Capitolo 47

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Dopo questo capitolo, ci sarà l'epilogo...Sono triste :'(
E poi devo cercare una copertina per Red (ops ..spoiler del seguito)

Gli addobbi di Natale cominciavano a riempire casa Gray.
Clary si disperava portandosi le mani tra i capelli nel vedere che le palline, anche quelle di vetro, volavano da una parte all'altra del salotto ed era solo per miracolo se non ce n'era nemmeno una rotta.
"Smettela di lanciarle per l'amor del cielo, sono fragili !" Urlò.
"Non preoccuparti, saranno degli irresponsabili, ma non romperanno niente" la rassicurò Deborah. Ma il rumore che seguì la contradisse.
"Come non detto" Borbottò Clary mentre andava a prendere paletta e scopa per pulire.
"Ops,mi dispiace " disse mortificato Felix, grattandosi nervosamente la nuca" In mia difesa posso dire che non era così bella, non è una gran perdita"
"Felix sarebbe meglio se tu non parlassi"lo riprese Andrea"Quando Clary è arrabbiata , è opportuno lasciarla stare"
"È una furia rossa in miniatura"
"Guarda che ti ho sentito" gli urlò di rimando la diretta interessata dall'altra stanza.
"Non capisco perché se la prenda tanto" disse tra sé e sé Felix.
"Non preoccuparti, non è ciò che hai fatto il problema" lo rassicurò Andrea poggiandogli una mano sulla spalla"ci parlo io".
Andrea si diresse in cucina, osservò Clary mentre si muoveva avanti e indietro per la stanza.
"Clary chiamalo"
"Non posso" disse lei" ci sono tutti, non voglio che sentano"
"Io e i ragazzi andiamo all'ospedale così possiamo lasciare i regali lì. I bambini saranno sorpresi di vederli già appena svegli. Con mia nonna andavamo sempre la mattina, quest'anno voglio fare una cosa diversa"le spiegò" invece ora vado a chiedere alle ragazze se possono cucinare per la cena di questa sera, ho sentito che Deborah è un ottima cuoca"
"Grazie" rispose solamente, sorridendole.
"Forza va in camera mia e chiama Luke, però poi raggiungi Deborah e Annabell, o si insospettiranno" le raccomandò.
"Si ora vado"
"Ragazzi devo chiedervi una cosa" li richiamò Andrea, dopo essere ritornata da loro in salotto.
"Dicci tutto bambolina " rispose Logan sorridendole.
"Odio quando mi chiami così" sbuffò la ragazza" comunque volevo chiedervi se vi vá di venire con me in ospedale a lasciare i regali"
"Ma i bambini non se ne accorgeranno?" Le domandò Max.
"No, a quest'ora sono tutti nelle loro rispettive camere, non si accorgeranno di nulla. Dobbiamo solo affidare i regali alle infermiere, che durante la notte li metteranno sotto l'albero che si trova nella stanza dei giochi" spiegò Andrea.
"E noi come possiamo aiutarti?" Prese la parola Annabell.
"Potreste preparare la cena, il frigo è super pieno"
"Certo, è un ottima idea" Concordò Deborah battendo le mani" ci mettiamo subito a lavoro"
"Bene, è tutto deciso! Dobbiamo sbrigarci" incitò quelli che poteva considerare nuovi amici.
Mentre si dirigevano verso l'ospedale, Andrea spiegò nei dettagli a Logan, a Max e a Felix, ciò che avrebbero dovuto fare.
"Allora i regali sono molti, quindi entreremo tutti, seguitemi e non parlate. Non dobbiamo fare molto rumore" disse mentre nascondeva i capelli in un berretto.
"Perché ti stai mettendo quel coso?" Le chiese quasi schifato Maxime.
"È solo un cappello nero, non capisco perchè ti faccia così ribrezzo. E poi se sfortunatamente incontrassimo dei bambini, loro mi riconoscerebbero"
"Il tuo ragionamento non fa una piega, i tuoi meravigliosi capelli non passono di certo inosservati" Commentò Maxime mentre si massaggiava il mento" ma quel berretto rimane orribile".
Andrea lo guardó storto, per poi fermare la macchina nel parcheggio dell'ospedale.
"Prendete tre buste ciascuno, e non fatele cadere" si raccomandò la bionda.
"Non saranno un pò pesanti per te? E poi come hai fatto a portare tutte queste buste quando hai comprato i regali?" Le domandò curioso Logan.
"Un impiegato di Hamleys mi ha aiutato, è stato molto gentile e carino" gli rispose"Gli ho dato un compenso per il suo aiuto"
"Di certo oltre a dei soldi, si aspettava il tuo numero di telefono" Borbottò infastidito il moro.
"Oh oh Logan è geloso"canticchiarono Max e Felix.
"Non sono geloso" ribattè Logan
"Invece si, tu sei geloso" continuarono i due ragazzi.
"Non fate i bambini, prima finiamo e prima possiamo tornare a casa" li ribeccò Andrea.
"Va bene"
All'inizio filava tutto liscio come l'olio, ma poi Felix inciampò nei suoi stessi piedi, e cadde rovinosamente a terra. Ciò provocò un rumore assordante che rimbombò in tutto il reparto.
"Merda" imprecò a bassa voce Andrea" se uno dei bambini si è svegliato, siamo fottuti".
E ciò che aveva detto , si avverò magicamente: alla fine del corridoio c'era un piccolo bambino che aveva in mano un orsacchiotto quasi più grosso di lui.
"Percy"
"Chi Percy Jackson? " disse ironico Felix.
"Non dire stupidaggini, il bambino si chiama Percy, è cieco fin dalla nascita
" sussurrò Andrea"ma ha un olfatto e un udito micidiali. Se mi avvicinassi, riconoscerebbe il mio odore"
"Stai cercando di dirmi che è una specie di cane da caccia?" Le chiese Felix.
"Non prenderlo in giro, è un bambino" sibilò tra i denti stretti Logan.
"Hai ragione, sono un insensibile" si scusò prontamente.
"Allora cosa facciamo?" Chiese Max.
"Andate voi , ma non fate casini" suggerì Andrea.
I ragazzi si incamminarono lentamente verso il bambino, consapevoli che avrebbe sentito la loro presenza. Ma Logan aveva una scusa pronta all' evenienza.
"Chi siete?" Domandò il bambino.
"Siamo gli elfi di babbo Natale" rispose Logan cercando di assumere un tono dolce e allegro.
"Siete in anticipo, Babbo Natale lavora di notte" disse il bambino confuso.
"Babbo Natale voleva che voi fosse i primi a ricevere i regali, poiché una sua amica gli ha parlato molto di voi, e gli siete entrati nel cuore" Logan voleva farsi un applauso per l'ingegnosa scusa che aveva utilizzato.
"L'amica di Babbo Natale si chiama Andrea?" Domandò speranzoso.
"Si proprio lei" Confermò il ragazzo.
"Oh, ha parlato anche di me?" Lo sguardo di Logan si addolcì nel sentire la voce così piena di entusiamo e fanciulezza di quel bambino, ma soprattutto era addolorato per ciò che quelle piccole creature pativano. Si sentiva enormemente fortunato.
"Si certo" gli accarezzò i capelli delicatamente" ha detto a Babbo Natale e a noi elfi che sei un bambino speciale e che ti sei comportato sempre bene" si abbassò alla sua altezza" ma ora piccolino noi dobbiamo andare a lasciare i regali alle infermiere" gli disse sinceramente" però tu non devi dire niente ai tuoi amichetti, rovinerai la sorpresa"
"Non dirò niente, lo giuro " promise il bambino.
" Sei un bravo bambino " Logan fu grato che Percy non potesse vedere i suoi occhi lucidi. "
" Allora ciao elfo di Babbo Natale " disse Percy.
"Ciao Percy " sussurrò Logan, ma Percy era già tornato nella sua stanza.
"Come si può essere così crudeli con loro? " Logan sbatté violentemente una mano sul volante.
Dopo l'incontro con il bambino, non aveva più aperto bocca, non aveva rivolto neanche una parola alle infermiere che lo guardavano con sguardo famelico.
"Sono solo dei bambini, sono innocenti" continuò poi con voce tremante. Max e Felix non l'avevano mai visto così.
"Hai ragione, ma noi non possiamo fare niente,tranne che stare accanto a loro e alleviare un pò il loro dolore" disse Andrea poggiando una mano sulla sua.
"Sono d'accordo con Andrea"
Commentò Max" Quando ci vedranno domani mattina, saranno felici"
"Verrete anche voi?" Chiese Andrea, pensa solo che sarebbero rimasti a cena, non pensava che sarebbero andati insieme a lei in ospedale.
"Certo che si, pensavo fosse chiaro" rispose ovvio Max.
"Grazie per quello che state facendo"
"Ma di cosa? È un piacere" rispose sorridendole.
Quando tornarono a casa, era già sera, e vennero avvolti da un buonissimo odore di patate a rosto.
"Credo che il mio stomaco stia ballando la macarena" disse eccitato Felix, per poi precipitarsi in cucina.
Le ragazze avevano apparecchiato egregiamente la tavola.
"È tutto splendido " si complimentò Andrea" e sicuramente anche buonissimo"
"Grazie, abbiamo preparato degli antipasti, arrosto e abbiamo improvvisato un dolce" disse Deborah che indossava un grembiule con dei cupcakes." E abbiamo dato anche da mangiare al tuo meraviglioso gattino "
Continuò.
"Beh credo che sia ora di cenare, o si raffrederá tutto" si intromise Annabell per far accomodare tutti a tavola. Andrea mimò un grazie a Deborah, per poi sedersi vicino a Clary, a cui doveva fare delle domande.
"Allora che ti ha detto Luke?" Bisbigliò, così che nessuno degli altri ragazzi potesse sentire.
"Si è scusato per non essersi fatto sentire , e mi ha detto che sua madre ha avuto un infarto, ma ora è stabile" le rispose Clary mantenendo lo stesso tono di voce dell'amica.
"È una cosa positiva, non devi preoccuparti" la rassicurò Andrea, avendo notato il suo sguardo triste e ansioso.
"Come è andata in ospedale? " domandò Deborah ai diretti interessati.
"Ci siamo fatti scoprire da un bambino perché quel deficiente di Felix è caduto come un sacco di patate"disse Maxime guardando storto il ragazzo con i capelli blu.
"Ehi ehi, non l'ho fatto apposta" cercò di giustificarsi Felix"ma alla fine è andato tutto bene,no?".

Andrea oltre a Clary, aveva accanto anche Logan, che fissava il suo bicchiere con aria insistente.
La ragazza gli poggiò una mano sul ginocchio, Logan si girò verso di lei, e quest'ultima lo guardó, cercando di fargli capire che lei c'era per lui, che lei lo comprendeva. Logan le strinse la mano, poi si alzò e battè il coltello sul suo bicchiere di cristallo"
"Sono famoso per i miei brevi discorsi in queste occasioni, ma oggi voglio cambiare questa tradizione...
Voglio ringraziare Dio per la nostra immensa fortuna. I nostri dolori, i nostri dispiaceri non sono niente in confronto a quelli di quei piccoli bambini ,che domani incontreremo.
Oggi ho conosciuto Percy, un bambino cieco dalla nascita. Mi ha fatto capire che Dio è ingiusto, che la vita è ingiusta. E che tutto può andare in rovina..." prese un lungo respiro, per poi continuare" È un po' terrificante quanto velocemente possa andare tutto in pezzi. A volte... ci vuole una perdita enorme o un incontro in aspettato per farci ricordare a cosa teniamo di più.
Quando il terreno cede e il proprio mondo crolla, forse si ha solo bisogno di avere fede e credere nel sopravvivere insieme a tutto questo. Si ha solo bisogno di reggersi forte, di i non lasciarlsi abbattere, qualsiasi cosa succeda. E io voglio trasmettere questo domani a quei bambini, voglio farli sorridere almeno per un giorno.
E voglio dirvi un ultima cosa: dobbiamo vivere la nostra vita ogni attimo, perché adesso ci siamo,adesso la vita ci sorride, ma tra un po' chi lo sa" concluse così il suo lungo discorso Logan, e poi si risedette.
I suoi amici e sua sorella lo guardarono sconvolti e senza parole.
"Ehi, il gatto di Andrea vi ha morso la lingua?" Domandò in imbarazzo Logan" non credevo che anche le mie parole facessero quest'effetto alla gente, oltre al mio aspetto ovviamente" Cercò di sdrammatizzare.
Annabell iniziò a ridere, seguita a ruota da tutti gli altri, tranne che da Andrea, che si limitava a sorridere.
"Beh, dopo questo momento toccante, e non sto scherzando...Logan sei stato...non so neanche come descriverti" si complimentò sinceramente Clary" Armatevi di forchetta e coltello..."
" e abbuffatevi!" continuò per lei Annabell, ridendo.
Deborah iniziò a passare piatti stracolmi di leccornie.
"Io ho preparato l'insalata" disse orgogliosemente Clary mentre si batteva una mano sul petto .
"Allora non la mangiate, potrebbe essere tossica" Commentò Logan.
Felix rimase con la forchetta a mezz'aria, e con la bocca aperta, in cui si intravedeva l'insalata.
"Sto scherzando"si affrettò a dire Logan, così che Felix tornasse a mangiare tranquillo.
C'era davvero qualcosa di speciale in quell'unione di persone. Casa Gray non aveva mai visto una Vigilia di Natale così allegra.
Andrea si guardò attorno e vide Felix che mangiava come se non ci fosse un domani, Annabell che aveva messo due grissini nel naso e li stava mostrando a Deborah e a Clary, che naturalmente ridevano . Poi c'era Maxime che cercava in tutti i modi di attirare la sua attenzione e di flirtare con lei, anche facendole il piedino. E infine Logan che riservava occhiatacce al francese.
Andrea si stava divertendo e aveva capito che quelle persone erano diventate la sua famiglia.

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