Capitolo 39

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"Ora si che posso salutarti per bene" Andrea si sentì presa per un braccio, e si ritrovò faccia a faccia con Logan, che le aveva appena parlato"Ciao piccola"
"Non chiamarmi così" esclamò Andrea. Negli occhi verdi di Logan si accese un lampo di rabbia" Io ti chiamo come più mi piace " ribattè.
"Spero che questo valga anche per me" Sbottò Rea " Perché tu sei un bastardo!"
"L'hai già detto tante volte" disse in tono secco"Non c'è bisogno che tu me lo dica ogni volta che ci vediamo. E pensare che stavo per chiederti se avessi pensato a me questa notte! Ma non credo proprio..."
"Infatti" Confermò lei, incrociando le braccia al petto.
"Hai la lingua un pò troppo lunga per me , stai attenta che non te la tagli, o meglio, non te la strappi uno di questi giorni" disse serio.
"Fottiti" Ringhiò tra i denti Andrea.
"Preferirei fottere te" Controbattè Logan. Andrea sospirò per mantenere la calma.
"Dobbiamo parlare Logan" doveva chiedergli di Cameron, e poi sperava che non conoscesse Axel. E se non fosse stato così, era nei guai.
"Perché? Che ho fatto adesso?" Chiese lui.
"Dobbiamo parlare e basta" rispose secca" in un posto più appartato"
"Potremmo andare nel mio appartamento" propose il ragazzo.
"Hai un appartamento? Perché?" Chiese Andrea, non riusciva a capire il senso di avere un appartamento, quando si ha già una casa.
"Lo uso per disegnare, non riesco a concentrarmi con Clary in torno,ho bisogno di silenzio" le spiegò, mentre si incamminava.
"Aspetta, ho lasciato la macchina vicino alla tua università"
"Non preoccuparti, il mio appartamento è vicino, poi verremo a prenderla" Cercò di convincerla.
"Ok, andiamo"
Per tutti il tragitto non parlarono , e quando si ritrovarono, da soli nell'appartamento ,Andrea fu rapita dalla bellezza di esso.
Era all'ultimo piano della palazzina, Logan le mostrò prima una stanza in cui c'erano tutti i suoi disegni e i suoi progetti, ma non si soffermarono molto. Poi la portò nel "soggiorno", almeno era ciò che sarebbe dovuto essere. Non c'era nessun mobile,solo una lampada, un materasso e un'immensa vetrata che dava su Londra.
Andrea non poté non avvicinarsi ad esse, e ammirare Londra.
"È bellissimo, non è vero?" Le chiese, appoggiando le mani sulle sue spalle esili.
"Si, e di notte deve essere ancora meglio" Commentò.
"Hai ragione" rimase poi in silenzio accanto a lei, guardandola qualche volta di sottecchi."ti senti il re del mondo da qui per quanto è bello e in alto"
"Ma non è solo una questione di bellezza" disse ad un tratto lei" o di altezza...non si è il re o la regina perché si è in alto o perché ci si sente potenti" prese una pausa, essendosi resa conto di delirare.
"Voglio dire, io non mi sento potente in questo momento, sto provando una sensazione diversa, non so come spiegarla. So solo che vedere da qui tutta quella gente che passeggia, tutte quelle auto che sfrecciano, mi fa sentire male, e non so perché" ammise abbassando subito dopo il viso" da qui si può pensare alla propria vita, a quanto effimera sia, io non riesco a soffermarmi sulla bellezza di Londra.
La bellezza è solo un involucro esteriore che copre il marciume che c'è dentro...forse è proprio questo che mi fa male... la somiglianza di tutto ciò con me"
"È difficile trovare due occhi che guardano e non vedono soltanto. Due occhi che non si soffermano sulle apparenze. Ho passato la vita a guardare negli occhi la gente, per vedere qualcosa di diverso, ma non ho mai avuto fortuna" disse Logan con un sorriso amaro, per poi girarsi verso di lei" ma tu sei speciale, i tuoi occhi guardano, i tuoi occhi vanno oltre, e tu non sei come loro" Indicò ciò che c'era fuori" tu sei meglio di tutti loro... tu guardi"
"Non è vero" scosse la testa la ragazza"ma grazie per ciò che hai detto, anche se falso"
"Non sto mentendo"
"Tu conosci Axel?" Chiese lei, aveva deciso di cambiare discorso, anche se con uno decisamente più spinoso.
"Axel?" Ripeté lui.
"Axel Dunn, il fratello del tuo amico Cameron"
"Si e deduco che anche tu lo conosca" Commentò freddo.
"Sta lontano da lui" disse lei, guardandolo finalmente in faccia.
"Mi ha parlato di te"
"Tu hai parlato di me con lui?" Urlò sconvolta.
"Avevi una relazione con Axel?"
"Che?" Urlò ancora passandosi una mano fra i capelli.
"Ci sei andata a letto, vero?" La tranquillità e la calma non c'erano più, nel suo sguardo era presente solo rabbia.
"Ma ti senti quando parli??" Controbattè lei"Credi che vada a letto con chiunque???"
"Chi era lui per te??"
"Questi non sono affari tuoi" sputò velenosa.
"Non sono affari miei?" Ripeté lui" io non ti devo condividere con nessuno, tu sei mia"
"Ti ho detto e ripetuto che io non sono di nessuno, tanto meno tua"
Lui la prese per le braccia e la scuotè violentemente.
"Levami le mani di dosso " Ringhiò Andrea, e dopo essersi liberata, lo inchiodò contro il vetro.
"Tu non sei lucido. Ora ti dai una regolata. Io sarò nell'altra stanza, quando ti sarai calmato, vieni da me" gli intimò senza nessun sentimento nella voce.
Andrea ne approfittò per osservare tutti i lavori di Logan. Si soffermò soprattutto su uno: era il ritratto di una ragazza. Era una delle più belle ragazze che avesse mai visto. Era il suo completo opposto:aveva lunghi capelli ricci e scuri, gli occhi color giada pieni di vita. Ma di sicuro ciò che attirava maggiormente l'attenzione era il sorriso, luminoso e splendido.
"Mi hai detto di calmarmi, ma non è così facile se tu fai di tutto per farmi incazzare" Logan era appoggiato sullo stipite della porta, sembrava tranquillo anche se le sue parole non lo dimostravano.
Si avvicinò a lei e delicatamente le tolse il ritratto dalle mani e lo strinse forte, così tanto che le nocche divennero bianche.
Andrea capì tutto: i suoi occhi verdi spesso malinconici e tristi , il suo sorriso strafottente ma a tempo stesso falso quanto una maschera, una copertura, poi l'atteggiamento ferito e a volte insicuro. Quelli erano tutti segni di...
"Un animo ferito. È lei che ti ha spezzato il cuore, Logan?"gli domandò in un sussurro.
Logan spalancò gli occhi.
Andrea lesse nel suo sguardo dello smarrimento.
"Come hai fatto a capirlo?" mi chiese senza farsi troppi problemi.
La ragazza rimase stupita nel vederlo così debole.
" Chiunque abbia amato porta una cicatrice e con degli occhi come i tuoi e con i tuoi semplici atteggiamenti non serve parlare" ammisi piegando la testa di lato.
Logan chiuse un attimo gli occhi, per poi aprirsi in un sorriso amaro.
"Credo di aver capito perché mi piaci così tanto Andrea "affermò con voce calma.
"Perché ti ho spinto contro una vetrata per poi ficcanasare tra le tue cose?"chiese ironicamente .
"No, certo che no. Mi piaci perché capisci le persone, e tu sei l'unica persona che mi abbia capito, e che ci abbia provato".
Al suono di quelle parole si domandò di quanto il ragazzo di fronte a lei avesse abbassato le proprie difese. Aveva sempre giudicato Logan per ciò che le aveva detto e per ciò che le aveva fatto, ma non si era mai chiesta ciò che provava lui.
"Non è vero, non ti ho capito" negò lei "non so niente di te , io non ti conosco "
"Tu mi conosci più di tutte le persone che mi stanno accanto, tu sei andata oltre"
"Non è vero" continuò a negare lei" io ti ho sempre giudicato per ciò che fai, ma c'è una ragione dietro al tuo comportamento...io voglio aiutarti" gli disse sinceramente.
"Perché?" Chiese.
"Non voglio che tu diventi come me, senza sentimenti, il tuo cuore è stato ferito, ma si può curare" Andrea gli appoggiò una mano sul petto, dove batteva il cuore.
" Tu non sei senza sentimenti" Controbattè lui."Clary , Maria mi hanno detto che tu hai sofferto,e anche tanto, forse anche tu puoi cambiare" Negli occhi di Logan c'era una tenera ingenuità, che ad Andrea fece sorridere."Forse ci possiamo aiutare a vicenda"
"Ti ricordi cosa ti ho detto quando siamo usciti insieme?"
"Ci siamo detti tante cose" rispose lui.
"Quando ho messo la mia mano sul tuo petto"
"Ah si, ti ho richiesto se avessi un cuore, e tu hai detto no..."
"Credo....credo di aver cambiato idea" sussurrò.
"Con questo cosa vorresti dire?" Disse confuso Logan, non stava capendo più nulla.
"Non lo so neanche io" ridacchiò nervosamente." Però vorrei che tu mi parlassi di lei" Indicò la ragazza ritratta e Logan si irrigidì.
"Non ne voglio parlare" disse secco.
"Tenertelo dentro non servirà a niente" disse convincente.
"Lo farò solo se mi prometti che non te ne andrai, che non scapperai mai più da me,l'hai già fatto troppe volte"
"Io scappo dai problemi, e tu sei uno di questi" disse con un pò di divertimento nella voce.
"Beh , credimi se ti dico che non scapperai più " si avvicinò a lei, mantenendo però un pò di distanza.
"Va bene Logan, non andrò più via" Acconsentì Andrea.
"Me lo prometti?"
"Si" sentito ciò, Logan invitò la bionda a seguirlo im soggiorno, per poi sedersi sul materasso. Prese una sigaretta dal pacchetto che aveva in tasca, e dopo averla accesa se la portò alla bocca.
Andrea non protestó, la voglia di ascoltarlo era più forte del fastidio che provava per il fumo.
"Lei si chiamava Nina, o meglio si chiama, è ancora viva....comunque quando ci siamo conosciuti io avevo 15 anni, e lei ne aveva 18. Non dimenticherò mai la prima volta in cui ci siamo parlati, ero già cotto di lei. Ma non avrei mai immaginato il motivo per cui si era avvicinata a me... una semplice scommessa...ero solo una scommessa per lei" disse spegnendo violentemente la sigaretta sul pavimento in marmo bianco" i suoi amici erano riusciti a convincerla ad uscire con me promettendo di darle  100 sterline, e poi se fosse riuscita a farmi innamorare , le avrebbero dato 500 sterline" le spiegò" mi umiliarono pubblicamente, davanti a tutta la scuola, lei non fece niente però, stette ferma mentre i suoi amichetti mi picchiavano e mi buttavano cibo addosso" Andrea inorridì per tanta crudeltà e involontariamente gli prese la mano destra, e Logan gliela strinse di rimando.
"Poi lei ebbe il coraggio di venirmi a parlare il giorno dopo ,chiedendomi di perdonarla, e io non l'ho fatto , non lo guardata neanche in faccia e me ne sono andato" concluse.
"Forse si era pentita" sussurrò Andrea.
"Che cosa..." si toccò i capelli e dopo averle lasciato la mano, per poi indietreggiare , sbalordito."la stai difendendo? Dopo quello che mi ha fatto? Lei non si era pentita, era solo una farsa " Urlò rabbioso.

"Giusto, non puoi saperlo" Andrea riflettè "Non lo hai nemmeno guardata negli occhi".

Logan alzò un sopracciglio al suono di quelle parole.
Erano vere. Si era allontanato da Nina senza nemmeno guardarla negli occhi. Si era giustificato pensando al fatto che se l'avesse fatto, l' avrebbe baciata e perdonata.
"Non avrebbe fatto differenza" disse risoluto.
"Non hai voluto sapere per quale motivo l'ha fatto?"
"No, lei ha fatto quel che ha fatto, il motivo non ha importanza"
"Allora io dovrei andarmene seduta stante, non credi?" Gli chiese lei, Logan si agitò visibilmente.
"Questo cosa c'entra?"
"Tu hai distrutto i cuori di molte ragazze, mi hai dato uno schiaffo, hai più volte cercato di ferirmi... non mi dovrebbe importare perché lo hai fatto e lo fai, non mi dovrebbe importare della mancanza nella tua vita di tua madre, della sofferenza che ti ha provocata quella ragazza....non mi dovrebbe importare tutto ciò" disse velocemente. Logan abbassò il viso, non sapendo cosa dire e si alzò per poi appoggiare la fronte sul vetro della vetrata.
"Stai cercando di dirmi che è colpa mia?"
"No, no non sto dicendo questo" lo rassicurò avvicinandosi a lui" lei ha sbagliato a farti quello, ma tu hai sbagliato a non ascoltarla"
"E ora che cosa dovrei fare?"
"Niente, solo smettere di odiarla , o meglio smettere di odiare l'amore"
"Grazie" le disse semplicemente, ma quello valeva più di qualsiasi altra parola.

Holaaaaaaaaaa
Scusate il ritardo, ma è stato difficile scrivere questo capitolo, lo avrò rivisto migliaia di volte, spero che vi sia piaciuto ✌
Vi lovvo ❤❤❤❤❤❤♡♡♡♡♡
Scusate per gli errori

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