.
"Buongiorno" sussurrò quando arrivò in cucina. Stramente erano già tutti lì, di solito i bambini erano gli ultimi, invece stavano già bevendo il latte. Diede un bacio sulla testa a Diana e Diego , poggiò una mano sulla spalla di Roberto che le sorrise.
"Che stai cucinando di buono?" Chiese a Maria, che armeggiava con una padella.
"Sto facendo le uova." Le rivolse un'occhiata."Sono tornati vero?" Chiese ad un tratto. Andrea rimase spiazzata.
"Si" sussurrò.
"Mi dispiace tanto piccolina" Cercò di consolarla."È così strano però, non li hai avuti per paeecchio tempo."
"Non fa niente , ora togli le uova dal fuoco, o si bruceranno." La riprese la ragazza. Maria abbassò gli occhi sulla padella, e la tolse immediatamente dal fornello.
Andrea prese posto a tavola, accanto Diego.
Se non fosse stato per il chiacchiericcio di Diana, avrebbero passato la colazione in silenzio.
I bambini e Andrea si alzarono e andarono a finire di prepararsi per la scuola. Li avrebbe accompagnati lei, fortunatamente andavano nello stesso istituto.
Ormai Andrea e Diego stavano aspettando Diana da più di un quarto d'ora, quella bambina era leggermente vanitosa e non voleva mai avere un capello fuoriposto. Quando scese, il piccolo sbuffò rumorosamente e riprese la sorella.
"Per colpa tua dobbiamo fare sempre tardi."si lamentò ancora.
"Se volete prendiamo la mia macchina." Propose Andrea, non le sarebbe dispiaciuto guidare un pò.
"No, no è così bella giornata, andiamo a piedi." Controbattè Diana, e tirò fuori il labbro assumendo la sua famosa espressione da cucciolo bastonato, o da Bambi come la chiamava Andrea.
"Smettila Bambi, se dobbiamo camminare ci dobbiamo dare una mossa."
Prima di uscire di casa, Andrea pregò tutte le divinità possibile per non incontrare Logan, non gli doveva nessun appuntamento. Ma evidentemente nessuno ascoltò le sue preghiere. Logan era proprio dall'altro lato della strada mentre chiudeva il portone dietro di sé.
Diana gli corse incontro, così gli altri due non potettero far altro che seguirla.
La bambina lo abbracciò prima di salutarlo. Logan si irrigidì , ma poi, quando riconobbe la voce di Diana , si rilassó , e questo Andrea lo notò.
"Ciao piccolina" la salutò anche lei prendendola in braccio.
"Ciao anche a te Andrea" E le fece l'occhiolino" e Diego"
"Volete un passaggio per andare a scuola?" Chiese d'un tratto, la ragazza stava per rispondere di no, ma fu anticipata da Diana.
"Certo, grazie Logan" disse entusiasta.
"Ma avevi detto che.."Cercò di dire Diego, ma la sorella gli intimò con lo sguardo di stare zitto.
"Allora andiamo, salite tutti in macchina." Battè le mani Logan per incitarli.
"E Clary? Non viene a scuola?" Chiese Rea.
"No, non si sente ancora molto bene, però ieri sera a gradito molto la cena, e anche io" sulla sua faccia da schiaffi spuntò un ghigno.
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Black#Wattys2015
Teen FictionIl nero rappresenta il limite assoluto oltre il quale non c'è più nulla. È il "no" contrapposto al "si" . Il nero è la fine. Il nero quindi esprime negazione per la vita futura con conseguente rifiuto a lottare, negazione per la realtà in cui si viv...