Andrea non prestò attenzione a ciò che il professore di scienze stava dicendo, era troppo impegnata a pensare a ciò che le aveva detto Logan.
"Le barriere che hai non servono a niente.
I confini non tengono fuori gli altri, servono solo a soffocarti. La vita è un problema e noi siamo fatti così...Quindi puoi sprecare la tua vita a tracciare confini. Oppure puoi decidere di vivere superandoli"
Avrebbe dovuto veramente abbassare le sue difese? Aveva messo anni per renderle forti , inattaccabili, ed ora uno stupido ventenne munito di cannoni stava cercando di buttarle giù.
Avrebbe dovuto arrendersi e farlo entrare? Pensandoci non aveva niente da perdere...o forse si?
"Gray per caso è nel mondo dei sogni?" le chiese scocciato il professore. Andrea girò il viso, che fino al quel momento era volto verso la finestra.
"Io non stavo sognando professore" Andrea non nascoste il sarcasmo che celava quella frase.
"Siamo in vena di scherzare a quanto vedo" ribattè lui con lo stesso tono.
"Non stavo sognando signore" marcò l'ultima parola quasi con disprezzo"stavo deliberatamente ignorando la sua spiegazione" aggiunse poi. Il resto della classe assistiva ammulito allo scontro che si stava verificando, Andrea non aveva mai risposto male a nessun professore, e nessuno dei ragazzi capiva questo cambio repentino.
"Come si permette?" Ruggì l'uomo" Ha fatto un considerabile numero di assenze in questo periodo e ha il coraggio di rivolgersi a me in questa maniera?!?" sbatté violentemente una mano sulla cattedra.
"Il mio numero di assenze non ha mai influito sul mio rendimento scolastico" assotigliò i suoi occhi viola coperti ancora dagli occhi finti" e mi creda neanche le sue spiegazioni insulse influiscono" Andrea aveva vinto lo scontro, e questo si poté notare anche dal viso del suo avversario, che aveva assunto tutte le tonalità possibili del rosso.
"Esci fuori!!! Subito!" Il suo tono di voce era dannatamente alto, e questo infastidì la ragazza.
"È meglio che si calmi, non vorrà rimetterci le penne" disse in modo strafottente Andrea per poi uscire dall'aula.
Mentre camminava per i corridoi intravide davanti a sé un ragazzo dai capelli castano chiaro, lo riconobbe subito, era Michael.
"Michael " il ragazzo sobbalzò dallo spavento, e si girò vero di lei...con delle patatine in bocca e un sacchetto in mano.
"Ciao Andrea" la salutò ovviamente con la bocca piena.
Andrea si trattenne per non scoppiare a ridergli in faccia, era buffissimo. Aveva le labbra sporche di briciole. Andrea con le dita gliele tolse, ma non c'era niente di romantico in quel gesto, era più materno;nonostante ciò il ragazzo arrossí.
"Grazie...comunque non dovresti avere lezione?"
"Si, ma mi sono fatta cacciare via dalla classe" rispose con noncuranza.
"Non ti andava più di stare lì ?" Andrea annuì.
"Voi venire in cortile con me?"gli chiese lei.
"Va bene" si incamminarono verso l'uscita.
"È da tanto che non ti vedo in giro" notò la ragazza, era da Halloween che non si parlavano o semplicemente incontravano.
"Sono stato fuori città questi giorni, sono stato a Parigi" le spiegò lui mentre si sedeva accanto sull'erba. Faceva freddo, ma era sopportabile, o almeno a loro due non dava fastidio.
"Hai portato la tua fidanzata a fare una gita romantica?" Scherzó Andrea.
"No, sono andato a trovare le mie sorelle...non ho una fidanzata"
"Davvero non hai una ragazza?" Continuò lei, Michael era davvero carino e dolce, le sembrava impossibile che non fosse fidanzato.
"No..." sussurrò " anche se sembrerà strano io sto ancora aspettando la persona giusta, l'anima gemella..."
"Non hai mai avuto una fidanzata?" Chiese ancora.
"No" le sue guancie iniziarono a colorarsi di un rosa acceso.
"Hai ma ba...."Andrea venne interrotta dalla risposta secca di Michael.
"No" iniziò a torturarsi le mani"non ho mai baciato nessuno"Andrea ne rimase scioccata, non aveva mai conosciuto un diciannovenne che non aveva mai baciato una ragazza.
"Ora vorrai ridere di me" disse Michael mentre si nascondeva il viso dalle mani.
"Non potrei mai...tu sei così puro" Michael tolse le mani e la guardò negli occhi.
"Anche tu" Michael era troppo ingenuo.
"Ti sbagli" sul volto di Andrea spuntò un sorriso amaro"Io ho perso la mia purezza tanto tempo fa" voleva essere sincera con lui,era l'unico ragazzo che gli aveva ispirato fiducia sin dall'inizio. All'improvviso suonò la campanella, e Michael accompagnò Andrea in classe.
"Possiamo continuare a parlare quando finiscono le lezioni?" Le chiese timidamente davanti all'aula.
"Certo ci vediamo all'uscita" Michael sorrise e mentre si incamminava per il corridoio la salutò con la mano.
A mensa Andrea non riuscì a pranzare con Clary, l'ha incontrò solo all"uscita.
"Voglio dire a Logan di me e di Luke oggi pomeriggio" Affermò convinta Clary buttando violentemente la sua bottiglietta d'acqua nello zaino"ma non so dove, a casa nostra farebbe sicuramente scenate" sbuffò.
"Potreste venire a casa mia , è um terreno neutrale, però non voglio spargimenti di sangue" le puntò il dito contro.
"È un ottima idea" Battè le mani contenta"Ma precisamente come facciamo? "
"Dovreste venire prima voi e poi posso chiamare Logan"
"Si, è un piano perfetto...verso che ora possiamo venire? Sai non vorrei disturbare Maria e i bambini"
"Credo che per le sette , vada bene" si alzò dalla sedia per uscire dalla mensa" Comunque non posso tornare a casa con te ho un impegno" rimase vaga.
"Che impegno?" Ecco che usciva il lato curioso e ficcanaso di Clary"Però se non me lo vuoi dire va bene lo stesso"
"Devo incontrare Michael..."
" Lo sapevo che sarebbe successo prima o poi! " urlò eccitata facendo quasi tutti gli studenti presenti verso di loro.
"Clary abbassa la voce" le ordinò Andrea.
"Scusa, ma dal primo momento che l'ho visto, ho pensato che fosse perfetto per te" il volume della sua voce era diminuito, ma non la eccitazione.
"Clary devo andare, Michael mi sta aspettando proprio lì " Indicò il cancello, dove il castano era circondato da un gruppetto di ragazze.
"Va a salvare quel poveretto" le diede un bacio sulla guancia e si incamminò verso casa sua.
Andrea raggiunse Michael, che appena la vide le sorrise.
"Scusate ragazze ma devo andare, è stato un piacere parlare con voi " disse gentilmente, cercando di farsi un varco tra quelle che Andrea definiva galline con loro.
"No, non te ne andare con questa pezzente " disse disgustata una di loro, puntando lo sguardo su Andrea.
"Non rivolgerti a lei in questa maniera" disse duro, non l'aveva mai visto così, e Andrea rimase sorpresa soprattutto perché la stava difendendo.
"E ora me ne vado con Andrea, non questa pezzente" marcò le ultime due parole e la trascinò via prendendole la mano.
"Puoi anche lasciarmela adesso" gli disse lei quando si era allontanati parecchio dalla scuola.
"Oh dio scusa!Io non volevo " le lasciò di scatto la mano, per poi guardarla imbarazzato."Mi dispiace per prima, io non sono così"
"Lo so...e ti ringrazio per avermi difeso" l'aveva colpita il suo gesto, e anche tanto.
"Potremmo entrare qui, da Starbucks " fece un cenno con la testa verso destra. Andrea lo guardó confusa "Cos'è Starbucks? " chiese innocentemente.
"Davvero non sai cos'è Starbucks?????"le chiese sconvolto.
"No" Alzò le spalle come per discolparsi.
"Dobbiamo subito rimediare, entriamoci adesso" e insieme si diressero verso la caffetteria.
Andrea venne avvolta da un forte e delizioso odore di caffè, Starbucks era pienissimo di ragazzi della loro età che aveva avuto la loro stessa idea di rilassarsi e chiacchierare davanti ad una tazza di caffè .
" Starbucks è una grande catena internazionale di caffetterie. Ormai è diventata un vero e proprio simbolo, un sinonimo di un particolare stile di vita " iniziò a parlare velocemente Michael ,dopo che si erano seduti ad uno dei pochi tavolini rimasti liberi" Starbucks non è solo una caffetteria, ma un luogo di incontro, di aggregazione e di socializzazione dove sorseggiare un caffè può durare delle ore" continuò lui mentre Andrea si guardava attorno spaesata, non amava i luoghi affollati, si sentiva fuori luogo " Camminare per strada con un bicchiere Starbucks è un po' come avere un IPhone di ultima generazione vuol dire gridare al mondo:ehi sono un londinese figo che beve un frappuccino figo"
"Non credo che bere caffè ti renda figo" Controbattè Andrea forse un pò troppo acidamente.
"Scusami, di sicuro ti sto annoiando,ma mi è così facile parlare con te" le disse imbarazzato.
"E a me piace ascoltarti... e devo io scusarmi con te ....non mi piace stare con così tanta gente" gli spiegò.
"Se vuoi possiamo andarcene se non ti senti a tuo agio" le propose lui.
"No no" si affrettò a dire Andrea " voglio restare qui" accennò un piccolo sorriso.
"Ok, ma essendo la tua prima volta ti aiuterò io ad ordinare" le disse mentre prendeva il menù.
"Ma qui fanno solo caffè? "
"Certo che no"
"Preparano tè?" Chiese Andrea.
"Si, ma se vieni da Starbucks devi per forza provare uno dei loro caffè " Cercò di convincerla Michael.
"Preferisco il tè" disse Andrea cercando do essere cortese.
"Va bene, scegli uno del menù, così vado alla cassa" Andrea lesse velocemente le varie specialità di tè, e ne scelse una caso.
"Prendo l' Iced Chai Tea Latte"
"Ottima scelta " le sorrise calorosamente Michael " Torno subito" detto ciò sparì dalla sua visuale.
La ragazza non dovette aspettare molto, dopo 10 minuti o poco più Michael era già da lei.
"Mi sono permesso di prendere qualcos'altro " Andrea osservò il vassoio, c'erano due ciambelle cin glassa alla vaniglia e due muffins al cioccolato.
"Ma come farai a mangiare tutto questo? "
"Errato, non mangerò, ma mangieremo" la corresse scherzosamente mentre iniziava a sorseggiare la sua bevanda.
"Che cosa hai preso Michael? "
"È il Mocha Cookie Frozen Coffee,ed è delizioso" alternava un sorso di caffè con un morso a una delle ciambelle."Il tuo com'è?"
"È molto buono, ma forse le nostre ordinazioni non sono adatte a questo periodo dell'anno" Michael rise.
"Hai pienamente ragione,è quasi inverno e noi non stiamo bevendo caffè o una cioccolata calda"
"Perché mi hai chiesto di parlare? " chiese di scatto Andrea.
"Beh, non c'è un vero e proprio motivo, ma volevo parlare con te come questa mattina" Michael arrossí di nuovo, ormai per lui era un abitudine farlo.
"Stavamo parlando dell'amore, giusto?" Per Andrea era strano pronunciare quella parola, le era estranea.
"Si... tu cosa pensi dell'amore?" Le chiese a bruciapelo.
"Non so risponderti mi dispiace....e tu?"
"Ora ti sembrerò una ragazzina te lo assicuro" si era fatto improvvisamente serio, e la guardava dritto negli occhi.
"Non ho mai provato l'amore, ma l'ho osservato nelle altre persone, e ho imparato molto. Ho imparato che gli amori posso iniziare all'improvviso e finire nello stesso modo.Molti migliori amici diventano la persona che si vuole al proprio fianco per sempre.Ma possono diventarlo anche degli perfetti sconosciuti. Ma la cosa più importante che ho imparato è che tutti possono innamorarsi"
"Non tutti" sussurrò lei.
"Tutti siamo capaci di innamorarsi" ribattè lui" solo che a volte lo dimentichiamo" continuò più dolcemente.
"Come si può dimenticare di saper amare?" "Convincendosi che non si può amare , o peggio...di non essere fatti per essere amati"Michael si passò una mano tra i capelli, forse era stato un pò troppo diretto.
"Michael tu sei il miglio ragazzo che abbia mai incontrato in vita mia" per la prima volta Andrea parlò con il cuore che non sapeva di possedere.Salve! !!! Scusate il ritardo , ma il mio telefono ieri è impazzito e ho duvuto portarlo in un manicomio.
Comunque spero che vi piaccia e scusatemi per gli eventuali errori. Ora vi lascio ( sto vedendo Arrow e adesso esiste solo lui )
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Black#Wattys2015
Teen FictionIl nero rappresenta il limite assoluto oltre il quale non c'è più nulla. È il "no" contrapposto al "si" . Il nero è la fine. Il nero quindi esprime negazione per la vita futura con conseguente rifiuto a lottare, negazione per la realtà in cui si viv...