Capitolo 13

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Andrea entrò nella camera da letto e si ritrovò una Clary molto stressata che faceva avanti e dietro per tutta la stanza. “Ehi” la salutò accennando un piccolo sorriso. “Oh mio dio stai bene?” le chiese Clary facendole una radiografia completa.

”Ti prederei a schiaffi per quello che hai fatto!” le urlò.

“Non anche tu .” sussurrò.

“Come? Chi ti ha schiaffeggiata?” notando bene aveva un livido sulla guancia. “Luke.” Rispose solo.

“Non è vero, lui tira pugni, non schiaffi. Se non te l’ ha dato lui … Logan” disse a denti stretti. Andrea abbassò gli occhi. “Io lo ammazzo! Lo uccido! Come cazzo si è permesso!” urlò , la guardò negli occhi, e notò che era triste. “Che ti ha fatto poi?”chiese.

“Niente”

“Rifaccio la domanda, Che cosa ti ha detto?” Era la sua migliore amica, si fidava di lei,così le raccontò tutto per filo e per segno. “Così hai visto la stanza, ne sono sorpresa, quando ho provato io ad entrarci mi ha cacciato in malo modo.”sembrò pensarci su.”Comunque è un insensibile, ti ha detto tutte quelle cose orribili, io sarei crollata e mi sarei messa a piangere ...perché non hai reagito quando ti ha picchiata?”

“Non riuscivo a muovermi, non volevo che vedesse la mia schiena, poi ero spaventata,i suoi occhi erano uguali a quelli di quell’uomo. Non è vero che è stato mio padre a procurarmi, ma il suo amico.” Fece una pausa. “Continua ti prego, raccontami tutto, tutto il tuo passato.” Le chiese dolcemente l’amica , mentre la faceva sedere sul letto accanto a lei.

“Ogni volta che veniva a casa, non gli bastava il sesso, era malato, mi legava al letto e mi … infliggeva dolore” 

*Flashback

Quell’uomo entrò nella stanza, Andrea si nascose nell’armadio, non voleva essere trovata, non voleva che le facesse ancora del male. “Gattina dove sei?Non farmi arrabbiare, voglio solo giocare.” Parlò con quella sua voce bassa e roca. Dal piccolo spiraglio dell’ armadio, riuscì a vedere i suoi movimenti. Si spostava sicuro nella camera, controllava da tutte le parti. Si avvicinò all’ armadio e con uno scatto lo aprì. Sorrise. “Gattina, ora facciamo i conti.” Disse con finta dolcezza.*

“Gli piaceva, lo eccitava, era un mostro. A causa sua ho quelle cicatrici, ma anche queste.” Si tolse i bracciali, e le mostrò le braccia. Clary si mise una mano sulla bocca, decine e decine di segni rovinavano la sua pelle perfetta, e l’ abbracciò. “Eri .. eri … “ cercò di parlare, ma non riusciva poiché stava cercando a stento di trattenere le lacrime. “ un’ autolesionista” Andrea finì la frase per lei. “ho continuato a farlo fin quando mia nonna non mi ha colta in fragrante. Sai, ha fatto come te, mi ha abbracciato e mi ha chiesto di smettere. All’ inizio era dura, ma lei e il nonno mi sono sempre stati accanto nei miei periodi più bui. Specialmente nel periodo della droga e dell’ alcool .” Clary si irrigidì, lei odiava la droga,con tutto il suo cuore. Andrea continuò” era l’unico modo per dormire, per chiudere gli occhi e non pensare alla merda del mio passato. Lui ricompariva nei miei sogni, e non potevo sopportarlo. Mi svegliavo in preda al panico, gridando come una forsennata. E mia nonna veniva nella mia stanza dormiva con me per farmi calmare. Mi cantava sempre la canzoncina di mia madre.”

“Ma quando sono morti, che cosa hai fatto?” riuscì a chiedere la rossa.“Non ci sono ricaduta se l’ avessi fatto avrei mancato di rispetto a loro, ma soprattutto a me stessa. Non potevo fare del male a me stessa per quel bastardo, non meritava il mio dolore, la mia sofferenza.”finì dura. “Mi dispiace così tanto.” Sussurrò la rossa.”Ma come farai domani a scuola?”cercò di cambiare discorso.

“Credo ormai sia inutile nascondermi, farò la ragazza. E poi devo affrontare Jessica,e non vedo l’ora di farlo, ma prima devo preparare un piano.”sorrise maligna.

Black#Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora